Ricevo una telefonata: dottore Lei ha curato il cane di sua sorella per una forma analoga a quella che ha colpito il mio cane 3 giorni fa. Pastore tedesco maschio sterilizzato di 13 anni.
L’ho portato in Clinica. Lo hanno trattenuto 24 ore somministrandogli cortisone e fleboterapia. Oggi sono andata a ritirarlo. Potrebbe venire a domicilio a vederlo? (D: Domanda/R: Risposta).
D: Cosa è successo: mi racconti tutto
R: Al mattino mi ha chiamato la donna di servizio. In giardino ha visto il cane che non stava bene: barcollava e aveva la testa tutta storta. Era anche senza voce: non abbaiava più.
L’ho portato in Clinica da mio nipote veterinario. Mi ha riferito che la situazione era seria ma avrebbe tentato ogni cosa. Il cane soffre anche di cuore: presenta aritmie e un piccolo scompenso cardiaco. Prende medicine per questo.
Medicina Omeopatica Veterinaria: osservazione clinica a domicilio
Paziente dimesso il giorno precedente dalla Clinica del nipote con diagnosi clinica di vestibulopatia. Le ha comunicato che, oltre alle terapie somministrate, non sarebbe stato possibile intervenire in altro modo.
Il Pastore Tedesco si presenta longilineo, magro, asciutto con muscolatura poco sviluppata sul treno posteriore. Testa grossa ma zampe possenti. Mantello opaco. Ho voluto osservare il paziente libero in giardino per studiarne la postura e l’andatura: barcollamento costante, movimenti rotatori ampi su sé stesso (movimenti di maneggio), testa ruotata di 45 gradi sullo stesso asse verso sinistra.
La proprietaria afferma di non averlo sentirlo più abbaiare: afasia (incapacità di emettere suoni vocali).
Medicina Omeopatica Veterinaria: analisi del caso e commenti
La sintomatologia clinica indica un disturbo neurologico ad eziologia sconosciuta.
Questi casi vengono catalogati come “vestibulopatie”: si pensa ad un coinvolgimento del cervelletto.
Solo la Risonanza Magnetica (R.M.) sarebbe in grado di chiarire l’area anatomica del Sistema Nervoso Centrale coinvolta e l’entità del danno.
Non dispongo di un referto così preciso né, tantomeno, della consulenza di un veterinario neurologo. In assenza di tutto ciò mi limito a considerare il corredo sintomatologico espresso dal paziente.
Ho avuto modo di osservare e trattare omeopaticamente diversi cani e una gatta con sintomi analoghi.
E’ una sindrome che interessa pazienti anziani, oltre i 10 anni di età. Non concordo assolutamente con la diagnosi di “vestibulopatia”.
I sintomi clinici espressi dal cane devono essere valutati nel loro insieme.
Non si può valorizzarne alcuni a scapito di altri.
La “afasia” che significato ha? Indica che l’area neurologica coinvolta non è il cervelletto.
L’insieme dei sintomi clinici indirizza verso un danno anatomico a carico dei piani superiori: emisferi cerebrali. Sicuramente uno dei due, destro o sinistro, è coinvolto.
Esiste, pertanto, una anomalia a carico della circolazione sanguigna che nutre gli emisferi cerebrali: il danno è di natura vascolare.
La diagnosi più probabile è “ictus cerebrale”. I testi di Neurologia Veterinaria dedicano poche righe a questo argomento.
Medicina Omeopatica Veterinaria: inerzia permanente
Indipendentemente dalle “ipotesi diagnostiche” resta in sospeso il discorso relativo al trattamento terapeutico.
Il paziente è stato dimesso dalla Clinica Veterinaria con “prognosi sfavorevole”.
Le Cliniche o gli Ospedali Veterinari, per patologie del genere, dispongono di protocolli terapeutici deficitari: cortisone e fleboterapia.
Visto l’insufficienza degli strumenti medicali messi in campo c’è da sperare che altri proprietari non abbiano da affrontare esperienze di questo tipo per i loro animali domestici.
La verità è sconfortante: ci si trova inermi di fronte ad una patologia neurologica acuta di questa portata e gravità. Gli addetti ai lavori non sembrano interessati a porvi rimedio.
Tutto ciò è sconfortante.
E’ mai possibile che una proprietaria si riporti il proprio animale domestico a casa nelle stesse condizioni? Ci sono altre vie, modi, cure? C’è la possibilità di fare qualcosa di concreto? A qualcuno dei colleghi interessa?
Medicina Omeopatica Veterinaria: quantità o qualità
E’ un caso che la Medicina Omeopatica offra soluzioni rapide, efficaci, “a basso costo” e perché no, una “prognosi favorevole”.
Sorprendente.
Non esistono protocolli ma l’esperienza clinica di moltissimi medici prima di me.
In questi casi specifici, come in altri con diagnosi simile, effettuo una prescrizione omeopatica “situazionale/patologica” che ha lo scopo di riattivare e ripristinare il disturbo vascolare cerebrale.
Agisco sulla lesione anatomica locale responsabile della sintomatologia clinica generale.
Ho fatto somministrare al Pastore Tedesco un rimedio omeopatico unitario in gocce: 5 gocce 5 volte al giorno per i primi 3 giorni di terapia. Ha proseguito con due somministrazioni giornaliere (5 gocce) per altri 12 giorni. Un totale di 15 giorni. Sono disponibili fotografie e filmati del paziente al momento della mia visita, durante e dopo il trattamento omeopatico.
Dopo i primi 3 giorni di terapia, il cane ha assunto la corretta postura camminando perfettamente diritto.
Testa ancora leggermente ruotata sul proprio asse. Ha ripreso ad abbaiare. Altri 3 giorni per il recupero completo della testa. In 15 giorni il soggetto è tornato in piena forma.
“Cosa sarebbe mai successo se, in quella Clinica Veterinaria, ci fosse stato un veterinario omeopata unicista adeguatamente preparato?”
Sicuramente la “qualità” del servizio sanitario offerto sarebbe stato di ben altro genere così come il risultato finale.
Dr. Luca Antonioni – veterinario omeopata unicista a Brescia
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