Medicina Omeopatica Veterinaria: impara l’arte e mettila da parte

Nel caso clinico odierno la prescrizione del rimedio omeopatico non segue i canoni classici della Medicina Omeopatica descritti dal suo fondatore: dr. S.C.F. Hahnemann.

Trattasi di un medicamento “situazionale” suggerito sulla base della mia esperienza empirica professionale.

Medicina Omeopatica Veterinaria: la telefonata

 La voce di una donna: “Dottore le devo portare il mio gatto perché temo possa avere qualcosa alla zampa anteriore. Sarò nel suo ambulatorio fra 30 minuti.”

La signora si presenta all’appuntamento con il trasportino. Il paziente è Silvestro, gatto maschio intero, razza europea, 5 anni (D: Domanda/R: Risposta).

D: “Per quale motivo è qui?”

R: “E’ tutto il giorno che Silvestro non vuole muoversi e quelle poche volte che cammina mi pare appoggi con fatica la zampa anteriore sinistra. Vive perennemente in casa. Due giorni fa è uscito in giardino. La porta di casa è rimasta inavvertitamente socchiusa. Non vorrei si fosse fatto male o ferito alla zampa con un pezzo di vetro. Non mangia da un paio di giorni. Lo vedo strano. Non è il solito Silvestro.”

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L’osservazione clinica

Sul tavolo visita, Silvestro tiene l’arto anteriore sinistro sollevato.

Se costretto forzatamente all’appoggio lo evita assolutamente.

 Gonfiore a carico della regione della mano sinistra, pelo arruffato e inumidito in corrispondenza del cuscinetto metacarpale.

Silvestro si è leccato la regione anatomica più volte.

 Il cuscinetto metacarpale è caldo alla palpazione e leggermente edematoso rispetto al controlaterale (mano destra). Piccola escoriazione centrale di circa 0,3 millimetri. La pressione manuale sul cuscinetto determina la retrazione spontanea dell’arto sinistro e un piccolo lamento. Dolenzia al tatto.

Temperatura rettale: 41 °C. Febbre settica.

Con il consenso della proprietaria effettuo una blanda sedazione per via parenterale. Lavoro con maggiore tranquillità senza indurre fenomeni algici e/o reazioni indesiderate.

Tricotomia totale (= taglio il pelo) dell’area anatomica coinvolta. Dopo la tosatrice lavoro con il rasoio a mano come un barbiere. In queste condizioni ho bisogno che il gatto sia perfettamente immobile. L’assenza del pelo rende tutto più visibile. Sulla faccia dorso-laterale della mano sinistra noto un foro tondeggiante. Un secondo è presente a livello laterale.

L’escoriazione del cuscinetto metacarpale ha le medesime caratteristiche.

Diagnosi clinica: sospetta ferita da morso con setticemia.

Cattivi rapporti

D: “È possibile che il gatto abbia litigato con un suo simile?”

R. “I gatti in suo possesso sono due. Uno vive in casa e non esce mai: Silvestro. L’altro vive all’aperto e non è mai entrato in casa. Ho sempre evitato che i due s’incontrassero perché, sinceramente, non si sono mai sopportati. Un paio di giorni fa, quando Silvestro è sgattaiolato furtivamente in giardino, si sono sicuramente incontrati. È possibile che tra loro sia nato un diverbio: non posso escluderlo.”

Medicina Omeopatica Veterinaria: provare per credere

Il caso clinico descritto è un escamotage per introdurre l’argomento relativo alle “ferite da morso”: sono insidiose e guariscono lentamente.

 I proprietari tendono a non accorgersi o a sottovalutare i segni di questo tipo di ferita.

 E’ una lesione provocata da uno strumento appuntito. I denti canini del gatto, infatti, aguzzi e lievemente ricurvi, penetrano facilmente lo strato epidermico e raggiungono i tessuti corporei in profondità. Essi rilasciano sul corpo del felino vittima una varietà di batteri non indifferente.

La bocca del gatto morsicatore non è affatto sterile. In ragione del rischio di una infezione generalizzata una diagnosi precoce ed un trattamento tempestivo del paziente è molto importante.

I colleghi “convenzionali” sono indirizzati al classico uso di antibiotici da somministrare per via parenterale o per via orale anche per 10 giorni consecutivi.

Medicina Omeopatica Veterinaria: i rimedi possibili del veterinario omeopata

In Medicina Omeopatica (M.O.), viceversa, il veterinario omeopata dispone di un ampio numero di medicamenti utili al caso.

 Il singolo terapeuta sceglie quello che ritiene più opportuno.

L’esperienza professionale di oltre un ventennio mi ha permesso di sfruttare positivamente un medicamento poco conosciuto: Pyrogenium.

Fu introdotto nel prontuario omeopatico dai medici inglesi. Nel 1880 il dr. John James Drysdale (1826-1890) descrisse la materia prima utilizzata e la metodica di preparazione. Nel 1889 il dr. James Compton Burnett (1840-1901) pubblicò un opuscolo nel quale riunì e descrisse i casi clinici coronati da successo. Alcuni illustri omeopati lo inseriscono tra i medicamenti di pronto soccorso. Personalmente ritengo non debba mai mancare in ambulatorio.

Consegno alla proprietaria di Silvestro un flacone da 30 ml contenente il rimedio Pyrogenium. Posologia: 3 gocce nel cibo 2 volte al die per 5 giorni.

Prognosi omeopatica: dopo 5 giorni la cliente mi aggiorna: “Dottore la volevo avvisare che Silvestro sta già meglio. La zampa si è sgonfiata e ha ripreso a camminare regolarmente. Ora mangia ed è vivace come prima.”

“Provare per credere!” recitava un vecchio slogan pubblicitario.

Dr. Luca Antonioni – veterinario omeopata unicista a Brescia

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