Controllo del picco glicemico e dimagrimento: come il cibo sano può salvarti la vita

Monitorare costantemente la glicemia, ed il relativo picco glicemico, è molto importante al fine di mantenere sano il proprio organismo. Tale controllo parte proprio dalla tavola, ma più in generale, dalle buone abitudini.

Praticare un’alimentazione sana e consapevole non è solamente per un fatto estetico, che se vogliamo, passa anche in secondo piano. Mangiare bene significa soprattutto evitare svariate patologie che, a lungo andare, potrebbero causare seri problemi di salute.

Per cui, qui, la psicologia gioca un ruolo molto importante. Non bisogna concepire i piatti sani come una rinuncia, piuttosto, sarà bene concepirli come un grande gesto d’amore per il proprio corpo.

Ma in sostanza, cos’è la glicemia? Te lo spieghiamo nel prossimo paragrafo.

Cosa s’intende quando si parla di glicemia

Prima di proseguire con il nostro approfondimento circa il picco glicemico, sarà utile ed opportuno spiegarti che cos’è la glicemia e perché è così importante tenerla sotto controllo costantemente.

Quando si parla di glicemia ci si riferisce alla concentrazione di glucosio nel sangue.

Ogni qualvolta che si mangia qualcosa, i livelli di glucosio si alzano. Questo perché il cibo che ingeriamo viene successivamente scomposto in sostanze semplici, fra cui, appunto, il glucosio. Questa sostanza poi, dal sangue dovrà arrivare alle cellule dei nostri tessuti: servirà, infatti, per fornire nutrimento nonché energia a quest’ultimi.

E qui, vogliamo un attimo ricollegarci a quanto detto in apertura dell’articolo. I livelli di glucosio nel sangue variano in base a ciò che stiamo mangiando. Non sono sempre i medesimi ma variano molto. Livelli di glucosio più alti si alternano con dei livelli di glucosio nettamente più bassi.

Per cui, riassumendo, potremmo idealmente immaginare tutto ciò come se fosse una sorta di curva in continuo movimento che, appunto, cambia durante tutto l’arco della nostra giornata. Si manifestano dunque, dei picchi di glicemia alta e dei momenti dove quest’ultima è bassa.

Banalmente, un pasto ricco di carboidrati e di zuccheri semplici, aumenterà la glicemia non di poco.

Ma quindi che cos’è il picco glicemico?

Ora, invece, parliamo del picco glicemico. Come ti abbiamo appena detto, durante – e soprattutto – i pasti principali, i livelli di glicemia aumentano. Quando però gli alimenti vengono metabolizzati dal nostro corpo, piano piano, questi livelli diminuiscono.

Ed è proprio per questo motivo che si raccomanda sempre di controllare la propria glicemia lontano dai pasti. Questo perché, se lo si fa subito dopo il pranzo o subito dopo la cena, il risultato ottenuto potrebbe non essere affatto veritiero.

Dunque, il picco glicemico si manifesta quando i livelli di glucosio nel sangue salgono di molto e velocemente. Quando cioè nella curva si verifica un’altezza massima.

Del resto, ti basti pensare che gli zuccheri semplici vengono digeriti con molta facilità e con molta velocità, per cui, arrivano molto presto nel torrente circolatorio.

Il fondamentale ruolo del pancreas

Il pancreas è una ghiandola facente parte dell’apparato digerente e la sua presenza è davvero fondamentale. Regola infatti l’andamento della glicemia mediante un meccanismo ormonale, tra cui l’insulina ed il glucagone.

Quando il nostro corpo si rende conto che il livello di glucosio nel sangue è troppo alto, il pancreas inizia ad allarmarsi e quindi produce una quantità più elevata di insulina. Quest’ultima ha il compito di abbassare il glucosio dal torrente circolatorio per distribuirlo poi ai tessuti. Assistiamo quindi ad un abbassamento della glicemia, ovvero il cosiddetto, “crollo della glicemia”. Per cui, come è cresciuto rapidamente il suo livello, altrettanto velocemente scende.

Questo è un puro esempio di picco glicemico e come funziona il tutto.

I sintomi di un picco glicemico

Quando all’interno del corpo si sta manifestando un picco glicemico, non si tratta semplicemente di constatare un cambiamento circa i valori interni. Purtroppo, quest’ultimo, produce anche dei sintomi e del malessere ben precisi.

Possono essere lievi, e quindi sopportabili, oppure davvero intensi in base agli organi colpiti. Il corpo ci manda dei segnali e bisogna saperli captare subito al fine di non peggiorare una situazione che potrebbe davvero creare delle problematiche serie.

Normalmente, i sintomi possono essere svariati:

  • eccessiva ed esagerata sete,
  • sonnolenza post pranzo,
  • vertigini e capogiri,
  • difficoltà nel mantenere alta la concentrazione,
  • nausea,
  • pelle secca e disidratata,
  • tachicardia,
  • vista sfocata,

Bisogna quindi tenere a bada i picchi glicemici perché possono essere davvero dannosi per la nostra salute.

I picchi glicemici fanno ingrassare?

In realtà, si. I picchi glicemici – oltre ad essere pericolosi per il nostro organismo – tendono anche a farci ingrassare.

Ti abbiamo già raccontato come si sviluppa un picco glicemico all’interno del nostro organismo e del lavoro fondamentale che svolge il pancreas. Tuttavia però, non sempre quest’ultimo riesce poi nel suo intento, ovvero, eliminare l’eccesso di glucosio dal sangue per poi portarlo ai tessuti.

E quando però il glucosio è davvero eccessivo viene “conservato” sotto forma di grasso. Questo, poi, accumulandosi nei tessuti favorisce l’aumento del peso corporeo nonché l’infiammazione dei tessuti stessi.

Per cui, come ben comprenderai, i picchi glicemici non sono affatto da sottovalutare, anzi. Devono essere sempre controllati e devi far seguire la tua cartella clinica da un medico esperto.

I cibi che riescono a tenere a bada il picco glicemico

Il cibo è il primissimo tassello da valutare se si vuole stare bene e tenere sotto controllo la glicemia. Senza troppi giri di parole, mangiare correttamente, in questo caso, è doppiamente importante.

In situazioni come queste è necessario farsi stilare un regime alimentare specifico e seguirlo davvero alla lettera. Non si tratta affatto di una banale dieta dimagrante. Qui, piuttosto, si tratta di capire cosa si può mangiare e cosa, invece, deve assolutamente essere abolito al fine di preservare la propria salute.

Anche le quantità sono determinanti. Sarà bene ridurre le porzioni e prediligere una attività fisica moderata e costante.

I carboidrati complessi che si trovano ad esempio negli alimenti ricchi di fibre, sono caldamente consigliati. Richiedono infatti molto più tempo per il loro assorbimento, per cui il livello di glucosio nel sangue non avrà mai un picco immediato e repentino. Piuttosto, il glucosio aumenterà gradualmente così come la sua discesa. Il nostro corpo avrà quindi modo di lavorare senza dover “affrontare un’emergenza in corso”.

La verdura può essere consumata senza alcun problema. Fai però attenzione per quanto concerne la frutta. La puoi consumare ma evita di eccedere. Il suo essere così “zuccherina” potrebbe ingannarti come “falsa amica”.

Evita anche di fare dei pasti a base di soli carboidrati.

I dolci non vanno eliminati completamente, ma diciamo che devono essere consumati una volta ogni tanto, giusto per concedersi uno sfizio. Per il resto, sarebbe meglio evitarne un consumo quotidiano o frequente.

Monica Penzo

La redazione in collaborazione con il Dott. Riccardo Frontani -Biologo Nutrizionista ad Arezzo e Firenze

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