Ingrassare dalla rabbia

L’approccio al controllo del peso da tempo è diventato multidisciplinare, diete da fame e tabelle di esercizi da caserma non sono più considerati, per fortuna, l’unico strumento efficace, anzi..

Il paziente obeso oggi è considerato un soggetto complesso, di conseguenza tale deve essere anche il modo in cui viene affrontato il suo problema. La terapia quindi non potrà limitarsi a prevedere solo un semplice regime dietetico ipocalorico. L’obiettivo infatti è quello di ottenere una riduzione della massa grassa, dei fattori di rischio cardiovascolare e dismetabolico, e mantenere poi i risultati nel tempo.

Pazienti difficili

La complessità emerge già nella fase della diagnosi.

Devono essere valutati molti fattori:

• il peso e gli indici ad esso correlati
• il comportamento alimentare
• la composizione corporea (quota  e distribuzione della massa grassa, muscolare, acqua, ecc)
• la funzionalità d’organo (correlata all’aumento della massa adiposa).

Inoltre, in base ai dati presentati alla 44esima conferenza annuale su Cardiovascular Disease Epidemiology and Prevention della American Heart Association, sono stati indicati i nuovi “fattori di rischio” nelle fasce di età più giovani.

Dei ricercatori americani dell’Università del Texas hanno seguito per 3 anni un gruppo di 160 adolescenti, maschi e femmine, tra 14 e 17 anni, controllando periodicamente il loro indice di massa corporea. I ragazzi si sono anche sottoposti ad un test di valutazione dell’esperienza, dell’espressione e del controllo dalla rabbia. Sono stati individuati diversi punteggi che definivano il modo in cui il soggetto gestiva la propria rabbia. I comportamenti ricadevano nel seguente punteggio:

• “anger in” quando non c’era la manifestazione delle emozioni rabbiose;
• “anger out” quando i ragazzi gridavano, sbattevano le porte o assumevano atteggiamenti aggressivi;
• “anger control” quando essi erano incapaci di esprimere i propri sentimenti in modo maturo e sano.

Sommando i primi due punteggi (anger in e anger out) e dividendo per il punteggio “anger control” si otteneva una valutazione della “anger expression”

(Anger =rabbia)

Rabbiosi e sovrappeso

I ricercatori hanno notato che le abitudini comportamentali dei ragazzi esaminati rimanevano quasi invariate nel tempo, ma anche che erano correlate con il loro peso corporeo. In particolare chi aveva un punteggio di controllo della rabbia alto risultava avere un basso indice di massa corporea.

I comportamenti estremi di espressione o di repressione del sentimento rabbioso erano invece associati al sovrappeso.

Tale associazione era più marcata nelle ragazze.

I soggetti che raggiungevano il punteggio “anger control” erano coscienti dei propri sentimenti e della propria rabbia, ed erano in grado di esprimerli in modo appropriato e non dannoso, inoltre tendevano a mantenere il loro normopeso.

Si allargano quindi i confini del quadro che descrive un giovane paziente che deve perdere peso, che include anche gli aspetti sociologici del problema perchè strettamente collegati.

E’ importante verificare se si è in grado di risolvere lo stress interpersonale e gestire i conflitti. In assenza di tale controllo, il cortisolo, ormone rilasciato durante la risposta fisiologica allo stress, può mantenersi a livelli elevati stimolando un eccessivo metabolismo di grassi e carboidrati, il rilascio di insulina e l’aumento dell’appetito.

Fonte: 44esima annual Conference on Cardiovascular Disease Epidemiology and Prevention-Meetinh Report

La Redazione in collaborazione con la dr.ssa Angela Gruppioni – nutrizionista-dietista educatrice

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