Per comprendere il Comportamento Alimentare partiamo dalla definizione, in senso generale, di Comportamento:
il comportamento è l’insieme delle manifestazioni esteriori di un individuo, corrispondenti a determinate situazioni psicologiche.
Modo di fare, manifestazioni esteriori: includono: azioni, movimenti, modi di vestire, di atteggiarsi, modi di parlare, di prendersi cura della propria persona, ecc
Modo di pensare: tali manifestazioni esteriori-esterne corrispondono a situazioni psicologiche interne che sono: pensieri, riflessioni, credenze, principi, osservanza delle regole, giudizi, considerazioni, ecc, educazione ricevuta dai genitori, dalla Scuola, dalla Chiesa, dall’ambiente dello Sport, ecc..
Perciò il nostro modo di fare dipende dal nostro modo di pensare!
Il Comportamento Alimentare
Il Comportamento Alimentare è frutto di un processo di apprendimento.
Comprende un insieme di azioni che, oltre agli aspetti quantitativi e qualitativi del cibo ingerito, include anche le attività di ricerca e di approvvigionamento che lo precedono, i ritmi e le condizioni ambientali che lo accompagnano ed i fenomeni che ne conseguono.
Il Comportamento Alimentare nell’uomo sembra dipendere almeno da tre richieste:
- Energetica: di tipo biologico, perché da esso dipende il primo termine del bilancio energetico, partecipando alla sua regolazione
- Edonistica: di tipo affettivo ed emotivo, perché è fonte di piacere, di ricompensa e di benessere
- Simbolica: di tipo psicologico, relazionale e culturale, poiché è un potente legame sociale, inoltre l’assunzione del cibo rinvia inconsciamente ai processi di maturazione della personalità.
La duplice funzione del Comportamento Alimentare
Il Comportamento Alimentare assolve ad una duplice funzione omeostatica (equilibrio).
- interna: di controllo dell’equilibrio energetico e nutrizionale
- esterna: di regolazione degli scambi fra l’individuo e il proprio ambiente
L’assunzione di cibo si inscrive in una sequenza di fasi:
- Pre-prandiale: risveglio orientato vs ricerca, scelta, approvvigionamento e preparazione degli alimenti
- Ingestiva: prandiale, tutto quello che riguarda il consumo del pasto
- Post-prandiale: il processo di digestione, ecc
Ad ognuna di tali operazioni corrispondono dei comportamenti, sensazioni ed esperienze soggettive come fame, appetito, sazietà.
Molti segnali interni metabolici, neuroendocrini, periferici e centrali, intervengono per scatenare o interrompere queste differenti operazioni che subiscono l’influenza di fattori esterni e di fattori psicologici individuali e sociali.
Tali funzioni, secondo studi di Neurofisiologia, sono tra loro interdipendenti.
Insieme formano un tutt’uno e l’integrità di ognuna è necessaria al funzionamento armonioso del soggetto.
Comportamento Alimentare: cos’è
Il Comportamento Alimentare (o i vari comportamenti alimentari) dunque è il risultato dell’integrazione e interazione di molti fattori generati:
- all’interno dell’organismo
- dall’ambiente in cui si trova
- l’uomo ha la possibilità di agire sull’ambiente
Il comportamento alimentare è quindi il risultato di influenze precoci che possono avere effetti nel tempo non solo sulla psiche ma anche sulle caratteristiche anatomo-fisiologiche e metaboliche dell’adulto.
Nel soggetto in buona salute il Comportamento Alimentare è adeguato e l’integrazione è armoniosa; si mantiene quindi uno stato di equilibrio (omeostasi)
La patologia del Comportamento Alimentare (rottura di un equilibrio) come ogni patologia, dipende dall’alterazione di una o più di tali funzioni.
Quindi, il Comportamento Alimentare diventa patologico quando differisce dagli atteggiamenti spontaneamente adottati dalla maggioranza di una popolazione di un dato contesto socio-economico- culturale e induce a spiacevoli e dannose conseguenze per la salute e ad un sentimento di anormalità.
La Redazione in collaborazione con la dr.ssa Angela Gruppioni – nutrizionista-dietista educatrice