Dieta mediterranea: modello alimentare sostenibile

Il modello nutrizionale fornito dalla dieta mediterranea non è sono un piano alimentare, ma rappresenta uno stile di vita.

Coinvolge la salute dell’essere umano e l’ambiente che lo circonda, l’economia, la socialità, con un impatto ambientale ridotto dovuto alla produzione sostenibile.

La cucina mediterranea ci offre una ricchezza di delizie gustative, tanta salubrità, ma allo stesso tempo molta felicità, attraverso piatti semplici e poco costosi. Essa rappresenta una vera e propria “storia d’amore” fra noi e il cibo.

La dieta mediterranea si basa sul consumo giornaliero di verdura, frutta, cerali integrali e proteine nobili.

Dieta Mediterranea: Pasta e non solo

La pasta è l’alimento base: spaghetti, tagliatelle, penne, maccheroni e tantissimi altri formati prodotti con impasto a base di farina di frumento. Una variante è la pasta all’uovo. Altri alimenti amidacei consumati sono riso, patate e mais. Un alimento comune dell’alimentazione dell’area mediterranea è il pane, prevalentemente fatto in casa con pasta madre.

Dieta Mediterranea: Pesce e frutti di mare

Tra gli ingredienti più importanti di questa dieta troviamo anche il pesce freschissimo di acqua salata e i frutti di mare caratteristici dell’area Mediterranea. Essi sono fonti di proteine nobili e ricchi di acidi grassi polinsaturi, i quali aiutano a ridurre il livello di colesterolo nel sangue.

Carne

Per quanto riguarda la carne, i paesi mediterranei consumano vitello e pollo ruspante, poco manzo e poca carne suina. Molto diffuso è anche il prosciutto crudo magro.

Erbe e spezie

Tra le erbe aromatiche più utilizzate nelle cucine mediterranee troviamo basilico, sedano, prezzemolo, rosmarino e menta. Vi è l’abitudine di aggiungere ai piatti anche spezie quali cannella, la noce moscata e i chiodi di garofano, oltre che i peperoncini dolci.

Olio e latte

Il grasso utilizzato prevalentemente sulla tavola dei paesi mediterranei è l’olio extravergine di oliva, preferibilmente a crudo e dosato con attenzione.

Tipico della tradizione mediterranea è anche il latte vaccino, utilizzato con moderazione a colazione. Mentre il latte di capra, di pecora e di bufala sono destinati alla produzione di formaggi.

Zuppe, minestre e frutta finale

Nelle tavole mediterranee si trovano spesso zuppe e minestre di legumi e verdure coltivate negli orti, accompagnate da un bicchiere di vino rosso locale. Aglio, cipolla e pomodoro danno sapore e odore a molti piatti mediterranei.

Solitamente, il pasto termina con frutta fresca di alta qualità.

Fondamenti della dieta mediterranea

L’Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità.

Questo è stato possibile perché le è stato riconosciuto un valore che, come accennato, non si limita a comportamenti alimentari, ma è anche culturale globale.

La dieta mediterranea rispetta il territorio e le biodiversità, garantisce conservazione e sviluppo delle attività tradizionali e i mestieri collegati a pesca e agricoltura delle comunità mediterranee.

Impatto ambientale

L’impatto ambientale stimato è di circa il 60% in meno, rispetto a diete riferite del Nord Europa e Nord America, principalmente basate su uso e consumo di carne piuttosto che di vegetali e cereali.

Per questo motivo, si può definire la dieta mediterranea un modello sostenibile.

Il riconoscimento, comunque, non è l’atto finale del lavoro, ma il punto di partenza per continuare a perseguire la salvaguardia del nostro Pianeta.

Stagionalità e biodiversità della dieta mediterranea

Fondamentali caratteristiche della dieta mediterranea sono la biodiversità e la stagionalità.

Biodiversità significa consumo di prodotti legati al territorio, quindi nessuna importazione di prodotti non locali e la semina rispettando la rotazione delle colture.

Stagionalità significa consumo di prodotti che seguono le stagioni, quindi non vengono coltivati in serra né vengono importati da paesi lontani.

Seguire stagionalità di frutta e verdura e la biodiversità evita l’impatto ambientale ed influisce positivamente sull’economia.

Dieta mediterranea: salvaguardia della salute e dell’economia

Il vantaggio della diffusione della dieta mediterranea si ripercuote in modo evidente sulla salute e sull’economia sia collettiva che individuale.

La salute trova giovamento dall’uso di alimenti a Km0, stagionali per lo più di origine vegetale, diminuendo l’uso di carne.

Gli alimenti freschi e di tipo integrale aumentano la disponibilità di micronutrienti e antiossidanti nell’organismo.

Km0

Il consumo di alimenti a Km0 e stagionali, in prevalenza di origine vegetale, evita la produzione industriale in serra, costi di trasformazione della carne e di importazione di prodotti non locali con notevole risparmio in termini economici globali e per le famiglie.

Inoltre, poiché per dieta mediterranea si intende uno stile di vita, ciò presuppone anche attività fisica che giova all’intero organismo, contribuendo alla prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di cancro.

Prevenzione significa risparmio economico in ambito sanitario sia collettivo che familiare, di conseguenza.

Dieta mediterranea: socialità, tradizioni e salvaguardia del territorio

Dieta mediterranea come stile di vita è un’attitudine alla vita, ovvero mangiare sano, aver cura della propria salute fisica e mentale, promozione della socialità.

La socialità è uno dei punti cardine della dieta mediterranea, perché i popoli del mediterraneo svolgono gran parte della propria esistenza in modo comunitario.

Salvaguardare, dunque, le tradizioni dei popoli, la loro naturale predisposizione alla convivialità, i prodotti fortemente legati al territorio rappresenta l’atto migliore per trasferire alle generazioni future il passaporto per una vita lunga e in buona salute.

Lavinia Giganti

Alessandra-Piccolino-Biologa-Nutrizionista-Perugia
Dott.ssa Alessandra Piccolino Biologa Nutrizionista a Perugia

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