Rinoplastica Vs rinofiller: le differenze di questi due trattamenti

Rinoplastica o rinofiller, cosa scegliere? Qual è la soluzione migliore?

Abbiamo chiesto aiuto al dr. Matteo Murolo, chirurgo plastico e  medico estetico, che ci aiuta a trovare le risposte alle tante domande sull’argomento.

Premessa

Il naso rappresenta una parte molto importante del nostro volto. È un elemento subito visibile e che, spesso, può essere, per molti, fonte di imbarazzo.

Un naso non propriamente armonioso non rende giustizia ad un viso, ce ne rendiamo conto. E spesso, volendolo camuffare con delle particolari tecniche di make-up si rischia di fare l’esatto contrario, ovvero, metterlo ancora di più in evidenza.

Ad oggi però, le nuove tecniche di chirurgia sono decisamente all’avanguardia e trovare una soluzione, per moltissime persone, è finalmente possibile!

Rinoplastica e rinofiller, le differenze tra i due trattamenti

Rinoplastica e rinofiller rappresentano i trattamenti più richiesti tra coloro che desiderano modificare il proprio naso.

E dovendo analizzare i dati in nostro possesso, potremmo dire che sono soprattutto i giovani coloro che si rivolgono al chirurgo plastico in tal senso.

Sono due percorsi completamente diversi che, però, hanno in comune un unico obiettivo: quello cioè di intervenire andando a migliorare l’aspetto estetico del naso del paziente.

Quando si parla di rinoplastica si vuole intendere un vero e proprio intervento chirurgico che va, chiaramente, eseguito in sala operatoria. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un intervento in modalità “day hospital”. Il paziente, cioè, viene dimesso la sera stessa e non c’è la necessità di trattenerlo in clinica per la notte. Fatta eccezione per alcuni rari casi.

Il percorso relativo alla degenza post-operatoria richiede un pochino di tempo e un pochino di pazienza.

Il risultato è definitivo, per cui, una volta conclusa l’operazione e superato il post-operatorio, il tutto può ritenersi concluso. Non ci sarà più la necessità di fare ritocchi o di intervenire su quanto fatto dal medico chirurgo.

Il rinofiller invece, è un trattamento di medicina estetica. Quest’ultimo viene eseguito in ambulatorio medico ma il risultato ottenuto non è da intendersi come definitivo. In quanto, si tratta di infiltrazioni di acido ialuronico, il quale, con il trascorrere del tempo, viene degradato naturalmente, nonché in autonomia, dal nostro corpo.

Trascorsi all’incirca sei mesi, il naso ritornerà alla sua naturale forma.

Di contro però, con il rinofiller non è necessario sostenere un post-operatorio e, dunque, terminato questo intervento di medicina estetica, il paziente può tranquillamente ritornare alla sua quotidianità lavorativa. Non è quindi necessario rimanere a riposo subito dopo.

Come scegliere correttamente tra rinoplastica e rinofiller?

Prima di decidere quale tipologia di trattamento fare, sarà utile chiedere un consiglio al proprio medico estetico e valutare tutti i pro e tutti i contro di entrambi gli interventi.

È dunque fondamentale conoscere le differenze che ci sono, ma soprattutto, è importante valutare bene la “situazione di partenza”.

Il rinofiller viene consigliato nel caso in cui il paziente presenti un naso piccolo – o comunque non troppo pronunciato – e con dei leggeri difetti a livello del dorso. Questo trattamento è dunque suggerito per andare a correggere un piccolo gibbo.

E per gibbo si vuole intendere quella gobba nasale anti-estetica dovuta ad una particolare conformazione delle strutture ossee e cartilaginee lungo, appunto, l’intero setto nasale.

Il gibbo può essere dovuto ad una propria conformazione fisica, ma può anche presentarsi in seguito a dei traumi (incidenti, urti, cadute rovinose ecc…).

Ma il rinofiller funziona benissimo anche quando c’è la necessità di lavorare sulla punta del naso. Quando cioè quest’ultima tende un po’ troppo verso il basso.

A livello frontale, ciò che si vedrà, sarà esattamente la medesima immagine del paziente.

Non va bene dunque sui nasi grandi perché, andando ad aggiungere prodotto, l’effetto non sarà poi molto armonico. Questo perché anziché migliorare un naso che già di suo comporta delle problematiche, lo andremmo solamente ad ingrandire ancora di più.

Lo scopo invece di tali interventi è proprio quello di donare una nuova armonia al volto, per cui, si interviene per migliorare e non, ovviamente, per peggiorare.

Dunque, per tutti i difetti maggiori e più elaborati è indicato intervenire mediante una rinoplastica.

Le tecniche di rinoplastica

Esistono svariate tecniche di rinoplastica, ma in particolar modo, due sono le principali. Nella fattispecie: abbiamo la tecnica “open” e la tecnica “chiusa”.

La tecnica “open” prevede un piccola incisione nella columella e questo permette al medico di “scoperchiare”, nel vero senso della parola, un naso. In questo modo si ha la possibilità di visionare molto accuratamente le strutture nobili del naso e di lavorarle come meglio ritiene il chirurgo.

La tecnica “chiusa” invece, è caratterizzata da un accesso chirurgico da, direttamente, dentro le narici.

Entrambe sono ottime tecniche, non c’è una metodica migliore dell’altra.

La scelta viene fatta dal chirurgo a suo piacimento e solo dopo aver analizzato a fondo il naso del paziente e la sua cartella clinica.

Ad ogni modo, con entrambe le tecniche, si va a lavorare sia sulla componente ossea e sia sulla componente cartilaginea (punta).

Monica Penzo

La redazione in collaborazione con il Dott. Matteo Murolo – Medico e Chirurgo Plastico


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