Fotoaging cutaneo del viso – invecchiamento cutaneo precoce del viso: i trattamenti di medicina estetica

Lo scorrere del tempo e l’esposizione prolungata al sole causano l’invecchiamento della pelle.

La pelle assume un colorito diverso, appaiono le rughe e le macchi cutanee, come poter trattare questa condizione e prevenire i segni dell’invecchiamento?

La medicina estetica è un importante alleato nella cura del Photoaging cutaneo.

Fotoaging cutaneo del viso: che cosa si intende ?

Il fotoaging (dall’inglese Photoaging) è quella condizione che avviene sulla pelle del viso per svariate cause, quali:

  • la prolungata esposizione al sole e dunque ai raggi ultravioletti
  • il passare del tempo
  • la componente ormonale per le donne (nel periodo pre-mestruale e mestruale)

La conseguenza è l’invecchiamento cutaneo, che si comincia a percepire dai 25 anni, anche se nella fascia d’età tra i 25 ed i 45 anni il fotoaging è di entità moderata.

I primi segni evidenziati sono:

  • lievi discromie
  • la cute non è più liscia né lucida ma opaca e ruvida
  • comparsa di prime rughe (frontali, glabellari, perioculari)

Questi evidenti segni sul volto sono sempre più frequenti nelle persone anche a causa dell’utilizzo delle lampade abbronzanti, causando danni alle strutture della pelle.

La troppo estesa esposizione ai raggi UV e l’invecchiamento fisiologico causano dunque danni al Dna delle cellule della pelle.

Le radiazioni ultraviolette (raggi UV, UVB e UVA) provocano dunque un processo di dermatoeliosi (un danno cronico e progressivo della pelle).

L’esposizione ripetuta al sole compromette i processi riparativi del derma con perdita di elasticità, degenerazione delle fibre elastiche evidenti in superficie.

Quando si è giovani vi è un perfetto equilibrio tra collagene e fibroblasti.

Il passare del tempo invece altera questo bilanciamento, questo significa che le fibre connettive risulteranno danneggiate e vi è uno squilibrio del metabolismo del collagene.

Fotoaging cutaneo del viso: come si presenta una pelle invecchiata

In età più avanzata ( dopo i 40 anni) infatti la pelle risulta danneggiata con :

  • riduzione del collagene
  • rughe profonde e diffuse sul viso
  • poca elasticità della pelle
  • pelle secca e ruvida
  • capillari evidenti su guance, naso e orecchie
  • desquamazione
  • macchie solari
  • cheratosi attinica o cheratosi solare (lesione precancerosa della pelle che si manifesta su cuoio capelluto, orecchie,labbra, mani e decolleté)

Lo strato intermedio della pelle tende pian piano ad irrigidirsi ed ispessirsi, la cute perde di elasticità e risulta spenta e dal colore non più roseo ma tendente al grigio.

Le cellule che producono melanina aumenteranno producendo una pigmentazione non regolare, con comparsa di macchie sia su mani che sul viso.

Nelle zone in cui ci si espone di più ai raggi UV si notano anche lentiggini, efelidi (a differenza delle lentiggini hanno un colorito più chiaro e si presentano d’estate) e vasi sanguigni dilatati.

In alcuni casi, più gravi, le macchie solari possono provocare tumore cutaneo.

Come prevenire il Fotoaging?

E’ possibile prevenire questa condizione, seguendo alcune indicazioni che sia dermatologi che medici estetici consigliano.

E’ importante:

  • evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata (dalle 12.00 alle 14.00 del pomeriggio)
  • diminuire l’uso di lampade abbronzanti
  • evitare l’esposizione al sole se si utilizzano dei prodotti fotosensibilizzanti quali profumi o farmaci
  • proteggersi dal sole se non lo si può evitare con cappelli, occhiali da sole..
  • bere molta acqua
  • assumere sempre vitamine e sali minerali seguendo un’alimentazione bilanciata
  • utilizzare creme solari protettive, filtri solari (SPF 50 o 30)
  • non fumare
  • mangiare cibi contenenti vitamina A,E,C

La prevenzione è dunque fondamentale, prendendosi cura della propria pelle già in giovane età si può ridurre il rischio di fotoaging.

Fotoaging cutaneo del viso: i trattamenti indicati

I trattamenti estetici puntano a progredire i processi ossidativi causati dal fotoaging che hanno inoltre causato la perdita di collagene.

Si può per esempio stimolare il collagene con la tecnica Needling (o Microneedling), questa può inoltre ridurre inestetismi cutanei poiché va a stimolare il ricambio cellulare.

Il Needling prevede che si utilizzino degli aghi molto sottili sotto il derma, questi producono dei microtraumi che inducono la produzione di acido ialuronico, elastina ed appunto, collagene.

Contro il photoaging è consigliata anche la biostimolazione, una procedura che utilizza sostanze bio-stimolanti per rivitalizzare il derma.

Denominata anche biorivitalizzazione, è una tecnica mini invasiva, prevede anch’essa l’iniezione di sostanze quali acido ialuronico o glicerolo, la pelle migliora sia in termini di luminosità che di texture del viso.

Il filler dinamico con i nutrienti della biorivitalizzazione possono donare una maggiore idratazione ad una pelle rovinata, proteggendola anche da futuri processi (quali il photoaging stesso) e combattendo gli inestetismi presenti.

Il Peeling chimico esfoliante è un’ulteriore tecnica possibile per l’eliminazione di cellule non più vitali. Questa tecnica segue delle linee di tensione elastica che rinnovano la pelle andando in profondità, migliorando i danni causati dal photoaging.

Dr.ssa Nina Gaidau – medico estetico

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