Ipercolesterolemia: i tre modi migliori per tenerla a bada

L’Ipercolesterolemia è fra più comuni fattori di rischio delle malattie del cuore, insieme a diabete e ipertensione.

A questi si aggiungono poi anche familiarità, obesità e sovrappeso.

Questi fattori di rischio generalmente sono associati ad uno stile di vita del tutto scorretto, ovvero alimentazione completamente sbagliata, attività fisica nulla, o quasi nulla, abitudini sbagliate.

Età e sesso, poi, possono incidere significativamente.

In questo breve articolo affronteremo il problema dell’ipercolesterolemia partendo, naturalmente, dal principale imputato: il colesterolo.

Colesterolo: cos’è

Il Colesterolo è, in realtà, una molecola lipidica fondamentale per l’organismo perchè svolge importanti funzioni, tant’è che viene prodotto naturalmente dal fegato.

Ben il 70% del colesterolo totale nell’organismo viene prodotto da fegato, surrene e ghiandole sessuali.

E’ formato:

  • da una parte “cattiva“, il famoso colesterolo cattivo LDL che di fatto si accumula ed è responsabile dell’ostruzione delle vene.
  • da una parte “buona“, il famoso colesterolo buono HDL che ha il compito di riportare la parte in eccesso verso il fegato che, a sua volta , provvede a sbarazzarsene.

Risulta quindi evidente che se nell’organismo si introduce, attraverso il cibo, un eccesso di colesterolo cattivo LDL, a sua volta l’HDL non ce la fa a svolgere la sua funzione di spazzino.

L’indice di rischio cardiovascolare

Quello che è importante nella valutazione del rischio cardiovascolare è l’indice di rischio.

Su un campione di sangue si prende il valore del colesterolo totale e lo si divide per il valore del colesterolo HDL, quello buono.

Se il rapporto, l’indice, risulta inferiore a 5 per l’uomo o inferiore a 4,5 per la donna il rischio è considerato accettabile.

Ipercolesterolemia: fattori di rischio correggibili e non correggibili

Fra i fattori di rischio dell’ipercolesterolemia ce ne sono alcuni su cui non si può intervenire:

  • familiarità.
  • Sesso.
  • Età.

Questi tre fattori di rischio sono considerati, per ovvi motivi, non correggibili, ovvero non possono essere modificati in alcun modo né cambiando stile di vita né introducendo farmaci.

Ma tutti gli altri sì, possono essere corretti in qualche modo.

Parliamo, fra i più noti, di:

  • diabete.
  • Fumo.
  • Alcol.
  • Ipertrigliceridemia.
  • Sedentarietà.
  • Sovrappeso e obesità.

Ma ce ne sono tanti altri ancora.

Tutti sono direttamente responsabili, poi, di rischio cardiovascolare.

Dunque, tenendo presente i tre fattori incorreggibili, l’ipercolesterolemia si può contrastare agendo dall’esterno, quindi modificando alimentazione, stile di vita e, nei casi più gravi, con l’aiuto di farmaci specifici.

Ipercolesterolemia e alto rischio cardiovascolare

La conseguenza di un’assunzione eccessiva di colesterolo nell’organismo è un accumulo di colesterolo tale nelle vene che può provocarne l’ostruzione causando, di conseguenza, un irreparabile danno cardiovascolare.

La mortalità generale legata a problematiche cardiovascolari con gli anni è diminuita ma, fra le morti premature, il problema cardiovascolare è senz’altro una delle cause più diffuse.

Studi specifici hanno appurato, come già accennato, l’importante ruolo che hanno i lipidi, particolarmente il colesterolo LDL ed allo stesso tempo hanno elevato il colesterolo HDL ad un ruolo protettivo.

Individuare il rischio cardiovascolare è dunque fondamentale.

Ma come si può calcolare il fattore di rischio cardiovascolare?

Le linee guida a livello europeo raccomandano, a tal proposito, l’uso della tabella SCORE (Systematic Coronary Risk Evaluation), ovvero  un sistema di valutazione che tiene conto di:

  • colesterolo totale.
  • pressione arteriosa sistolica.
  • Fumo.
  • Sesso.
  • Età.

Considerando il punteggio ottenuto, associato anche alle caratteristiche personali e cliniche di ogni individuo, la Società Europea di Cardiologia (ESC) e la Società Europea di Aterosclerosi (EAS) hanno classificato il rischio cardiovascolare su 4 livelli:

  • basso.
  • Moderato.
  • Alto.
  • Molto alto.

A diversi livelli di rischio corrispondono diversi target terapeutici, quindi più è alto il rischio, più deve essere ridotto il colesterolo LDL.

Ipercolesterolemia: i tre modi per tenerla a bada

E’ importante limitare il più possibile il rischio cardiovascolare, associato ad ipercolesterolemia, seguendo uno stile di vita sano:

  • non fumare.
  • Praticare esercizio fisico.
  • Mantenere sotto controllo il peso forma.

E poi ancora:

  • Tenere sotto controllo ipertensione e diabete.
  • Osservare un corretto regime alimentare.


A maggior ragione in questo periodo di forzata inattività bisogna tener presente che, anche in assenza di fattori di rischio incorreggibili, il rischio cardiovascolare può comunque insorgere.

Lavinia Giganti

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