Nel feto è presente un canale vascolare che collega l’arteria polmonare all’aorta e, per motivi funzionali, entro tre mesi, si chiude: il Dotto di Botallo.
Chiusura del Dotto di Botallo
Il vagito emesso dal neonato, non solo lo annuncia al mondo, ma permette, con l’incremento della pressione di ossigeno e l’attivazione della respirazione polmonare, la chiusura del Dotto di Botallo.
Alla nascita, pertanto, il dotto inizia a chiudersi spontaneamente ed entro i primi tre giorni o più raramente entro le prime 12 settimane di vita, avviene la sua chiusura totale.
Mancata chiusura
Vi sono casi in cui però ciò non avviene e si parla di pervietà del Dotto di Botallo:
- in circa il 10% dei nati a termine,
- in quasi un bambino su due nei nati prematuri.
Se il Dotto rimane aperto, facendo passare il sangue dall’aorta all’arteria polmonare, si assiste ad un anomalo flusso di sangue ossigenato che, invece di portarsi in periferia negli organi e tessuti, ritorna verso il ventricolo sinistro, sovraccaricandolo ed aumentando la pressione polmonare.
Ciò comporta nel piccolo paziente una difficoltà respiratoria, ipossia ed uno stato di insufficienza cardiaca congestizia. Il lavoro eccessivo per il cuore che ciò comporta, unito alla possibilità che il dotto aperto possa essere oggetto di infezioni o col tempo dilatarsi al punto da rompersi, ha da sempre reso necessario l’intervento chirurgico. Questa procedura non è a cuore aperto e consiste nel legare e sezionare il Dotto di Botallo.
Interventi alternativi
Oggi è tutto più semplice e si può procedere con l’utilizzo di particolari dispositivi. Tra questi, si possono annoverare le spirali a distacco controllato, che vengono poste nel dotto tramite un catetere che a sua volta crea la formazione di un coagulo con conseguente chiusura del dotto.
Negli ultimi anni si è passati ad un dispositivo Duct Occluder II, costituito da una vite centrale che “riempie” il difetto, mentre due dischi vengono posti sui due lati arterioso e venoso.
Quando la pervietà è necessaria
In ambito medico esistono alcune situazioni cliniche in cui il dotto di Botallo deve rimanere pervio.
Nella Tetralogia di Fallot, una malformazione cardiaca, detta “dei bambini blu”, si manifesta la stenosi della valvola polmonare. In questo caso, la pervietà del Dotto di Botallo permette al sangue che raggiunge il piccolo circolo di stabilizzarlo per il tempo di attesa necessario per l’effettuazione dell’intervento chirurgico.
Gian Marco Pesce