I capelli: tra essere e avere

Non tutti i peli sono uguali.

I capelli sono peli, ma non tutti i peli del corpo sono capelli. I peli del pube o delle ascelle hanno non solo una biologia e una fisiologia completamente diversa dai capelli, ma anche una sensibilità psicoattiva personale completamente diversa.

Infatti numerosissime persone si danno da fare per rimuovere peli pubici e ascellari, ma cercano di conservare una buona capigliatura. In pratica questi annessi cutanei in determinate zone sono considerate un inestetismo mentre i capelli sono considerati un ornamento.

I capelli: un modo per risaltare l’estetica corporea

Non vi è mai stata epoca storica nella quale l’uomo non abbia considerato l’acconciatura dei capelli un modo per risaltare l’estetica corporea, oppure per marcare una appartenenza sociale oppure per conferire ai capelli un significato. Pensiamo alle acconciature egiziane delle classi dominanti spesso frutto di apposizione di capelli posticci, oppure in epoca contemporanea pensiamo alle acconciature degli ebrei ortodossi.  

È questa una costante che attraversa i tempi ed arriva fino a noi: oggi sia la donna che l’uomo hanno una cura speciale per i propri capelli indipendentemente dall’età, proprio perché li considerano destinati ad accrescere la gradevolezza della propria immagine oppure a lanciare un messaggio sia esso di appartenenza o del proprio carattere o semplicemente per seguire una moda che è poi un modo di marcare una appartenenza oppure di allontanarsene…

Nel corso del tempo, i capelli hanno rappresentato forza, immortalità e bellezza, la loro perdita sottintendeva purificazione, punizione e vergogna. È meritevole preoccuparsene affinché tendano a durare, soprattutto per l’uomo. Se per la biologia evolutiva i capelli sono “vestigia filogenetiche prive di importanza”, questo purtroppo non riguarda i milioni di persone insoddisfatte della loro capigliatura: che la biologia lo voglia o no, i capelli sono qualche cosa di più che un elemento voluttuario o un dettaglio puramente decorativo. In varie epoche ai capelli sono stati conferiti significati metafisici, pensiamo solo alla narrazione di Sansone e Dalila.

I capelli: il legame della tricologia con la psicologia

In pratica, dobbiamo oggi riconoscere i legami della tricologia con la psicologia, dicendo che è anche attraverso questo ornamento biologico che ci diamo un’identità e che perseguiamo i nostri interessi nel mondo. Ecco la ragione profonda, forse, per cui l’essere umano tiene tanto alla sua capigliatura; ma per avere cura dei capelli nel modo giusto, occorre sapere ciò che può renderli più sani e stare alla larga da ciò che può danneggiarli.

I capelli sono una struttura resistente e versatile, possono essere rimossi o meglio rasati, ma possono ricrescere mettendo a disposizione della propria sfera psicologica una risorsa rinnovata e intatta. Questo purtroppo è un concetto vero solo fino ad un certo punto. Ciò che noi vediamo e quindi ciò a cui diamo un valore cognitivo è solo la parte sporgente del capello cioè l parte non vitale. Il vero capello è invisibile dall’esterno, si trova nel bulbo che è la parte vivente e proliferante della struttura capillizia.

La tricologia si basa proprio principalmente sullo studio della porzione vivente del capello: il bulbo.

La tricologia è scienza medica ed è una branca specialistica della dermatologia, pertanto devono essere osservate tutte le fasi dell’approccio medico non dimenticando la comunicazione.

La diagnostica delle alterazioni o delle patologie dei capelli si esegue sulla porzione esterna alla cute dopo una accurata anamnesi. L’anamnesi spesso contiene tutte le informazioni necessarie alla diagnosi o per lo meno consente di indirizzare gli accertamenti diagnostici.

La diagnostica

Oggi la diagnostica tricologica si avvale anche di strumenti che consentono la valutazione quantitativa di una serie di parametri utili anche a monitorare l’effetto terapeutico.

Una diagnostica ottimale consente di adottare un programma terapeutico, ma anche di informare il paziente sulla efficacia a volte purtroppo non troppo efficace e sulle reali e possibili opportunità terapeutiche.

Le terapie tricologiche non sono scevre di complicanze  e di effetti collaterali e quindi è solo il medico che può offrire una informazione corretta alla base del consenso informato del paziente.

Non esiste una sola terapia per tutte le patologie tricologiche, ma anche nel contesto di una alterazione specifica non esiste un’unica terapia. Molto spesso solo l’adozione di misure terapeutiche diverse e sinergiche consente di ottenere un risultato soddisfacente

Le patologie del capello

La patologia più frequente e temuta dei capelli è l’alopecia, o meglio le alopecie. Anche in questo capitolo sono diverse e spesso molto diverse le patologie che riconoscono meccanismi biologici lontani tra loro.

 Troppo lungo e specialistico sarebbe trattare in questa sede le singole forme o anche alcune di esse, ma un aspetto spesso negletto dell’argomento riguarda i collegamenti tra Psicologia e capelli.

 L’equilibrio psicologico di un soggetto, senza divagare nei veri e propri quadri psicopatologici, è influenzato come abbiamo già detto dalla capigliatura come elemento estetico. Ma un disagio psicologico o un vero e proprio stato psicopatologico può avere forti influenze sulla conservazione e sulla vitalità del patrimonio capillizio dell’individuo.

 In uno studio del 2012 (Schmitt JV, Ribeiro CF, Souza FH, Siqueira EB, Bebber FR. Hair loss perception and symptoms of depression in female outpatients attending a general dermatology clinic. An Bras Dermatol. 2012 May-Jun;87(3):412-7. doi: 10.1590/s0365-05962012000300010. PMID: 22714757.) gli autori hanno dimostrato una aumentata perdita di capelli in una coorte di soggetti di sesso femminile affetti da depressione.

 Una forma di alopecia, la tricotillomania,  è strettamente determinata da un disordine psicologico.

Pertanto anche l’assetto psicologico del paziente deve fare parte degli accertamenti da parte del tricologo.

Il capello è influenzato da meccanismi biologici, immunologici e biochimici molto complessi:

Per questo le cure sono complesse.

Un ultimo aspetto molto importante è che le terapie sono lunghe e il primo terapeuta è il paziente che deve essere…paziente.

La pazienza fa parte della terapia perché le cure durano molto tempo e spesso hanno un effetto temporaneo.

In pratica avere tanti e bei capelli si riflette su come siamo, sul nostro essere, pertanto se c’è un problema sanitario è inutile affidarsi a trattamenti sedicenti miracolosi dal proprio parrucchiere, si spenderanno risorse senza alcun effetto, nel migliore dei casi.

Dr.ssa Liliana Turatello – Medico Estetico

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