Diverticoli: i tre alimenti ideali per contrastarli

Con la dieta appositamente studiata per chi soffre di diverticolosi non si cura la patologia ma si interviene preventivamente affinché non degeneri in infiammazione dei diverticoli, ovvero in diverticolite.

Nell’articolo che segue risponderemo a:

  • Cosa sono i diverticoli?
  • Che differenza c’è tra diverticolosi e diverticolite?
  • Come si contrasta la diverticolosi?
  • Esiste una dieta ideale?

Diverticoli: cosa sono

I diverticoli sono delle protuberanze della mucosa intestinale, singole o multiple, di dimensioni variabili che interessano soprattutto il colon.

La loro presenza non costituisce di per sé una vera patologia ma di una sorta di alterazione anatomica che si manifesta nei casi in cui il colon o le pareti dell’intestino subiscano un aumento della pressione, per esempio in caso di stitichezza.

La semplice presenza di diverticoli, ovvero la diverticolosi, è il più delle volte asintomatica, colpisce uomini e donne oltre i 40 anni e non crea problemi.

Quando però i diverticoli si infiammano, provocando la diverticolite, presentano dei sintomi che portano all’accertamento diagnostico della loro presenza, sebbene questi sintomi non siano specifici dell’infiammazione dei diverticoli in corso.

Per chiarire, la diverticolosi è la presenza di diverticoli che, infiammandosi, degenera in diverticolite.

I sintomi di diverticolosi e diverticolite

Come accennato i sintomi associabili a diverticolosi e diverticolite non sono affatto esclusivi.

Molto spesso ci si accorge della presenza di diverticoli solo quando ci si sottopone a visite ed analisi per altri motivi, oppure quando, degenerando in diverticolite, mostrano sintomi più acuti.

Ciò che può far sospettare la presenza di diverticoli è un cambiamento nelle abitudini intestinali quindi:

  • diarrea.
  • Stitichezza.
  • Stipsi.
  • Meteorismo.

I suddetti sintomi, però, sono associabili a diverse problematiche tra cui la cosiddetta sindrome del colon irritabile, la quale per sintomatologia è praticamente sovrapponibile alla diverticolite.

Un po’ diverso è il caso dei diverticoli infiammati, ovvero la degenerazione della diverticolite in diverticolosi.

In questo caso, infatti, i sintomi sono più acuti e possono comprendere dolore localizzato, febbre, brividi, espulsione di sangue.

I fattori di rischio

Ci sono alcuni fattori di rischio che giocano un ruolo importante nella formazione dei diverticoli:

  • Sesso: le donne sono soggetti maggiormente colpiti rispetto agli uomini.
  • Età: solitamente i diverticoli si presentano dopo i 40 anni a causa della naturale lassità dei tessuti connettivi dovuta all’età.
  • Abitudini alimentari sbagliate: dieta povera di frutta e verdura, che aiutano il transito intestinale.
  • Sedentarietà.
  • Obesità.

Come si contrastano diverticolosi e diverticolite

In apertura di articolo abbiamo precisato che la diverticolosi non si cura, ma si può intervenire preventivamente affinché non evolva in diverticolite.

Un ruolo essenziale a questo scopo è svolto proprio dalla dieta.

Il modo più efficace per evitare la nascita o la degenerazione dei diverticoli è senza dubbio seguire un regime alimentare basato sul consumo di prodotti come:

  • cerali.
  • Frutta.
  • Verdura.
  • Bere molta acqua.

In generale sono consigliati anche alimenti ad alto contenuto di fibre e scorie.

Suddetti alimenti riducono notevolmente la pressione nel colon favorendo un efficiente transito intestinale e impedendo, di conseguenza, la formazione o l’infiammazione dei diverticoli.

A proposito dei cibi ricchi di fibre, scorie e semi, e cibi molto grassi, fino a qualche tempo fa si supponeva, perché non c’era evidenza scientifica in tal senso, che se assunti in eccessiva quantità, potevano contribuire all’infiammazione dei diverticoli.

Questo avverrebbe perché le fibre in eccesso, le scorie e i semi si possono accumulare a ridosso delle sacche dei diverticoli, soprattutto se questi ultimi sono di grandi dimensioni, contribuendo all’infiammazione.

Veniva dunque sconsigliato di assumere verdura eccessivamente fibrosa ed evitare frutta con semi.

Recenti studi condotti su cinquantamila pazienti in America, però, hanno dimostrato che, limitando l’uso di frutta e verdura con le suddette caratteristiche, aumentava il rischio di diverticolite.

Oggi, dunque, se ne consiglia un uso moderato e non la totale eliminazione dalla dieta.

In caso di diagnosi di diverticolite la dieta gioca un ruolo molto importante, per evitare l’aggravarsi dell’infiammazione, ma va abbinata ad una cura farmacologica, il tutto prescritto da un medico.

Diverticoli: gli alimenti toccasana

I cibi considerati un toccasana per i diverticoli sono senza dubbio cereali, frutta e verdura:

Cereali: riso, pasta, pane e tutti i tipi di cereale, che vanno alternati fra raffinati ed integrali.

Frutta: preferibilmente andrebbe consumata cruda, compresa la buccia ben lavata, ma va bene anche cotta o centrifugata. Il centrifugato assolve al doppio scopo di assumere anche acqua.

Verdura: lattuga, radicchio, sedano, carote, zucchine e cipolle sono i tipi di verdura che trattengono meglio l’acqua. Vanno comunque privilegiate, oltre alle suddette, le verdure molto ricche di nutrienti, come asparagi, cavolfiore, broccoli, melanzane e cicorie.

L’ideale sarebbe assumere una porzione a pranzo, cruda o cotta, minestroni e passati, preferibilmente la sera.

Diverticoli: gli alimenti da assumere con moderazione

La dieta in presenza di diverticoli non prevede l’esclusione totale di determinati alimenti ma ne consiglia l’assunzione moderata. Essi sono:

Frutta: fragole, kiwi, fichi d’india e frutti di bosco, perché contengono molti semi.

Verdura: pomodori, finocchio, fagiolini e carciofi, perché nel caso dei pomodori contengono molti semi e, nel caso delle altre, hanno fibre molto dure.

Bevande: va limitato l’uso di bevande dolci e gassate, alcool e superalcolici, tè e caffè, da assumere preferibilmente decaffeinato o deteinato.

Lo Stile di vita

Imprescindibile, oltre all’alimentazione, è uno stile di vita sano.

Con questo si intende evitare il fumo e praticare attività fisica regolarmente, meglio se giornalmente, per circa mezz’ora.

L’attività ginnica non solo allena i muscoli ma contribuisce al regolare transito intestinale, riducendo il ristagno delle feci nei diverticoli.

Lavinia Giganti

Dott. Alberto Luigi Vaccaro Biologo Nutrizionista

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