Dieta antiaging: grande alleata della prevenzione e del benessere

Da sempre la dieta rappresenta uno dei più validi alleati dell’uomo nella prevenzione garantendo il mantenimento delle fisiologiche funzioni dell’organismo e preservandolo dall’invecchiamento precoce.

I nuovi scenari nella dieta Antiaging derivano dall’enorme impulso che ha avuto la ricerca biologica negli ultimi anni.

Grazie alle recenti scoperte, infatti, si sono potute individuare le indagini biologiche, genetiche e i protocolli alimentari, per riparare le cellule, gli organi e la cute dagli inesorabili segni del tempo.

La dieta Antiaging e dell’healty aging, ossia del sano invecchiamento, punta quindi a migliorare il funzionamento metabolico-energetico della cellula.

Questo, ottimizzando sia il metabolismo lipidico che quello glucidico, e ritardando l’insorgenza di alcuni dismetabolismi tipici dell’invecchiamento, come l’ipercolesterolemia e l’iperglicemia.

I punti fondamentali della dieta Antiaging

Verdura e frutta non devono mai mancare in quanto questi alimenti, sono i principali agonisti dell’invecchiamento e dello stress ossidativo generato dai radicali liberi.

Questi alimenti, offrendo una vasta gamma di molecole dotate di un alto potere antiossidante (Vitamina C, gli isoflavoni, il Beta Carotene, il Resveratrolo,  i flavonoidi).

Inoltre posseggono un ruolo cruciale protettivo e preventivo della dieta.

Assumere almeno 5 porzioni giornaliere suddivise tra frutta e verdura, garantirebbe un più efficace controllo dello stress ossidativo,.

Nonché l’induzione di potenti antiossidanti di origine vegetale, offrendo così un ulteriore sistema di protezione citologico, utile nel mantenere la longevità.

Il consumo di fibre e di alimenti latto-fermentati, permettono il corretto equilibrio del microbiota intestinale.

Il  microbiota in equilibrio favorisce  il corretto funzionamento del sistema immunitario in quanto i metaboliti derivati dal microbiota promuovono la produzione di linfociti T regolatori.

Di grande importanza per la risposta immunitaria.

Nella disbiosi intestinale, causata da una dieta sbilanciata, da antibiotici, da stress psicologico e fisico, avvengono alterazioni nel metabolismo batterico.

Così come la sovracrescita di microrganismi potenzialmente patogeni che generano uno stato infiammatorio a livello intestinale.

Dieta antiaging: bilanciare la quota lipidica e limitare gli zuccheri semplici

E’ importante bilanciare la quota lipidica della dieta, i grassi infatti non sono tutti uguali, i grassi saturi (grassi animali e grassi idrogenati), hanno un effetto pro-infiammatorio, aterogenico, pro-ossidante, iperglicemizzante, e oncogeno, dei grassi saturi.

Al contrario, gli omega 3-acidi grassi essenziali polinsaturi (pesce azzurro, semi oleaginosi, olio d’oliva e frutta secca), hanno una azione antinfiammatoria, citoprotettiva, cardioprotettiva e neuroprotettiva.

E’ importante consumare cereali e prodotti integrali limitando gli zuccheri semplici come quelli presenti nei dolci e nella pasta non integrale.

L’abuso di zuccheri semplici infatti sembra associarsi, oltre che ad un aumentato rischio nel tempo di patologie metaboliche come il diabete, anche a patologie autoimmunitarie ed infiammatorie.

L’eccesso di glucosio quotidiano inoltre genera il processo di glicazione, che consiste nella realizzazione di un legame di natura non enzimatica tra il glucosio ematico ad altre molecole (emoglobina, albumina, collagene).

Quando l’iperglicemia rimane per tempi prolungati, a causa dell’eccesso di zuccheri nell’alimentazione, avviene il processo di glicazione del collagene, (la proteina più rappresentata nell’organismo, particolarmente abbondante nella cute).

Questo comporta la degenerazione del tessuto connettivo, causando l’incapacità a produrre fibronectina, la cute perde così elasticità e tono formando rughe d’invecchiamento cutaneo.

Il processo di glicazione quando è molto esteso (eccesso di zuccheri nel sangue) coinvolge oltre che il connettivo altre molecole molto importanti per la cellula e gli organi come gli enzimi e il DNA.

Tutte queste molecole aggregate allo zucchero, subiscono un processo di ossidazione da parte dei radicali liberi.

formano i cosiddetti corpi di AGE (prodotti di ossidazione avanzata), altamente tossici su altri tessuti, soprattutto sul collagene.

Quando la produzione di queste molecole ossidate è eccessiva comporterà l’avanzamento del processo di senescenza dei tessuti, il deterioramento delle funzioni fisiologiche ormonali e metaboliche.

Ciò, mettendo in pericolo la capacità riproduttiva della cellula ed il rinnovo dei tessuti generando l’invecchiamento di organi e di funzioni.

Il tessuto connettivo alterato, inoltre, genera un sistema linfatico non efficiente incrementando così gli inestetismi come:

  • Gonfiori alle gambe.
  • Ritenzioni idrica.
  • Depositi di grasso.
  • Cellulite.

oltre a rendere il sistema immunitario meno efficiente.

I ritmi circadiani: quanto sono importanti

E’ importante prendere in considerazione i ritmi circadiani dell’organismo.

E’ fondamentale per l’eliminazione dell’eccesso di grasso corporeo che può avvenire solo se consideriamo i giusti ritmi metabolici/ormonali delle nostre cellule.

Occorre scegliere una giusta combinazione alimentare considerando i  tempi della nostra giornata alimentare.

Il tutto per creare le condizioni ottimali per far agire l’ormone glucagone, prodotto dal pancreas solo durante gli intervalli della giornata alimentare.

E’ l’ormone del digiuno.

La sua preziosa azione è di far uscire i grassi dai depositi, detti adipociti, e farli “bruciare” dalle cellule assieme all’ossigeno.

Il glucagone è attivo soprattutto durante la notte e si blocca appena si introducono carboidrati perché l’aumento della glicemia fa produrre insulina, ormone del dopo pasto e antagonista del glucagone.

Quando l’insulina è nel sangue il glucagone blocca la sua azione.

Quindi occorre programmare i tempi della giornata alimentare e scegliere gli alimenti in ogni pasto favorendo la presenza e la azione del glucagone e limitando la presenza dell’insulina.

La valutazione della propria genetica

Parte fondamentale della dieta Antiaging è la valutazione della propria genetica di predisposizione a determinate patologie tumorali.

E’ un fattore molto importante per aderire a campagne di screening preventivo e porre maggiore attenzione alla propria alimentazione in caso di forte predisposizione.

Dieta antiaging: conclusioni

Alla luce di queste evidenze, quindi, una dieta Antiaging dovrebbe essere ricca di:

  • verdura e frutta di stagione (possiede un maggior quantitativo vitaminico e di molecole antiossidanti).
  • Pesce azzurro.
  • Semi oleaginosi.
  • Olio d’oliva.
  • Frutta secca.
  • Cereali.
  • Frutta e verdura e alimenti lattofermentati  (kefir, crauti).

Una dieta Antiaging dovrebbe essere carente di:

  • alimenti pro-aging come grassi animali e grassi idrogenati.
  • Zuccheri semplici.
  • Pasta e pane.
  • Dolci.

Dott.Emanuele Rondina – Biologo Nutrizionista – Bologna

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