Un ruolo essenziale nell’avere delle difese immunitarie forti è rappresentato dall’alimentazione. Le difese immunitarie, spesso dimenticate, ma fondamentali per fronteggiare le malattie, sono state rivalutate dalla pandemia di Covid-19.
Difese immunitarie forti: cosa mangiare
In particolare, per avere difese immunitarie forti, consiglio una gran quantità di frutta e verdura di stagione, ottime fonti di sali minerali e vitamine.
Il colore è un dettaglio non da poco, ad esempio: frutta e verdura di colore arancio-giallo (carota, zucca, agrumi) apportano, betacarotene e vitamina C, mentre di colore viola/rosso apportano polifenoli.
Queste molecole esercitano una particolare azione protettiva a livello cellulare, inoltre hanno proprietà antinfiammatorie, antiallergiche e antivirali.
Per assicurare poi un effetto depurativo, occorre limitare carne rossa, cereali, riso, tè verde, eliminare gli alcolici e consumare pochissimo sale.
Difese immunitarie forti: funghi e cereali
E’ bene, se possibile, inserire funghi e cereali nella dieta, perché ricchi di selenio e betaglucano, indispensabili per attivare i globuli bianchi, quindi per difenderci dalle infezioni e riparare i tessuti danneggiati.
I betaglucani sono contenuti anche nella crusca di avena e nell’avena integrale.
Il pesce
Non deve mai mancare il pesce, in particolare salmone, sgombro, merluzzo, alici. Si tratta di un alimento molto importante per le nostre difese immunitarie in quanto ricco di vitamina D, indispensabile per evitare infezioni respiratorie.
I pesci sopra citati sono molto ricchi di Omega-3 in grado di diminuire il rischio d’infarto, migliorare la memoria e l’apprendimento, combattere le infiammazioni e contrastare l’invecchiamento della pelle.
Il ruolo della flora batterica: eubiosi e disbiosi
La flora batterica intestinale è un complesso ecosistema costituito da miliardi di batteri, che popola l’intestino e svolge una serie di funzioni essenziali per il benessere del nostro organismo.
La flora batterica intestinale fisiologica è in simbiosi con il nostro organismo.
Quando il rapporto risulta vantaggioso per entrambi, viene definito “eubiosi”.
Un regime alimentare squilibrato può alterare la flora batterica, portandola in uno stato di disbiosi.
Studi condotti su animali privati della flora intestinale hanno evidenziato la presenza di villi più sottili con una diminuzione della profondità delle cripte ed un ridotto spessore della mucosa.
Inoltre, sono state rilevate anomalie del sistema immunitario locale.
I batteri svolgono, dunque, un ruolo indispensabile per un corretto sviluppo ed un’adeguata funzionalità del sistema immunocompetente proprio a livello dell’intestino, producendo anche batteriocine, che rendono difficile lo sviluppo dei microrganismi patogeni.
I fermenti lattici
Dato che un’alimentazione non equilibrata ricca di grassi e carboidrati è povera di fibre, essa può comportare un affaticamento del tratto gastrico, oltre che intestinale.
Quando si inizia a riequilibrare l’alimentazione, è dunque utile inserire fermenti lattici che abbiano al loro interno enzimi digestivi di origine vegetale.
Amilasi, cellulasi, proteasi, lipasi, lattasi, insieme a batteri selezionati, aiutano in questo modo ad assimilare al meglio gli alimenti, alleggerendo l’affaticamento dell’atto digestivo.
Inoltre, permettono di riportare la flora batterica intestinale ad uno stato di disbiosi, facendo arrivare ai tratti finali dell’intestino molecole ben digerite, oltre che fermenti lattici.
Come detto all’inizio, un valido e consolidato aiuto viene senza dubbio da vitamine e sali minerali contenuti in frutta e verdura, meglio se di stagione da abbinare ad una corretta e sana alimentazione.
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