Sport vision e abilità visive

Col termine vista s’intende la acuità visiva, cioè l’abilità di distinguere i dettagli a distanza.

La visione, invece, è la capacità di capire e interpretare quello che vediamo.

Vista e Visione: l’importante differenza

Il processo della visione è molto più complesso e va ben oltre il vedere i 10 decimi.

Perciò è di fondamentale importanza che il sistema visivo sia il più efficace possibile, in quanto non solo rappresenta una base per l’apprendimento, ma influenza anche la qualità di vita di una persona.

L’ambiente mutevole ed in continua evoluzione in cui ogni individuo, durante l’arco della vita, forma una propria personalità fisica e psichica, determina la necessità di rispondere in maniera efficace ai nuovi e numerosi input che si ricevono costantemente.

La plasticità neuronale prosegue anche in età adulta e ciò ha portato a sviluppare terapie innovative dirette alla riabilitazione delle abilità visive e motorie, attraverso il training ortottico.

Il nostro cervello riceve sempre più nuovi stimoli e per questo ogni individuo è spinto a compiere sforzi fisici e/o cognitivi per raggiungere le aspettative moderne, indipendentemente dalle capacità soggettive e dallo status psico-fisico che ne consegue. Le informazioni provenienti dall’esterno vengono percepite attraverso i sensi. Il canale sensoriale, utilizzato per recepire l’informazione, caratterizza il nostro stile di apprendimento, il nostro modo di imparare, e può essere di vario tipo: visivo-verbale, visivo-non verbale, uditivo e cinestesico.

Il canale sensoriale coinvolto maggiormente risulta essere quello visivo.

I nostri occhi sono in grado di catturare l’80% delle informazioni provenienti dal mondo esterno, necessarie ai diversi distretti corporei per generare una risposta motoria specifica. Dunque la figura dell’ortottista, professionista sanitaria che opera in successione ad una visita oculistica completa, riveste un ruolo primario nella valutazione delle competenze visive, le quali, attraverso una riabilitazione ortottica mirata ed individuale, possono essere allenate e potenziate.

Training visivo o rieducazione visiva

L’unione del settore sanitario con quello sportivo ha permesso di sviluppare lo Sport Vision.

 Il potenziamento delle abilità visuo-motorie si rivela prezioso durante le performance sportive ed allo stesso tempo nella riabilitazione di adulti e bambini con disturbi delle abilità visuo-percettive.

Gli studi scientifici moderni che hanno rivoluzionato la nozione di plasticità neuronale, si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo del training ortottico (conosciuto anche come visual training, training visivo o rieducazione visiva): insieme di tecniche di riabilitazione visiva e visuo-motoria basate sul concetto secondo cui il sistema nervoso, anche dopo il cosiddetto periodo critico (che si conclude attorno ai 7-8 anni di età), ha la capacità di riorganizzare e rimodulare la propria mappa neurale, in risposta a stimoli nuovi proveniente dall’ambiente interno ed esterno alla persona.

Il training ortottico è consigliabile quando vi sono disturbi della visione, quali:

  • diplopia,
  • astenopia,
  • visione sfocata o confusa,

nei bambini che mostrano disturbi specifici dell’apprendimento (in collaborazione con la figura del logopedista per rinforzare le capacità senso-motorie), in posturologia nei casi di posizioni anomale del capo di tipo oculare ed anche in ambito sportivo come metodo di riabilitazione e/o potenziamento visuo-motorio.

In campo agonistico, infatti, è possibile preparare atleti con qualità facendoli raggiungere gli obiettivi prefissati durante una gara, grazie al potenziamento del sistema visivo e di quello motorio che rende più rapido ed efficace la risposta neuro-motoria data dalla sequenza “occhi-cervello-muscoli”.

Anche se la programmazione di allenamenti differenziati su arti superiori, inferiori e altri distretti corporei dipende dal tipo di disciplina sportiva e dalle abilità preesistenti dell’atleta, rimane invariata l’esigenza dell’individuo di prendere decisioni rapide e precise in un ambiente in costante mutazione (eventi non prevedibili durante la disputa di una gara). Dunque, dalla necessità di potenziare funzioni visive fondamentali per una migliore prestazione fisica, nasce lo Sport Vision!

Abilità visive nello sport

Durante le performance sportive entrano in gioco diverse abilità visive:

Acuità visiva, l’abilità dell’occhio di percepire e definire in maniera nitida i dettagli. Viene misurata attraverso gli ottotipi, ossia i pannelli di lettere e/o simboli di grandezza decrescente che si trovano negli studi medici. Le unità di misura di questa abilità sono diverse: solitamente in Italia viene usata la scala Monoyer, che assegna il valore 10/10 ad un’acuità visiva normale. Viene distinta in acuità visiva statica (quando si utilizzano gli ottotipi) e dinamica, che richiede una adeguata coordinazione binoculare per mantenere la fissazione su un oggetto in movimento;

Motricità oculare, che si suddivide in movimenti di vergenza (convergenza e divergenza), movimenti saccadici per passare rapidamente da un punto ad un altro e movimenti pursuit (movimenti lenti di inseguimento);

Accomodazione, così da mantenere la messa a fuoco nel passaggio dalla visione distale a quella prossimale e viceversa, per esempio quando si osservano palla in movimento e avversario, posizionati nella stessa direzione di sguardo;

Stereopsi, capacità di percepire la profondità delle immagini e consente di percepire le distanze a cui si trovano oggetti o ostacoli durante l’esecuzione di uno sport specifico;

Visione centrale e periferica, capacità di valutare cosa avviene nello spazio periferico, mentre si sta osservando uno stimolo visivo nella visione centrale, ad esempio se si avvicina un avversario mentre si osserva la palla in arrivo;

Coordinazione occhio-mano-piede, attraverso cui l’atleta esegue un’azione motoria fine e preciso (es. colpire palla in movimento);

Localizzazione spaziale, tramite cui avere consapevolezza della posizione degli elementi presenti in campo; e capacità visuo-spaziali, per interagire con l’ambiente circostante ed orientarsi al suo interno mantenendo uno stato di equilibrio;

Velocità di percezione e reazione visiva, così da codificare i vari input visivi in un arco di tempo ristretto.

Vengono riabilitate tutte le abilità visive?

Ogni sport richiede quasi tutte le abilità visive, ma molti sport richiedono che l’atleta ne abbia sviluppato alcune in particolare. Anche nell’ambito dello stesso sport, ruoli diversi richiedono abilità diverse: un portiere di calcio ha esigenze visive diverse da quelle del suo compagno attaccante o centro campista.

Per programmare il training ortottico dell’atleta, è necessario prima di tutto effettuare una valutazione ortottica attraverso la somministrazione di test di competenza specifica, conoscere la disciplina sportiva praticata e gli obiettivi prefissati; successivamente stabilire delle tecniche riabilitative in base alle abilità visuo-motorie da potenziare, secondo le caratteristiche del tipo di sport.

Le varie discipline sportive implicano infatti l’utilizzo di distretti corporei differenti, per cui ogni esercizio potrà essere specializzato ed intensificato in base alle capacità cognitive e motorie e ad alle esigenze agonistiche dello sportivo, attraverso l’introduzione di elementi complementari, come tavole di equilibrio, oggetti specifici di uno sport (palla, racchetta, pallina).

Dott.ssa Sara Toma Ortottista a Milano


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