Diabete e sport: sì o no?

Una domanda che molti si pongono quando si parla di diabete è se sia possibile praticare sport senza rischi. La risposta è sì, a patto di porre in atto tutta una serie di precauzioni prima, durante e dopo l’attività fisica. C’è poi differenza tra un moderato esercizio fisico e un’attività sportiva svolta magari a livello agonistico. Un diabetico può fare entrambe le cose non dimenticandosi mai della sua condizione e informandone sempre chi lo circonda qualora vi fosse una necessità imprevista (non c’è nulla di cui vergognarsi). In generale, stile di vita e alimentazione devono essere calibrati sulla base dell’attività fisica o dello sport prescelto.

Sport e diabete negli adulti

La prima precauzione da adottare è quella più banale per chi sa cosa significhi convivere con il diabete: monitorare i livelli di glucosio nel sangue prima, durante e dopo per evitare spiacevoli episodi di ipoglicemia. L’auto-monitoraggio della glicemia consente di acquisire consapevolezza in riferimento alle variazioni dei valori del glucosio sanguigno, così da intervenire prontamente con integratori o altri rimedi in caso di necessità.

Chi utilizza un sistema per l’infusione di insulina, inoltre, dovrebbe assicurarsi che le attrezzature sportive non interferiscano con l’attività di questo dispositivo; in caso di dubbi è sempre utile consultare il proprio medico o specialista di riferimento. Un altro aspetto fondamentale per ogni sportivo, tanto più se diabetico, è l’alimentazione: non devono mai mancare nella disponibilità spuntini extra da consumare prima, durante o dopo la pratica sportiva, senza dimenticare l’acqua! Inoltre, bisogna assolutamente evitare di somministrare insulina nella parte del corpo che sta per essere sollecitata perché ciò può accelerare l’effetto ipoglicemizzante dell’iniezione. Se inizi ad avvertire sintomi di ipoglicemia, fermati subito, bevi e controlla se è necessario assumere una fonte di zuccheri.

Sport e diabete nei bambini

Praticare sport fa bene al corpo e alla mente a tutte le età. Può sembrare una frase fatta, ma spesso ce ne dimentichiamo per noi stessi, ma anche per i nostri figli. Un bambino diabetico ne avrà ancora più bisogno per socializzare e sentirsi come gli altri. Il diabete giovanile non impedisce ai bambini e ai ragazzi di praticare uno sport. In questo il ruolo dei genitori è basilare affinché l’attività sia incoraggiata e tutto avvenga in condizioni di massima sicurezza.

Quando inizia a praticare uno sport, un bambino diabetico deve prepararsi, sotto attenta osservazione del medico e dei genitori, a rilevare continuamente la glicemia così da dosare la terapia farmacologica in base ai dati registrati. Inoltre, è probabile che il bambino debba adeguare il suo regime alimentare, con l’aggiunta di alcuni spuntini e snack, utili a mantenere i corretti livelli glicemici quindi indispensabili nella borsa che si prepara. Come accennato all’inizio, va sempre comunicato a maestri e allenatori che il bambino ha il diabete, istruendoli su come comportarsi al bisogno (la glicemia non deve mai scendere troppo!). Tutti i bambini diabetici che partecipano ad attività sportive dovrebbero portare un qualche tipo di identificazione medica che informi sulla loro condizione e fornisca i dettagli di contatto in caso di emergenza.

Come agisce lo sforzo fisico sulla glicemia e come comportarsi

Nel corso dello sforzo fisico il corpo sfrutta una quantità elevata degli zuccheri presenti nell’organismo, quindi l’ipoglicemia può verificarsi con una maggiore frequenza, cosa ancora più pericolosa per un diabetico.

Lo sport può rendere il corpo più sensibile all’insulina fino a 48 ore dopo l’allenamento, quindi anche quando si va a dormire dopo l’attività fisica. Per fare sport con il diabete, dunque, è importante avere una fonte di carboidrati ad azione rapida sempre con sé, anche quando si torna a casa, per essere sempre pronti a intervenire e riportare la glicemia ai livelli corretti. Se la glicemia è inferiore a 100 mg/dl dopo l’esercizio è opportuno assumere 15 -30 grammi di carboidrati immediatamente e rivalutare lo schema di alimentazione o snack prima dell’esercizio o l’adattamento insulinico prima dell’esercizio.

I ragazzi e gli adolescenti diabetici vanno facilmente incontro alla ipoglicemia tardiva post esercizio: nella gran parte dei casi è buona regola assumere uno snack molte ore dopo l’esercizio e ridurre la dose intermedia serale.

Quale attività fisica per il diabetico?

Il consiglio migliore è di inserire l’attività fisica nella routine della giornata, iniziando gradualmente se non si è già allenati.

L’esercizio fisico dovrebbe essere svolto alle ore più idonee in relazione ai pasti e alla somministrazione insulinica o quando è più opportuno ridurre la glicemia. Così facendo, l’attività fisica contribuirà ad abbassare la glicemia e contemporaneamente determinerà un effetto positivo anche sul benessere generale dell’individuo, contribuendo altresì alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il primo passo è camminare di più ed evitare l’ascensore.

Anche le piccole buone abitudini quotidiane possono contribuire all’adattamento progressivo allo sforzo da parte del sistema circolatorio, del metabolismo e dell’apparato muscolare. Il ritmo deve essere regolare, senza strappi o accelerazioni, respirando profondamente e regolarmente. È consigliabile iniziare con 15 minuti di camminata al giorno, aumentando di 5 minuti ogni giorno, fino ad arrivare a 1 ora di cammino giornaliero. Quando si è in grado di camminare un’ora senza sentirsi stanchi si può provare ad aumentare il ritmo della camminata.

I bambini o i ragazzi possono confondere le sensazioni create dall’attività fisica con quelle dell’ipoglicemia. Per questa ragione è molto importante misurare effettivamente la glicemia dopo aver praticato sport per valutare gli effetti dell’esercizio e per fare quindi gli adattamenti necessari.

Quale sport è più indicato per un diabetico?


La regola che vale per tutti, diabetici compresi, più o meno giovani, è praticare lo sport che più si ama e per il quale si è più dotati, in particolare se già praticato prima di divenire diabetico. Non tutti gli sport, però, sono uguali sul piano metabolico e diversi sono i vantaggi per i soggetti diabetici. Solitamente si distingue tra sport aerobici e anaerobici. Le parole “aerobico” e “anaerobico” si riferiscono alla capacità dei muscoli di “bruciare” il glucosio in presenza o in carenza di ossigeno.
Negli sport aerobici, il glucosio sarà “bruciato” completamente fornendo molta energia e senza lasciare scorie, in quelli anaerobici il glucosio, invece, sarà “bruciato” solo in parte producendo poca energia e una scoria chiamata acido lattico. Gli sport più adatti al diabete, specie se giovanile, sono quelli aerobici, soprattutto se praticati a media intensità in modo da “allenare”, ma non affaticare il cuore.
Tra gli sport aerobici ci sono: jogging, corsa lenta, sci di fondo (lento), nuoto (lento), ciclismo (lento, in piano), aerobica e pattinaggio.
Alcuni esempi di sport anaerobici sono: calcio, tennis, pallavolo, basket, body building, eccetera. Anche se i diabetologi tendono a raccomandare sport aerobici, gli sport di squadra (calcio, basket, pallavolo, solo per citare i più comuni), che in realtà prevedono fasi aerobiche e anaerobiche alternate, sono ugualmente possibili, considerata l’importanza di imparare a fare gruppo in maniera sana fin da piccoli.
Sono sconsigliati solo quegli sport che per le loro caratteristiche intrinseche potrebbero rendere difficile, se non impossibile, intervenire tempestivamente in caso di ipoglicemia.

Pensiamo, ad esempio, a sport di contatto (lotta libera, arti marziali nella versione da combattimento), a sport motoristici (automobilismo, motociclismo) o al paracadutismo.

La Redazione in collaborazione con il Dott. Alberto Luigi Vaccaro Biologo Nutrizionista

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