Come allenare e nutrire il cervello

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Viviamo in un’epoca in cui la forma fisica sembra diventata la cosa più importante, ma se da un lato è senz’altro giusto sensibilizzare la popolazione contro i rischi derivanti da sovrappeso e obesità dall’altro è altrettanto importante ricordare come si debba allenare e nutrire il cervello con la stessa attenzione riservata alla parte esteriore del nostro corpo. Si devono in buona sostanza mettere in atto una ginnastica e una dieta cerebrale, se mi è permessa questa definizione. Per una lunga vita, che sia però capace di contrastare il declino cognitivo, il calo della memoria e i deficit dell’attenzione, tipici dell’avanzare dell’età, oggi esistono specifici provvedimenti nutrizionali il cui effetto benefico è stato scientificamente provato.

Essi prevedono il consumo di pesce, frutta (noci e mandorle), bacche di Goji, a fianco di eventuali supplementi con micro e macronutrienti altrettanto mirati quali omega-3, MUFA (acidi grassi monoinsaturi), acido folico, vitamine del gruppo B, vitamina E, vitamina C, vitamina D. Utili sono anche i semi di lino, di girasole, di zucca;  consigliabile, ad esempio, è l’assunzione di 20-30 grammi di semi di lino, mixati a 5-10 grammi di semi di girasole, ogni giorno o a giorni alterni, assunti al mattino a stomaco vuoto dopo averli immersi in abbondante acqua calda per pochi minuti, oppure tritati e dispersi in yogurt (meglio se di capra e/o pecora), succo di frutta, latte di soya. Si tratta del principio base della Nutraceutica, che studia le proprietà terapeutiche o preventive degli alimenti. E’ necessario assumere pochi grassi saturi, mangiare molta frutta e verdura, prodotti a base di soia e poco zucchero raffinato, incrementando anche il consumo dei cibi ricchi in omega-3.  Il consumo di carboidrati va evitato la sera e in ogni caso vanno preferiti quelli a basso indice glicemico.

Allo stesso tempo, il cervello va allenato ed esercitato, attraverso giochi di abilità ed esercizi di concentrazione. La musica, la pittura, le scienze letterarie sono anch’essi eccellenti esercizi per la mente. Bisogna cercare di cambiare le abitudini quotidiane: cambiare strada per andare al lavoro, non sedersi sempre allo stesso posto a tavola, se non si fosse mancini, usare più spesso la sinistra per prendere le cose, fare la doccia con gli occhi chiusi, appoggiarsi su una gamba sola mentre ci si lava i denti. Azioni che in alcuni casi possono sembrare strampalate, ma in realtà ogni deviazione da ciò che rappresenta un’abitudine mette in moto maggiormente il nostro cervello evitando che si impigrisca. Alla stregua di un muscolo, infatti, anche il cervello è influenzato positivamente dall’esercizio e da un’appropriata stimolazione mentale.

Come avviene con un atleta ben allenato, più si esercita il cervello, più facilmente si risulta in grado di eseguire compiti mentali difficili; al contrario, l’inattività lo renderà maggiormente debole e lo condurrà verso un decadimento cognitivo e mnesico più precoce. Si devono utilizzare i sensi, le emozioni in un nuovo contesto e soprattutto, si devono abolire le attività routinarie, per quanto possibile, intraprendendo spesso attività completamente nuove, in grado di “accendere” i sensi e di conseguenza la rete di connessioni tra le cellule del cervello, i neuroni. A volte possono davvero bastare piccoli cambiamenti per provare e continuare a provare forti emozioni, che permettano cervello di intraprendere nuove sfide e migliorarne memoria, creatività, modalità di apprendimento, vitalità e funzionalità.

Dott. Damiano Galimberti

Dott. Damiano Galimberti

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