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IPERTENSIONE ARTERIOSA: PERICOLOSA PER CUORE, CERVELLO, RENI ED OCCHI

Posted on Maggio 16, 2017 2:46 pm by La Redazione

articolo

L’ipertensione arteriosa è la condizione in cui si viene a trovare chi soffre di pressione (sanguigna) elevata, cioè maggiore dei livelli ottimali stabiliti a livello mondiale dalla comunità scientifica: (120\80 – 145\85). La pressione  indica  lo “ sforzo” a cui il  nostro  cuore  è sottoposto rispetto alla resistenza  opposta dalle nostre arterie nei confronti del flusso di sangue. Uno stato di ipertensione arteriosa oltre i limiti stabiliti diventa un importante fattore di rischio cardiovascolare ed  anche per  numerose altre  patologie. L’ipertensione arteriosa colpisce circa un individuo su tre senza una particolare preferenza di sesso, ma nelle donne risulta più frequente una volta raggiunta la menopausa.

 I  rischi dell’ipertensione arteriosa

Avere la pressione alta significa sottoporre cuore e tutti  gli altri parenchimi nobili (cervello, occhi e reni) a uno stress  elevato  e continuo fuori norma. L’organo più a rischio con la pressione alta è il cuore e, senza un adeguato controllo, le manifestazioni patologiche possono essere improvvise e pericolose, come ad esempio l’angina Pectoris e l’infarto del miocardio, l’ictus cerebri, l’insufficienza miocardica, l’insufficienza renale. Anche la salute dei vasi sanguigni è a forte rischio con l’ipertensione arteriosa, possono formarsi infatti aneurismi (cioè  dilatazioni  delle arterie) fino alla loro stessa rottura, essendo un punto debole, con una emorragia locale più o meno pericolosa a seconda  del luogo dove si manifesta.

La prevenzione e le terapie

A livello mondiale l’ipertensione arteriosa è la principale causa di malattie cardiache ed ictus. E’ dunque essenziale non trascurarla tenendo sotto controllo la pressione, senza pensare che sia una cosa da fare soltanto negli anziani. Fondamentali in un’ottica di prevenzione primaria sono lo stile di vita (soprattutto con la riduzione drastica dell’uso  del sale  e degli insaccati) e il mantenere una buona forma fisica (fare almeno 10-12 mila passi al giorno che corrispondono a 6-8 km; al di sotto di 5.000 passi al giorno si è considerati sedentari). Non serve essere degli atleti, ma è sufficiente evitare la sedentarietà, l’obesità, stress eccessivi e vizi quali fumo e alcool. Diabete (cioè glicemia elevata) e colesterolo alto sono “alleati” della pressione alta e moltiplicano esponenzialmente i nostri fattori di rischio cardiovascolari.

Esistono oggi delle ottime terapie farmacologiche con farmaci antiipertensivi in grado di tenere a bada la pressione per tutta la vita. La scelta terapeutica più adatta va fatta in accordo con il proprio cardiologo di riferimento, tenendo ben presente che quella che appare come una “schiavitù” può in realtà  salvare la vita.

Dott. Salvatore Arcidiacono

 

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Tag:arcidiacono cardiologo, ipertensione arteriosa, pressione alta cosa fare

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Ci hanno chiesto….

Buongiorno, mia madre. Pz di 70 anni,fumatrice di 10 sigarette al dì fino a tre anni addietro, affetta da mielofibrosi primaria. Nel giugno 2016 è stata sottoposta ad intervento chirurgico per occlusione di arteria femorale superficiale. In atto a seguito di forti dolori alla deambulazione, anche dopo pochi metri, ripetiamo Doppler arti inferiori e si è chiuso lo stent...cosa mi consiglia?

Purtroppo l'occlusione degli stent in femorale superficiale è una evenienza tutt'altro che rara e deve essere messa in preventivo quando viene effettuato questo tipo di interventi. E' difficile dare una risposta univoca sulla base delle informazioni in possesso. In linea di principio, se l'occlusione dello stent è inveterata e non c'è più spazio per la terapia medica (eliminazione dei fattori di rischio cardiovascolare, terapia farmacologica), se i dolori sono molti limitanti, le possibilità sono quelle di un by pass chirurgico. (Prof. Gianluca Faggioli)

Ho fatto ecografia addominale da cui è emersa colecisti in sede ben distesa con diffuso ispessimento iperecogeno della parete, ove sono riconoscibili multipli artefatti a coda di cometa da colesterolosi. Coesiste calcolo endo luminale di 13 mm. Vorrei sapere se devo fare operazione o posso continuare con la dieta .Ci sarà qualche rischio?

La presenza di calcolosi della colecisti con segno ecografici di infiammazione della parete del viscere stesso pone indicazione ad intervento di colecistectomia laparoscopica. Il rischio di tenere una calcolosi sintomatica è quello di sviluppare una colecistite acuta, pancreatite, con intervento in urgenza. In tempi brevi, senza urgenza, è opportuno procedere all'intervento. (Dott. Andrea Formiga)

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