L’ipertensione arteriosa è la condizione in cui si viene a trovare chi soffre di pressione (sanguigna) elevata, cioè maggiore dei livelli ottimali stabiliti a livello mondiale dalla comunità scientifica: (120\80 – 145\85). La pressione indica lo “ sforzo” a cui il nostro cuore è sottoposto rispetto alla resistenza opposta dalle nostre arterie nei confronti del flusso di sangue. Uno stato di ipertensione arteriosa oltre i limiti stabiliti diventa un importante fattore di rischio cardiovascolare ed anche per numerose altre patologie. L’ipertensione arteriosa colpisce circa un individuo su tre senza una particolare preferenza di sesso, ma nelle donne risulta più frequente una volta raggiunta la menopausa.
I rischi dell’ipertensione arteriosa
Avere la pressione alta significa sottoporre cuore e tutti gli altri parenchimi nobili (cervello, occhi e reni) a uno stress elevato e continuo fuori norma. L’organo più a rischio con la pressione alta è il cuore e, senza un adeguato controllo, le manifestazioni patologiche possono essere improvvise e pericolose, come ad esempio l’angina Pectoris e l’infarto del miocardio, l’ictus cerebri, l’insufficienza miocardica, l’insufficienza renale. Anche la salute dei vasi sanguigni è a forte rischio con l’ipertensione arteriosa, possono formarsi infatti aneurismi (cioè dilatazioni delle arterie) fino alla loro stessa rottura, essendo un punto debole, con una emorragia locale più o meno pericolosa a seconda del luogo dove si manifesta.
La prevenzione e le terapie
A livello mondiale l’ipertensione arteriosa è la principale causa di malattie cardiache ed ictus. E’ dunque essenziale non trascurarla tenendo sotto controllo la pressione, senza pensare che sia una cosa da fare soltanto negli anziani. Fondamentali in un’ottica di prevenzione primaria sono lo stile di vita (soprattutto con la riduzione drastica dell’uso del sale e degli insaccati) e il mantenere una buona forma fisica (fare almeno 10-12 mila passi al giorno che corrispondono a 6-8 km; al di sotto di 5.000 passi al giorno si è considerati sedentari). Non serve essere degli atleti, ma è sufficiente evitare la sedentarietà, l’obesità, stress eccessivi e vizi quali fumo e alcool. Diabete (cioè glicemia elevata) e colesterolo alto sono “alleati” della pressione alta e moltiplicano esponenzialmente i nostri fattori di rischio cardiovascolari.
Esistono oggi delle ottime terapie farmacologiche con farmaci antiipertensivi in grado di tenere a bada la pressione per tutta la vita. La scelta terapeutica più adatta va fatta in accordo con il proprio cardiologo di riferimento, tenendo ben presente che quella che appare come una “schiavitù” può in realtà salvare la vita.