Trapianto di cuore, se il paziente muore dopo pochi giorni…

 

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E’ balzata, purtroppo, agli onori della cronaca recente la notizia della morte di un paziente sessantenne due giorni dopo aver subito un trapianto di cuore, organo che risultava perfettamente sano.

Come è stato possibile? Il Ministro della Salute ha affermato che non si può morire di trapianto di cuore, ma non è così.

Non si può morire di trapianto di capelli, di pelle, di matrice ossea, ma il trapianto di cuore nasconde sempre delle insidie che vanno al di là dell’idoneità dell’organo trapiantato.

Il trapianto di cuore è il risultato di una filiera

Si tratta di un intervento complesso, anche se non il più complesso, che coinvolge mediamente 40 operatori tra medici, paramedici, tecnici specializzati, eccetera, ed ha una “filiera” complessa che si può riassumere così:

  • individuazione del donatore ed espianto del cuore
  • cardioplegia del cuore espiantato, cioè paralisi del muscolo cardiaco per proteggerlo dalla mancanza di flusso sanguigno
  • ibernazione del cuore paralizzato a 4° C
  • trasporto al centro trapianti
  • intervento sul paziente ricevente con ipotermia profonda, circolazione Extracorporea assistita e reimpianto del cuore del donatore
  • ripristino della circolazione spontanea con riscaldamento progressivo e riattivazione del battito del nuovo cuore.

Ogni passaggio di questa “filiera” nasconde innumerevoli insidie ed è per questo comprensibile che si manifestino complicanze anche mortali.

Bisogna, inoltre, considerare che il soggetto che viene trapiantato ha alle spalle una storia lunga di malattia, che solitamente coinvolge polmoni, fegato, reni, circolazione, cervello, eccetera.

Conclusioni

Se, come dichiarato dal  Direttore del Centro Nazionale Trapianti, il cuore del donatore era idoneo, e ciò è confermato dai medici dell’ospedale romano che hanno eseguito l’intervento, ben si capisce quali e quante incognite possono aver portato all’insuccesso ed al decesso del paziente.

Dott. Guidalberto Guidi

Dott. Guidalberto Guidi

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