Spirale medicata: non solo contraccezione

La spirale medicata è un anticoncezionale validissimo, ma non svolge solo questo ruolo.

All’interno dell’articolo che segue ne parleremo ampiamente, ma soprattutto, vedremo come questo piccolo device sia in grado di trasformarsi in un valido aiuto per tutte quelle donne affette da endometriosi.

Ti invitiamo, dunque, a leggere attentamente i prossimi paragrafi: siamo sicuri che scoprirai molte nozioni utili.

Che cos’è la spirale medicata

La spirale medicata, chiamata anche IUD dall’inglese (Intra Uterine Device), è uno strumento anticoncezionale utile al fine di evitare gravidanze indesiderate e, la sua efficacia, è davvero elevatissima.

La spirale medicata è un piccolo dispositivo di plastica a forma di “T” che viene posizionato esattamente all’interno dell’utero della donna, in questo modo, non si presenterà il rischio di rimanere incinta.

Un po’ di anni fa, la spirale medicata veniva consigliata dai ginecologi soprattutto a tutte quelle donne già madri che non volevano più figli. Oggi, invece, questa tecnica anticoncezionale viene consigliata anche a ragazze giovani che desiderano evitare l’assunzione giornaliera della pillola.

Inoltre, è molto “comoda”: non ha bisogno di nessun tipo di manutenzione da parte tua. Dovrai solamente fare il classico controllo annuale dal tuo ginecologo (a meno che non sia il medico che ti richiede espressamente visite più frequenti).

Chiaramente, però, va ricordato che la spirale medicata svolge egregiamente il “suo lavoro” in qualità di anticoncezionale ma non ti protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili. Quindi, avere la spirale medicata significa poter essere sicura di non dover affrontare una gravidanza non cercata, ma essere comunque un soggetto a rischio in caso di rapporto sessuale non protetto. Questo lo devi tenere ben a mente!

Come funziona la spirale medicata

Esistono numerose tipologie di spirale, ma, grosso modo, le possiamo collocare in due macro aree ben distinte, ovvero:

  • spirale in rame,
  • spirale ormonale,

Entrambe vengono inserite all’interno dell’utero a prescindere dalla tipologia scelta.

La spirale in rame rilascia piccole quantità, appunto, di rame. Tale metallo cambia la composizione dei fluidi presenti all’interno dell’utero e nelle tube di Faloppio. Il rame, dunque, impedisce agli spermatozoi di sopravvivere al loro interno. L’ovulo potrebbe comunque venire fecondato, ma non ci sarebbero le condizioni per la sua sopravvivenza.

La spirale ormonale, invece, rilascia una piccola quantità di progestinico all’interno dell’utero. Questo ormone rende il muco cervicale (a livello della cervice) più spesso e, quindi, rende impossibile il concepimento. Lo sperma, cioè, non riesce in alcun modo a penetrare e ad avviare una gravidanza è pressoché impossibile.

In alcuni casi, il rilascio del progestinico – seppur in leggere quantità – è sufficiente per impedire la stessa ovulazione. Questa però, attenzione, non è una regola: è sempre soggettivo e varia da donna a donna.

Come si applica la spirale medicata

Questo anticoncezionale deve necessariamente essere inserito e rimosso da un ginecologo esperto e, prima di procedere, la paziente dovrà sottoporsi ad un esame ginecologico che comprenda:

  • anamnesi generale e ricostruzione della storia clinica di quest’ultima,
  • test di gravidanza per avere una certezza al 100%,
  • PAP-test,
  • ecografia interna per capire quale modello anatomico si addice maggiormente,

Terminata la visita, sarà possibile fissare un ulteriore appuntamento per l’inserimento della spirale.

La spirale in rame può essere inserita in qualsiasi fase del ciclo mestruale. La spirale ormonale, invece, dovrebbe essere inserita nei primi sette giorni del ciclo mestruale in modo da essere sicuri della sua efficacia fin da subito. Se viene inserita in un qualsiasi altro giorno, è consigliato utilizzare il preservativo per i 7 giorni successivi.

Se verifichi dei leggeri fastidi o spotting nei giorni seguenti non ti spaventare, è del tutto normale.

La rimozione può avvenire in qualsiasi momento e non è necessario rispettare i tempi dichiarati dalla casa produttrice.

La spirale medicata e il suo costo

Molte donne sostengono che sarebbero interessate a questo tipo di contraccettivo, ma purtroppo il costo è troppo elevato. In realtà, non è proprio così.

Ora, noi non vogliamo parlare di cifre: ogni marchio ha il proprio tariffario come vale per qualsiasi bene in commercio e lo stesso discorso lo facciamo per l’inserimento e la rimozione effettuate dal ginecologo.

Quello che invece vogliamo sottolineare è l’investimento economico che si ottiene nel tempo. La spirale medicata dura dai tre ai cinque anni e, se pensi alle tradizionali pillole, facendo due calcoli veloci, comprenderai bene che la spirale non è poi così costosa.

Quando non usare la spirale medicata

La spirale medicata non può essere inserita a tutte le donne.

Ci sono casi in cui la forma o le dimensioni dell’utero non permettono di essere compatibili con la spirale.

Ma la spirale medicata è sconsigliata anche nei seguenti casi:

  • malattia sessuale in fase attiva,
  • malattia infiammatoria pelvica,
  • presenza di fibromi uterini,
  • sanguinamenti non giustificati (es: a seguito di un rapporto sessuale consenziente o tra una mestruazione e l’altra),
  • tumore al seno (anche se superato) e al fegato,
  • tumore alla cervice,
  • malattia epatica,
  • arteriopatia
  • cardiopatia,
  • ictus precedente,

La spirale medicata è davvero, solamente, un anticoncezionale?

A causa della scarsa e scorretta informazione, si pensa che la spirale medicata abbia il solo ruolo di impedire gravidanze indesiderate. In realtà, non è affatto così.

La spirale ormonale, al di là, chiaramente, del suo lavoro svolto, è un ottimo rimedio nel caso in cui la paziente abbia mestruazioni molto abbondanti e dolorose. Quando il ciclo diventa invalidante, la spirale può trasformarsi in una valida soluzione al fine di migliorare la qualità della vita della paziente.

Con la spirale medicata, infatti, le mestruazioni sono decisamente più brevi e meno intense. Dopo circa 12 mesi, addirittura, spariscono completamente.

È anche un’ottima alternativa per tutte quelle donne che non possono assumere gli estrogeni presenti all’interno della pillola anticoncezionale.

Endometriosi e spirale medicata: può rappresentare un binomio vincente?

L’endometriosi colpisce, purtroppo, moltissime donne. È una malattia cronica che nella maggior parte dei casi provoca fastidi e dolori, talvolta anche molto intensi.

In questo caso, si evince che la spirale medicata potrebbe essere una valida opzione.

Non stimolando le contrazioni uterine, la spirale medicata riduce il flusso sanguigno uterino inibendo così la crescita dell’endometrio.

Il risultato è presto detto: un efficacissimo effetto antalgico.

Del resto, molto spesso, la spirale medicata viene suggerita alle pazienti in qualità di trattamento palliativo del dolore nell’endometriosi.

Un aiuto, dunque, a tutte quelle donne che ogni giorno si ritrovano a combattere con una malattia cronica che, purtroppo, non prevede guarigione.

Monica Penzo

La redazione in collaborazione con la Dott.ssa Nicoletta Vendola Ginecologa a Vercelli


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