Riabilitazione post-partum: quanto è importante?

Nella vita di una donna la gravidanza, il parto e il puerperio costituiscono dei momenti estremamente delicati per le numerose implicazioni fisiche ed emotive che le caratterizzano.

Pertanto è necessario che ci sia un supporto professionale adeguato affinché la donna possa recuperare il pieno benessere.

Riabilitazione post-partum: Il pavimento pelvico

Il pavimento pelvico è l’insieme dei muscoli e legamenti che chiudono inferiormente il bacino.

La sua funzione principale, oltre alla continenza,  è quella di sostenere gli organi pelvici(vescica, retto, utero e annessi).

Durante la gravidanza ed il parto le zone che subiscono maggiore stress sono l’area pelvica, in tutto il suo contenuto, ed i muscoli addominali a causa della eccessiva distensione a cui sono sottoposte.

 E’ abbastanza frequente che possano verificarsi dei traumi, più o meno importanti, sia sulle strutture muscolo-legamentose che sulle terminazioni nervose.

I principali sintomi che possono presentarsi dopo il parto sono:

  • Incontinenza urinaria a sforzo
  • Incontinenza fecale e ai gas
  • Dolore pelvico
  • Dispareunia (dolore alla penetrazione)
  • Disestesia (alterazione della sensibilità, che nei casi più gravi può diventare allodinia ovvero percezione di dolore anche a stimoli non dolorosi)
  • Diastasi addominale

Alla luce di quanto esposto diventa fondamentale avere un approccio preventivo già durante la gravidanza.

In questa ottica, i corsi di accompagnamento alla nascita, diretti da ostetriche qualificate,  sono ottimali in quanto permettono, alla donna,  di ricevere informazioni ed attuare quelle strategie preventive per raggiungere al meglio il momento del parto.

Nel post-partum, in particolare per chi ha effettuato un parto naturale, diventa fondamentale effettuare una attento controllo clinico (ginecologico e/o ostetrico) e poi funzionale (fisioterapico specialistico).

Quest’ultimo è finalizzato alla valutazione del grado di compromissione dell’apparato muscolo-legamentoso pelvico al fine di stabilire un programma di rieducazione personalizzato.

Riabilitazione post-partum: il programma di riabilitazione pelvica

Un programma di riabilitazione pelvica, per essere considerato valido, deve essere globale e multidisciplinare ovvero si deve avvalere di più professionisti (ginecologo, colon-proctologo, ostetrica, fisioterapista e osteopata) affinché la donna possa recuperare la piena funzionalità dell’area pelvica sia da un punto di vista statico che dinamico.

Per quanto riguarda il corretto approccio fisioterapico si inizia con una raccolta anamnestica  a cui fa seguito l’esame obiettivo funzionale generale (postura), e poi funzionale pelvico.

Particolare attenzione va prestata all’area perineale (valutazione del tono muscolare e della capacità di contrazione fasica, tonica e del grado di affaticabilità), lombosacrale (statica e dinamica del bacino) e addominale (valutazione muscolare e presenza e persistenza sotto sforzo di diastasi dei muscoli retti dell’addome).

Queste sono le aree che risultano essere particolarmente sollecitate durante la gravidanza e il parto.

Una volta che si sono stabiliti gli obiettivi si procede con la riabilitazione.

Tra le principali tecniche riabilitative dell’area pelvica ricordiamo:

  • Stimolazione elettrica funzionale (FES): indicata nei casi in cui vi è difficoltà ad attivare volontariamente la muscolatura pelvica. Questa è una tecnica passiva che prevede l’utilizzo di apposite sonde e relativi impulsi elettrici, del tutto indolori, con frequenze specifiche a seconda del tipo di muscolatura che si vuole stimolare.
  • Biofeedback: prevede l’esecuzione di esercizi di contrazione volontaria della muscolatura pelvica con l’ausilio di una sonda specifica in modo da visualizzare su apposito schermo l’attività muscolare stessa e quindi aumentarne la capacità e consapevolezza.
  • Chinesiterapia: consiste nell’esecuzione di esercizi specifici di contrazione e rilasciamento della muscolatura pelvica associate a respirazione e visualizzazione. In questo modo oltre a recuperare il tono muscolare si va ad incrementare la consapevolezza del proprio perineo al fine di avere un buon controllo dello stesso nelle normali attività di vita quotidiana.
  • Bladder training: consiste nell’insegnare una serie di norme comportamentali con l’obiettivo di riprendere il controllo della funzione vescicale.

Riabilitazione post-partum: la muscolatura addominale

Una nota a parte va fatta per il recupero della muscolatura addominale.

Nell’immaginario comune per ritornare ad una pancia piatta si pensa ai classici “esercizi addominali”.

In realtà questo tipo di esercizi aumenta la pressione intra-addominale e vanno ad affaticare la muscolatura pelvica già fortemente indebolita dal parto, con il rischio di aumentare la progressione di un eventuale prolasso d’organo.

Per sollecitare i muscoli addominali e in particolare il traverso dell’addome, senza gravare sul perineo è indicata la ginnastica ipopressiva, che mira ad aumentare il tono di riposo degli addominali obliqui e trasversi e delle fibre involontarie all’interno del  pavimento pelvico.

La Redazione

Dott.ssa Stefania Napoli – osteopatia e fisioterapia Roma e Viterbo

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