Pavimento pelvico: la riabilitazione con la Tecarterapia

Il pavimento pelvico  è l’insieme dei muscoli, del tessuto fasciale e dei legamenti che chiude inferiormente il bacino e ha la funzione di proteggere e sostenere nella corretta posizione gli organi pelvici:

  • vescica.
  • Utero.
  • Annessi.
  • Retto.

Questa muscolatura gioca un ruolo fondamentale nella continenza, ovvero la capacità di controllare gli sfinteri, uretrale e anale, e nella sfera sessuale. 

La sua disfunzione ha ripercussioni sia sul benessere psico-fisico che sulla qualità di vita delle persone che ne sono affette.

Pavimento pelvico: le nuove attenzioni mediche

La salute del pavimento pelvico è oggetto di attenzione, da parte del mondo della medicina, già dal secolo scorso (nel 1945 il Dottor Kegel, ginecologo statunitense, mise a punto i primi esercizi per il pavimento pelvico) ma solo negli ultimi anni si è ampliata la platea degli specialisti che se ne occupano. Questo ha contribuito a porre l’accento su problematiche molto intime e spesso “protette” dal pudore e da tabù culturali.

Come accennato, però, la  salute pelvica si ripercuote sul benessere generale psico fisico e fortunatamente la medicina ha cominciato ad interessarsene più seriamente, valorizzandone la sua funzione.

In tal senso oggi c’è più attenzione alla prevenzione, sia nelle donne in gravidanza, ad esempio insegnando loro il corretto rilassamento muscolare per evitare le lacerazioni del pavimento pelvico che possono verificarsi durante il parto, sia nelle donne più mature per ridurre il rischio di prolasso ed incontinenza urinaria e/o fecale.

Pavimento pelvico: come accorgersi che qualcosa non va?

Una patologia del pavimento pelvico può evidenziarsi attraverso la manifestazione di alcuni sintomi riguardanti le aree:

  • Rettale/anale: incontinenza fecale e ai gas, emorroidi, ragadi anali, rettocele (prolasso del retto), dissinergia del muscolo pubo-rettale.
  • Vescicale: incontinenza da urgenza, ovvero perdite di urina, anche lievi, a seguito di un bisogno impellente ed improvviso di urinare, incontinenza da stress, ovvero l’incapacità di trattenere le urine sotto sforzo, ad esempio a seguito di colpi di tosse, di starnuti o di risate, incontinenza mista (quando si presentano entrambe le precedenti), cistiti ricorrenti, cistocele (prolasso della vescica), isterocele (prolasso dell’utero).
  • Sessuale: vaginismo, dispaurenia e vulvodinia.

Ma sintomo di una disfunzione dell’area pelvica possono essere anche dolore pelvico cronico e dolori durante e dopo la gravidanza localizzati in corrispondenza del pavimento pelvico.

Pavimento pelvico: terapie e riabilitazione

Quando ancora il pavimento pelvico non riceveva la giusta attenzione da parte della medicina, gli unici rimedi possibili erano legati strettamente alla risoluzione del sintomo.

Per esempio uso dei pannolini in caso di incontinenza o intervento chirurgico in caso di emorroidi, per citarne solo alcuni.

Oggi, invece, prevenzione, terapie e trattamenti riabilitativi del tutto conservativi, e di sicuro successo, evitano qualsiasi approccio invasivo.

  • Chinesiterapia.
  • Elettrostimolazione.
  • Biofeedback.
  • Tecar terapia endocavitaria.

Sono queste le metodiche di riabilitazione oggi a disposizione per prendersi cura del pavimento pelvico.

Riabilitazione del pavimento pelvico con radiofrequenza: la Tecarterapia

Negli ultimi anni, alle tradizionali metodiche di riabilitazione su citate, chinesiterapia, elettrostimolazione e biofeedback, si è aggiunto l’uso della radiofrequenza.

Nello specifico, la Tecarterapia endocavitaria.

Il termine Tecar è l’acronimo di Transfer Electric Capacitive (azione profonda in tessuti ricchi d’acqua come il derma e i muscoli) Resistive (azione profonda in tessuti poveri d’acqua come ossa e legamenti) Technology.

La tecarterapia endocavitaria viene applicata, attraverso l’utilizzo di un manipolo, per via anale o vaginale.

Nei nuovi device si può trovare anche la funzione con doppia piastra, che evita l’utilizzo della sonda endocavitaria.

Questa funzione può risultare molto utile in tutti quei casi dove è presente dolore pelvico e/o ipertono ovvero vulvodinie, neuropatia del pudendo, dolore pelvico cronico.

Tecarterapia: come funziona e i benefici

Nel trattamento Tecar si utilizzano onde radio, ossia onde elettromagnetiche in grado di generare un effetto “diatermico”, cioè la conversione della corrente ad alte frequenze in calore.

Il calore così generato viene poi irradiato ai tessuti con un effetto induttivo e non conduttivo.

I benefici che ne derivano sono:

  • Stimolazione del microcircolo
  • Stimolazione metabolica
  • Migliore ossigenazione e incremento di apporto nutritivo ai tessuti
  • Aumento di idratazione e lubrificazione tissutale
  • Riduzione di eventuali contratture riflesse dei muscoli del pavimento pelvico e una disattivazione dei punti dolorosi riflessi e a grilletto, i cosiddetti trigger point.

Le patologie indicate per questo tipo di trattamento possono essere sia maschili che femminili:

  • dolore pelvico cronico.
  • Neuropatia del pudendo.
  • Disfunzione erettile di origine vascolare.
  • IPB (ipertrofia prostatica benigna).
  • Coccigodinia.
  • Vulvodinia e vaginismo.
  • Endometriosi.

Dalla nostra casistica, utilizzando la scala VAS come parametro di valutazione, si evince che già con un percorso di solo 5 sedute si ha la netta riduzione del dolore pelvico cronico e dei disturbi da Dispareunia e Vaginismo.

La percentuale di miglioramento varia dal 50 al 70% ed in alcuni casi addirittura del 100%.

La Redazione

Dott.ssa Stefania Napoli – osteopatia e fisioterapia Roma e Viterbo

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