La rieducazione del pavimento pelvico maschile post-prostatectomia radicale

Il pavimento pelvico, nell’uomo, contribuisce al normale controllo e gestione della funzione minzionale, evacuativa ed erettivo/sessuale.

Dopo un intervento di prostatectomia radicale, la rieducazione del pavimento pelvico rappresenta l’aiuto primario per il recupero della funzionalità degli organi e dei tessuti dell’area pelvica.

Infatti la perdita del tono muscolare in quest’area o la mancata coordinazione funzionale degli organi che la compongono possono essere debilitanti e interferire in maniera importante sia in ambito personale che relazionale.

La prostatectomia radicale: cos’è?

La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile, per la forma e le dimensioni ricorda una castagna, si localizza subito al disotto della vescica, davanti al retto e circonda il primo tratto dell’uretra (il condotto che convoglia l’urina dalla vescica verso l’esterno).

Appena al di sopra di essa si trova lo sfintere uretrale interno e al di sotto lo sfintere uretrale esterno.

Gli sfinteri, formati in parte dai muscoli del pavimento pelvico, con il loro tono di chiusura, determinano la continenza, ovvero la capacità di trattenere le urine.

La prostata è anche un organo sessuale secondario poiché la sua funzione principale è quella di produrre il liquido prostatico, che aiuta la mobilità e vitalità degli spermatozoi.

Durante la vita dell’uomo questa ghiandola può andare incontro a delle disfunzioni.

Dopo i quaranta anni di età, tende ad ingrossarsi e si parla, in questo caso, di Ipertrofia Prostatica Benigna, ma, come per le altre ghiandole, può andare incontro anche a patologie di tipo oncologico (Adenocarcinoma ad esempio).

In questi casi può rendersi necessario un intervento chirurgico di tipo demolitivo: la cosiddetta prostatectomia radicale, ovvero l’asportazione completa di questa ghiandola.

Dopo questo tipo di intervento molto spesso si verificano importanti effetti collaterali come  l’incontinenza urinaria (da sforzo, perdite urinarie, anche di poche gocce, in seguito a colpi di tosse o starnuti, da urgenza, perditeurinarie il seguito allo stimolo minzionale, oppure si può avere uno “sgocciolamento” continuo) e la disfunzione erettile fino all’impotenza sessuale vera e propria.

Per quanto riguarda la disfunzione erettile con le attuali tecniche chirurgiche in “nerve sparing” si  cerca di preservare il più possibile l’integrità dei nervi deputati all’erezione.

Dopo l’intervento di prostatectomia è quindi molto importante effettuare la riabilitazione del pavimento pelvico, che consente di recuperare il prima possibile l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile.

La rieducazione del pavimento pelvico

Recenti studi hanno confermato, con evidenza scientifica,  l’efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico in caso di incontinenza urinaria post prostatectomia.

Per un corretto percorso riabilitativo, gli esercizi del pavimento pelvico dovrebbero essere appresi prima dell’intervento chirurgico per poi proseguire nella fase riabilitativa post intervento e dovrebbero essere insegnati personalmente al paziente, verificando che lo stesso sia in grado di attivare correttamente i muscoli interessati in modo efficace.

Dopo che il paziente ha acquisito la corretta capacità di lavoro muscolare, sotto controllo specialistico, è possibile seguire un piano di esercizi domiciliari.  

Nel caso di marcata debolezza dei muscoli del perineo o di incapacità di individuare o attivare correttamente tali muscoli, si consigliano sedute di biofeedback elettromiografico o ed elettrostimolazione perineale che aiutano ad individuare e stimolare la muscolatura corretta.

In cosa consiste la rieducazione del pavimento pelvico?

Nel complesso, la rieducazione del pavimento pelvico prevede esercizi mirati al riconoscimento dell’area pelvica.

Di conseguenza, gli esercizi sono finalizzati al controllo volontario da parte del paziente di tutta quell’area per incrementarne il tono muscolare e la capacità contrattile.

L’uomo impara, attraverso i corretti esercizi, a

  • individuare selettivamente i muscoli pelvici
  • rafforzarli, migliorandone la funzione
  • a non comprometterli durante atti a rischio (sollevando pesi, tossendo, camminando, alzandosi, ecc)

Oltre a questi esercizi di chinesiterapia, altre tecniche per la rieducazione del pavimento pelvico maschile sono:

  • elettrostimolazione, tramite sonde anali, si emettono impulsi elettrici che contribuiscono a controllare, in base al tipo di frequenza utilizzata, la muscolatura liscia vescicale e quella striata sfinterica cosi da gestire meglio gli stimoli minzionali e la continenza.
  • biofeedback, con traduzione delle contrazioni muscolari in segnali luminosi o acustici su console computerizzata, in questo modo il paziente è aiutato attivamente nel comprendere il lavoro muscolare che gli viene richiesto.

Queste tecniche insegnano all’uomo a riconoscere il proprio corpo e le sue funzioni e, una volta riconosciute passivamente, poterle replicare in maniera volontaria.

Rieducazione del pavimento pelvico prima dell’intervento

L’intervento rieducativo per mezzo di chinesiterapia è molto utile nella fase pre-operatoria dell’intervento di prostatectomia.

Infatti il paziente, attraverso gli esercizi, inizia a prendere coscienza del proprio pavimento pelvico e può migliorare tono muscolare e tissutale di tutta l’area pelvica.

Inoltre, la sua percezione sensoriale prima dell’intervento chirurgico non risulta ancora condizionata dal dolore o dalle alterazioni fisiologiche che l’operazione comporta.

Gli specialisti, a tal proposito, consigliano di iniziare con la rieducazione almeno 2/3 settimane prima della prostatectomia, per continuare poi nel decorso post-operatorio.

Dott.ssa Stefania Napoli – osteopatia e fisioterapia Roma e Viterbo

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