Quando la chirurgia incontra la pittura: intervista alla dottoressa Manuela Carnini

La dottoressa Manuela Carnini è un chirurgo vascolare che esercita il proprio lavoro a Busto Arsizio dove si occupa di svariate patologie, quali: arteriosclerosi, varici degli arti inferiori, insufficienza venosa agli arti inferiori ecc…

Abbiamo avuto la possibilità di incontrarla e le abbiamo chiesto come la chirurgia possa, in qualche modo, entrare in contatto con il mondo della pittura. Un settore artistico che, per lo meno all’apparenza, nulla ha a che fare con il campo medico.

Le sue risposte ti sorprenderanno, ne siamo certi!

Fridami

Dottoressa, la sua collezione di opere, le quali portano la firma di FRIDAMI, racchiudono un profondo risvolto psicologico. Nello specifico, con la realizzazione dell’opera “Solo l’amore guarisce” ha unito sia il suo lavoro di medico ma anche la sua passione per la pittura. Ce la racconti.

Quest’opera ha già vinto svariati premi e svariate pubblicazioni. È un’opera dove ho voluto unire due anime gemelle che si incontrano dopo aver trascorso svariate esperienze di vita, talvolta anche dolorose.

E questo amore si fonde proprio attraverso un cuore. Su quest’ultimo, ho voluto incidere con un bisturi la sua parte centrale per poi cucire tutto mediante l’utilizzo di un filo di seta dalle tonalità scure.

Ho voluto fortemente lanciare un messaggio: soltanto l’amore è in grado di guarire l’opera. Da qui, si evince il vero significato del titolo dell’opera artistica.

Quindi, quest’ultima, rappresenta sia, ovviamente, la parte pittorica ma anche la parte artistica chirurgica.

Dottoressa, come nasce in lei FRIDAMI?

FRIDAMI nasce con lo scopo di associare la figura della grande artista Frida Kahlo a quella dell’amore.

Ovviamente non voglio, nel modo più assoluto, paragonarmi alla sua arte e al suo talento immenso.

Quando però ho iniziato a dipingere, per via delle mie scelte cromatiche e per come utilizzo io i colori, in molti mi hanno detto che ricordo, appunto, Frida Kahlo e il suo gusto artistico.

Di questo mondo, all’epoca, conoscevo ancora poco. Ho iniziato a documentarmi, ad approfondire, e in pochissimo tempo mi sono innamorata di questa donna e di questa artista quale Frida Kahlo.

La sua storia, la sua resilienza al dolore e alla sofferenza, mi hanno decisamente colpita. Del resto, questa è una caratteristica che appartiene anche a me e al mio vissuto.

Ecco quindi, come nasce FRIDAMI. Soltanto con l’amore si riescono a superare le sofferenze ed i dolori che la vita ci presenta.

Il medico chirurgo e l’artista

Le chiediamo dottoressa, come riesce a conciliare la sua professione di medico chirurgo, con l’attività artistica e con la sua sfera femminile? Non dimentichiamoci inoltre, che lei è anche una mamma ed ha quindi la necessità di svolgere anche quest’altro meraviglioso compito.

Riuscire a conciliare tutto è un dono. È un vero e proprio fuoco: più cose ci sono e più passione metti, maggiormente sarà la tua forza per far coincidere tutto.

Ricordiamoci sempre che quello che conta è la qualità di quello che fai, e non di certo la quantità.

Riesco dunque a conciliare la mia attività di medico chirurgo assieme all’attività di artista perché per me, quest’ultima, è come se fosse il “mio carica cellulare”. Non potrei quindi, mai, scegliere o l’una o l’altra.

Quando dipingo rappresento su tela tutto quello che ho nel cuore, ma soprattutto riesco a rispondere a quelle che sono le brutture del mondo.

Il tempo che passo con i miei figli è ridotto, ma io non sono l’eccezione. Al giorno d’oggi tutte le donne lavorano, o comunque una grande maggioranza di esse.

Ad ogni modo, ora che i miei figli sono più grandi, vengono con me quando mi sposto per determinate mostre.

Per quanto riguarda infine la parte femminile, bè, noi donne abbiamo tante armi per tenerla sempre viva. 

La Redazione – Monica Penzo

La redazione in collaborazione con la Dr.ssa Manuela Carnini – chirurgo vascolare

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