Parkinson e disturbi oculari

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta e progressiva, che interessa alcune funzioni come il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente. James Parkinson è il medico londinese del XIX secolo che segnalò, per primo, la maggior parte dei sintomi del Parkinson nel “Trattato sulla paralisi agitante”.

Causa

Il Parkinson si manifesta per la degenerazione dei neuroni dopaminergici a livello della sostanza nera mesencefalica, con conseguente deficit motorio della via nigro-striatale. La produzione di dopamina nel cervello diminuisce consistentemente e la perdita cellulare è di oltre il 60% all’esordio dei sintomi

I sintomi del Parkinson

I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono:

  • il tremore a riposo,
  • la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici),
  • la rigidità
  • l’instabilità posturale (perdita di equilibrio) nella fase più avanzata.

questi sintomi si presentano in modo asimmetrico (un lato del corpo è più interessato dell’altro).

All’esordio della malattia, i sintomi non vengono presi in considerazione, perché si manifestano in modo lento e grossolano con un punto di massimo in stato di riposo e si riducono in fase di movimento.

Alcune caratteristiche sono:

Disturbo del cammino

I pazienti hanno difficoltà a iniziare i movimenti, barcollano e compiono piccoli passi. Queste persone presentano una riduzione del movimento pendolare delle braccia (in genere più accentuato da un lato), una postura fissa in flessione e un passo più breve. In alcuni casi si presenta quella che viene chiamata “festinazione”, cioè il paziente tende a strascicare i piedi a terra e ad accelerare il passo, come se inseguisse il proprio baricentro, per evitare la caduta.

Eccessiva presenza di saliva in bocca e deglutizione

La saliva può accumularsi in bocca se il movimento automatico di deglutizione è ridotto. Queste persone possono presentare scialorrea, ovvero una perdita di saliva, legata ad una ridotta deglutizione La deglutizione è un movimento automatico piuttosto complesso, che coinvolge i muscoli della gola e della lingua, che devono muoversi in modo coordinato per spingere il cibo dalla bocca all’esofago.

La voce

La voce può essere più flebile (ipofonica) oppure può presentare una perdita di tonalità e di modulazione, che porta il paziente a parlare in modo piuttosto monotono.

Sintomi non motori

Tra i sintomi non motori si ha:

  • la demenza,
  • disturbi del sonno;
  • depressione.

Il Sistema Visivo

Le persone con Malattia di Parkinson hanno un’alta possibilità di sviluppare deficit visivi. Una riduzione delle capacità visive può essere dovuto da una diminuzione dell’innervazione dopaminergica a livello retinico.

Possono presentare

  • alterazione della sensibilità cromatica
  • deficit visuo-spaziali;
  • diminuzione del controllo oculomotorio a livello dei muscoli oculari estrinseci.

Il sistema saccadico

I movimenti saccadici sono molto importanti per direzionare lattenzione spaziale e i nostri occhi sono in continuo movimento per poter analizzare lo spazio che ci circonda.

È la capacità degli occhi di muoversi rapidamente o “saltare” tra diversi punti di fissazione.  Questi movimenti sono di fondamentale importanza per portare sulla fovea (punto della retina con massima acutezza visiva) un oggetto comparso improvvisamente nel nostro campo visivo o percepito dalla nostra attenzione; la precisione di questi movimenti balistici è basilare per leggere in maniera fluida e non meno importante per il buon equilibrio posturale.

Il nostro cervello non processa tutte le informazioni che effettivamente l’ambiente ci offre ma seleziona una parte di esse.

Il meccanismo utilizzato è quello dell’attenzione, che ha il ruolo di selezionare, filtrare e attivare in ogni momento le informazioni necessarie allo scopo prefissato.

La capacità di spostare l’attenzione può essere di tipo volontario o involontario e può avvenire rispettivamente spostando gli occhi nello spazio attraverso la saccade volontaria, oppure utilizzando la periferia che percepisce lo stimolo esterno causando unasaccade riflessa.

Disturbi dei movimenti saccadici nel Parkinson

L’esecuzione delle saccadi è associata all’attività di 3 aree principali:

  • collicolo superiore;
  • campi oculari frontali;
  • nuclei oculomotori del tronco encefalico. 

Nei centri del collicolo superiore avvengono alcune importanti trasformazioni visuo-motorie.

Nei nuclei del tronco encefalico troviamo due classi di neuroni fondamentali per il movimento saccadico:

  • Cellule pause: si attivano quando gli occhi sono fermi, quindi durante la fissazione (sistema WHEN).
  • Cellule burst: si attivano prima e durante la saccade (sistema WHERE). 

I centri del tronco encefalico sono principalmente la sostanza reticolare paramediana pontina e la sostanza reticolare mesencefalica.

Lesioni a queste strutture neurali compromettono la capacità di generare movimenti rapidi degli occhi.

Nella Malattia di Parkinson le saccadi sono ipometriche associate a movimenti di inseguimento (pursuit) discontinui e frammentati in una serie di saccadi.

Trattamento

Qualora nell’analisi visiva emergessero difficoltà nei movimenti saccadici, nella velocità di lettura e nella componente visuo-spaziale si può ricorre alla rieducazione visiva con l’obiettivo di rendere questi movimenti più accurati ed efficaci.

Dott.ssa Sara Toma Ortottista a Milano


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