Microneedling: non solo ringiovanimento del viso

Oggigiorno è sempre maggiore la richiesta di trattamenti non invasivi, con un recupero immediato e possibilmente “indolori”.

Un focus sempre più importante è posto – da medici e pazienti – non solo sulle singole rughe o segni dell’invecchiamento, ma anche e soprattutto sulla qualità della cute, in particolare se, nel corso degli anni, è stata sottoposta a stimoli dannosi da parte del sole, del fumo, di lampade UV, dell’acne o da utilizzo di prodotti topici errati.

In questo ambito il metodo correttivo più “classico” è storicamente il laser frazionato, ottima soluzione ma con il grosso limite di determinare importanti arrossamenti per i giorni successivi al trattamento, tale da rendere impossibile l’esposizione al sole e alle fonti di calore per giorni, e quindi determinando l’impossibilità di effettuare questo trattamento già dalla stagione primaverile.

Il microneedling

Proprio in questo contesto si inserisce il microneedling, tecnica meno invasiva e traumatica che promuove uno stimolo meccanico (non tramite ustione della cute come nel caso del laser) alla rigenerazione di una cute danneggiata.

Il microneedling è una procedura di medicina estetica rigenerativa mediante la quale vengono stimolate naturalmente le cellule che producono collagene, permettendo il ringiovanimento dell’epidermide, in particolare a livello di viso, collo, decolleté e della mani.

Indicato anche per il trattamento di cicatrici da acne, cicatrici atrofiche, ipertrofiche, da ustione, pori dilatati, smagliature e alopecia, il trattamento (effettuato tramite un piccolo dispositivo meccanico) permette in un’unica seduta di trattare tutte le zone del viso, anche le più delicate, come il contorno occhi e quello delle labbra.

Microneedling: come si esegue

Il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale, non è necessaria una preparazione se non, nel caso di un trattamento più aggressivo, l’applicazione di una crema anestetica qualche minuto prima.

Il procedimento prevede l’applicazione sul viso di una miscela a base di acido Ialuronico sterile, tale da rendere più piacevole il trattamento, permettendo uno scorrimento migliore del manipolo e ottenendo allo stesso tempo un importante effetto distensivo sulla cute. Una volta regolata la profondità di penetrazioni dei micro-aghi a seconda della zona e dell’inestetismo da trattare (da 0,1 mm fino a 3 mm) si creano molteplici piccole micro-perforazioni che, seduta dopo seduta e giorno dopo giorno, stimoleranno la produzione di nuovo collagene e quindi di una cute “nuova” e più bella. Qualora se ne ravvisasse la necessità con il medico, questa tecnica può accompagnarsi all’utilizzo di diversi tipo di peeling, seppur non nella stessa seduta.

Terminata la procedura si posiziona una maschera lenitiva e idratante sul viso e si applica una crema dalle proprietà cicatrizzanti.

Microneedling: cosa fare dopo il trattamento?

Dopo il trattamento di Microneedling il viso appare arrossato come dopo una prolungata esposizione solare, con un effetto di progressivo miglioramento completo nel corso al massimo della giornata successiva al trattamento.

Anche in questo caso è sconsigliato, come per il laser, non esporsi al sole per la settimana successiva al trattamento, ma non si avranno escoriazioni sulla cute o esiti cicatriziali importanti.

Sarà possibile, anzi talora desiderabile, che la cute si screpoli dopo la prima settimana dal trattamento, sintomo che la reazione alla seduta è positiva e che si sta determinando uno stimolo infiammatorio tale da determinare una rigenerazione cutanea.

Per ottenere risultati ottimali, è consigliabile eseguire dalle 3 alle 5 sedute, a distanza di 2-4 settimane l’una dall’altra, sempre sotto supervisione del medico.

Non vi sono teoricamente limiti al numero di sedute eseguibili: più a lungo procederà il trattamento, migliori saranno gli esiti, sino a donare una cute che sembrerà davvero nuova, rigenerata, con meno inestetismi e diffusamente più “giovane”.

Dr. Guido Cornegliani – Chirurgo plastico

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