La tossina botulinica altro non è che una neurotossina che viene prodotta dal battere Clostridium botulinum. Esistono due tipologie di tossina botulinica, il tipo A e il tipo B. Quali sono le differenze? Principalmente che la prima tipologia viene utilizzata nella medicina estetica, la seconda trova invece uso negli altri campi della medicina. Apprendiamo subito le due categorie di tossina botulinicia con il primo sottotitolo.
Tossina botulinica: le tipologie
A prescindere dal tipo di tossina botulinica, A o B, la tossina viene iniettata sempre attraverso un iniezione ed agisce a livello delle terminazioni nervose che innervano la muscolatura, e questo va a intromettersi con il rilascio dell’acetilcolina, ovvero un particolare neurotrasmettitore.
Soprattutto nel loro utilizzo, la tossina botulinica di tipo A e di tipo B presentano delle differenze. Mentre quella di tipo B è limitata al solo utilizzo per il trattamento del torcicollo, anche detto distonia cervicale, quella di tipo A trova utilizzo in diversi campi, soprattutto quello estetico.
Tossina botulinica di tipo A
Come detto, nel mondo dell’estetica è molto utilizzata, ma può essere utilizzata anche per contrastare diversi disturbi o patologie. Ecco una lista non esaustiva per quanto riguarda l’utilizzo della tossina botulinica di tipo A:
- Spasmi muscolari persistenti nelle mani, nei polsi, nelle gambe e nelle caviglie in pazienti colpiti da ictus;
- Torcicollo;
- Spasmi muscolari persistenti delle palpebre (blefarospasmo);
- Vescica iperattiva con incontinenza urinaria bei casi in cui il paziente non risponde ai trattamenti convenzionali;
- Emicrania cronica nei pazienti adulti che non rispondo ai classici trattamenti per l’emicrwnia e che manifestano mal di testa per 15 giorni o più al mese, di cui almeno 8 con emicrania;
- Vescica iperattiva con incontinenza urinaria bei casi in cui il paziente non risponde ai trattamenti convenzionali;
- Incontinenza urinaria provocata da disturbi della vescica provocati da lesioni del midollo osseo o da sclerosi multipla.
Un altro utilizzo che viene fatto della tossina botulinica di tipo A, è nei bambini con più di 2 anni, per il trattamento sintomatico della spasticità di arti inferiori a causa della deformità dinamica da piede equino. In ragazzo con più di 12 anni invece viene anche utilizzata nel trattamento dell’iperidrosi ascellare.
Meccanismo d’azione della tossina botulinica
Come già detto, la tossina botulinica agisce a livello delle terminazioni nervose colinergiche presinaptice, che hanno il compito di innervare i muscoli, così da bloccare la trasmissione neuromuscolare dell’acetilcolina e che porterebbe alla contrazione degli stessi.
Il meccanismo d’azione della tossina botulinica può essere spiegato in modo più semplice nelle seguenti fasi:
- Dopo l’iniezione, la tossina botulinica si lega a recettori specifici presenti sulla superficie esterna della terminazione presinaptica;
- A questo punto la tossina si trasferisce all’interno della cellula nervosa per endocitosi mediata da recettori. Viene dunque rilasciata nel citoplasma dove indice una graduale inibizione del rilascio di acetilcolina.
- L’effetto causato dalla tossina botulinica è localizzato al punto in cui essa viene iniettata, anche se sono presenti casi in cui la somministrazione della neurotossina ha causato effetti a livello sistemico.
Modalità d’uso della tossina botulinica
Gli esperti medici somministrano la tossina botulinica esclusivamente mediante iniezione diretta nell’area muscolare che dev’essere rilassata. Quest’operazione deve essere effettuata esclusivamente da un professionista medico qualificato.
La quantità di tossina somministrata varia a seconda della patologia da trattare e viene stabilita dal medico. La quantità di farmaco utilizzata inoltre può anche cambiare nel corso del trattamento – che consiste in diverse iniezioni – in base alla risposta del paziente al farmaco. Quando si effettua l’iniezione, è fondamentale somministrare la dose a intervalli di tempo che vanno, ad esempio, da 6-12 settimane a 3 mesi, poiché la somministrazione del farmaco può influire sulla risposta del paziente. Per ulteriori informazioni, consultare il foglietto illustrativo del farmaco e il proprio medico.
Elenco degli effetti collaterali della tossina botulinica
Gli effetti collaterali anziché manifestarsi subito, generalmente si presentano dopo qualche giorno, e possono essere di natura transitoria, oppure perdurare per giorni e addirittura mesi.
Sebbene la maggior parte dei pazienti non manifesti effetti collaterali dopo aver ricevuto iniezioni di tossina botulinica, alcuni possono presentare sintomi diversi. Questo farmaco viene somministrato in modo soggettivo e presenta una serie di possibili effetti collaterali che possono variare a persona a persona.
Di seguito sono riportati alcuni degli effetti collaterali più comuni che possono verificarsi dopo le iniezioni di tossina botulinica. Va notato che questi effetti collaterali variano anche in base al luogo di somministrazione del farmaco. Tuttavia, l’elenco che segue non tiene conto di queste distinzioni, ma elenca alcuni dei possibili effetti collaterali associati a determinati organi, tessuti, sistemi e così via.
Il trattamento con tossina botulinica potrebbe causare:
- Nausea e vomito;
- Disfagia;
- Dispepsia;
- Dolore addominale;
- Diarrea o stipsi.
Disturbi del sistema nervoso
- Sonnolenza;
- Parestesia o ipoestesia;
- Ipertonia;
- Paresi e paresi facciale;
- Mancata coordinazione motoria;
- Cefalea;
- Disturbi della memoria (amnesia);
- Vertigini.
- Disturbi psichiatrici
L’iniezione di tossina botulinica potrebbe inoltre causare depressione e insonnia.
Disturbi dell’apparato muscoloscheletrico
- Miastenia;
- Mialgia;
- Artralgie;
- Borsite;
- Debolezza muscolare;
- Rigidità muscolare;
- Indolenzimento.
- Disturbi dell’apparato digerente
Disturbi dell’apparato respiratorio
- Dispnea;
- Disfonia;
- Depressione o insufficienza respiratoria.
Disturbi degli occhi
La somministrazione di tossina botulinica potrebbe anche causare diversi disturbi a carico degli occhi. Nella maggior parte delle occasioni si verificano quando la neurotossina viene usata per il trattamento del blefarospasmo.
- Alterazioni della visione;
- Cheratite ulcerativa;
- Perforazione corneale;
- Ectropion;
- Alterazione dell’epitelio corneale;
- Ptosi palpebrale (l’effetto indesiderato in questione si manifesta, a volte, anche quando la tossina botulinica viene usata per il trattamento dell’emicrania).
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo
- Eruzioni cutanee;
- Ecchimosi;
- Prurito;
- Dermatite;
- Alopecia.
Disturbi dei reni e delle vie urinarie
- Incontinenza urinaria;
- Infezioni delle vie urinarie;
- Disuria;
- Pollachiuria;
- Leucocituria;
- Ematuria;
- Batteriuria.
Questi effetti collaterali si presentano in particolare modo quando la neurotossina viene impiegata nel trattamento della vescica iperattiva o nel trattamento dell‘incontinenza urinaria, come conseguenza della disfunzione del muscolo detrusore della vescica.
Disturbi cardiovascolari
- Ipotensione ortostatica;
- Aritmie;
- Infarto del miocardio.
Ulteriori effetti collaterali possono essere:
- Reazioni allergiche in individui sensibili;
- Iperidrosi non ascellare (quando la neurotossina è impiegata nel trattamento dell’iperidrosi ascellare);
- Dolore e/o emorragia in corrispondenza del sito d’iniezione;
- Sintomi simil-influenzali;
- Malessere, febbre e astenia;
- Edema periferico;
- Spossatezza;
- Secchezza delle fauci;
- Anoressia;
- Ipoacusia e acufeni.
Dott.ssa Veronica Manzoni medico estetico