La perdita dell’udito nell’adulto

I disturbi dell’udito, fra cui la perdita dell’udito in età adulta, possono essere di diversa tipologia, origine ed entità.

Perdita dell’udito: tipologie

La perdita totale dell’udito è definita sordità.

Invece, la perdita parziale delle capacità uditive viene chiamata “ipoacusia” e può essere lieve o severa e interessare entrambe le orecchie o uno solo.

L’ipoacusia può essere:

  • congenita, quando il paziente nasce con un difetto uditivo
  • acquisita.

In questo caso si parla di “presbiacusia”, che sopraggiunge in seguito a invecchiamento o traumi e che avviene in maniera graduale o improvvisa, manifestandosi con sintomi differenti.

Infatti possono verificarsi sintomi più o meno evidenti che lanciano un campanello d’allarme.

La perdita dell’udito nell’adulto può essere di varie entità:

  • lieve
  • moderata
  • grave
  • profonda.

È lieve quando il paziente è in grado di sentire una parola pronunciata con tono di voce normale e ripeterla con lo stesso tono di voce alla distanza di un metro dall’interlocutore.

É moderata quando lo stesso avviene usando un tono di voce elevato sia dall’interlocutore che del soggetto.

É grave, o severa, quando il paziente sente le parole solo se pronunciate ad alta voce nell’orecchio.

Si parla, invece, di ipoacusia profonda quando il soggetto non è in grado di sentire alcun suono.

Sintomi della perdita dell’udito

Spesso i sintomi della perdita dell’udito nell’adulto sono talmente lievi da non essere riconosciuti.

Nella vita quotidiana possono verificarsi episodi che vengono sottovalutati.

Può capitare di:

  • trovare difficoltà a seguire una conversazione.
  • Chiedere a qualcuno di ripetere quanto detto.
  • Accorgersi di porre attenzione al labiale quando qualcuno ci parla.
  • Sentire i suoni ambientali come fossero ovattati.

Queste situazioni possono essere facilmente confuse con distrazione, stanchezza o disinteresse.

Compaiono, poi, altri sintomi quali:

  • non sentire le voci al telefono.
  • alzare eccessivamente il volume di radio e TV.
  • avvertire ronzii.
  • non riuscire a identificare la provenienza di un suono o di una voce.

Queste sono spie che dovrebbero indurre il paziente a sottoporsi a un’indagine medica approfondita.

Soprattutto se sopraggiunge dolore o una sensazione di pressione a un orecchio o a entrambi e compaiono vertigini e perdita dell’equilibrio.

Soltanto un consulto medico-specialistico può formulare una diagnosi che consenta di riconoscere la gravità del problema uditivo e trovare la soluzione più adatta per curare l’ipoacusia e scongiurare la perdita totale dell’udito.

Perdita dell’udito: le cause

Nell’adulto diversi fattori concorrono alla riduzione o alla perdita progressiva dell’udito.

È bene sottolineare che un individuo che presenti alla nascita un deficit uditivo (ipoacusia congenita) può subire un graduale peggioramento della percezione uditiva in età adulta.

In questo caso annoveriamo:

  • la presenza di fattori genetici e malattie genetiche
  • le complicazioni durante gravidanza e parto, che sono situazioni per cui un bambino già alla nascita presenti ipoacusia detta sensoriale, che quasi sicuramente si aggraverà con la crescita anagrafica.

Altre cause, non legate al fattore genetico, sono:

  • l’invecchiamento (che nel caso dell’udito può partire già dopo i quarant’anni)
  • un trauma acustico, ovvero il danneggiamento dell’orecchio interno a causa di una protratta esposizione a forti rumori per motivi di lavoro o di cattive abitudini (come ascoltare la musica in cuffia ad alto volume per un tempo prolungato)
  • uso protratto di farmaci ototossici, come antibiotici, antimalarici, diuretici
  • uso eccessivo di aspirina e antidolorifici, che provocano perdita dell’udito momentanea e non patologica
  • trauma cranico
  • otite cronica
  • sindrome di Meniére, una patologia che provoca vertigine e acufeni (tipico “fischio d’orecchio”)
  • tumore a carico del nervo acustico (neurinoma acustico)
  • malattie a carico del sistema nervoso, come sclerosi multipla o ictus.

La perdita dell’udito nell’adulto può essere causata anche da:

  • perforazione della membrana del timpano, che può essere provocata anche da momenti di ipertensione arteriosa acuta
  • otosclerosi, cioè un indurimento della staffa, uno dei tre ossicini dell’orecchio medio che hanno il compito di amplificare e trasferire le vibrazioni prodotte dai suoni.

Anche un accumulo sedimentato di cerume può provocare la perdita o la diminuzione dell’udito nell’adulto, ovviamente non in forma irreversibile.

Sport e perdita dell’udito

Alcuni sport, soprattutto se praticati a livello professionale e agonistico, possono causare perdita dell’udito nell’adulto.

Si pensi ad attività come l’automobilismo o il motociclismo, dove l’esposizione a rumori molto potenti per tempi altrettanto prolungati espone l’orecchio a sollecitazioni eccessive e ripetute.

Per questo è fondamentale l’utilizzo dei dispositivi di protezione auricolare che attutiscono l’impatto di quei suoni nocivi sull’organo uditivo.

Anche il nuoto può influire sulla perdita progressiva dell’udito.

Infatti i nuotatori professionisti sono esposti a “otite esterna”, il cosiddetto “orecchio del nuotatore”, ovvero un’infiammazione acuta del canale uditivo che provoca ipoacusia, forti dolori e sviluppo di infezioni da batteri e funghi dell’acqua clorata.

Conclusioni

La perdita dell’udito può avere gravi ripercussioni sulla vita di un individuo, che vanno dall’isolamento sociale, alla perdita di interessi culturali e artistici (cinema, teatro, musica, concerti).

Ma anche l’impossibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro, specie se basato sulla comunicazione e il confronto in un team.

Intervenire tempestivamente è fondamentale, come lo è affidarsi ad uno specialista che, sulla base di un test uditivo, potrà iniziare trattamenti e suggerire l’ausilio di apparecchi acustici o, in alcuni casi, di impianti.

La Redazione

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