Intossicazioni alimentari: consigli e sintomi da cogliere

Le intossicazioni alimentari sono legate all’ingestione di cibo contaminato da tossine. Esse possono colpire solo una persona o possono creare un’epidemia in un gruppo che abbia mangiato gli stessi alimenti contaminati. Può capitare frequentemente, sia in momenti di svago come feste o eventi, sia nelle mense o nei bar o ristoranti, che il cibo venga preparato con norme igieniche scorrette o tenuto a temperature troppo elevate. 

Intossicazioni alimentari: cause

La carne poco cotta, prodotti lattiero-caseari o alimenti che contengono maionese mal conservati, il pesce crudo non abbattuto sono le cause più comuni. Se altre persone possono avere mangiato il cibo che vi ha fatto male, fateglielo subito sapere. Se si pensa che il cibo sia stato contaminato in un negozio o in un ristorante, va denunciato l’accaduto per via legale.

Intossicazioni alimentari: prevenzione

Alcuni consigli utili per prevenire le intossicazioni alimentari sono:

  • lavarsi accuratamente le mani e pulire piatti e utensili che si utilizzano nella preparazione;
  • utilizzare un termometro per la cottura e cuocere le carni ad almeno 70-80 gradi ed il pesce ad almeno 60;
  • refrigerare tempestivamente qualsiasi cibo non sarà mangiato a breve;
  • tenere il frigorifero fissato a circa 4 gradi e il congelatore non sopra i -17;
  • non mangiare carne, pollame o pesce che sia stato in frigorifero per più di 2 giorni;
  • non mangiare cibi vecchi e non perfettamente chiusi o inscatolati;
  • se si effettuano conserve alimentari in casa, assicurarsi di seguire le tecniche di inscatolamento corrette per prevenire il botulismo;
  • non dare miele a bambini di età inferiore a 1 anno;
  • fare attenzione nella gestione di funghi, frutti di mare e mitili.

Soggetti ad alto rischio

I neonati e gli anziani hanno un rischio più elevato di andare incontro ad una intossicazione da alimenti, ma anche gli adulti affetti da diabete o insufficienza renale o che hanno un deficit a carico del sistema immunitario sono ad alto rischio.  Inoltre, sono a rischio coloro che viaggiano in Paesi in cui vi è maggiore esposizione ad organismi che causano intossicazione alimentare per condizioni igienico sanitarie precarie.

Le donne in gravidanza e durante l’allattamento devono prestare particolare attenzione, specialmente alla carne ed agli insaccati, onde evitare infezioni, come la Toxoplasmosi, che possono portare a gravi deficit nello sviluppo fetale.

Sintomi

Bisogna sospettare una intossicazione da botulino se si ha qualsiasi sintomo riguardante il sistema nervoso: debolezza, visione doppia, difficoltà di parola o paralisi, parestesie e se si ha difficoltà nella deglutizione in quanto la tossina colpisce con paralisi flaccida i muscoli.

I sintomi più comuni dell’intossicazione alimentare in genere compaiono entro 2-6 ore dopo aver mangiato, ma in alcuni casi può accadere anche dopo qualche giorno. Possono comparire febbre e brividi, cefalea, crampi addominali associati a diarrea con perdite ematiche, nausea e vomito.

Esami utili alla diagnosi

Il medico, preferibilmente gastroenterologo, esamina i segni dell’intossicazione alimentare attraverso un’accurata anamnesi ed effettua ricerche microbiologiche su sangue, residui alimentari, feci e vomito.

Si possono associare esami radiologici o specifici relativi all’intossicazione sospettata. In caso di Botulino, si eseguono test per misurare gli impulsi elettrici in relazione all’attività muscolare, che si chiama Elettromiografia, e l’esame del liquido cefalorachidiano con una puntura lombare, Rachicentesi, se si hanno segni neurologici tipici della tossina che dà paralisi muscolare flaccida.

Rischio disidratazione

Il rischio maggiore in caso di intossicazione alimentare è la disidratazione. E’ necessario contattare un medico se si manifestano: diarrea da più di 2-3 giorni, magari con presenza di sangue, se si ha febbre oltre i 38 gradi, se si può pensare all’insorgere di disidratazione perché si usano diuretici e si ha diarrea profusa oppure, con diarrea, non si riesce a reidratarsi per vomito incoercibile.

Gian Marco Pesce

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