DossierSalute ha incontrato il Dr. Fabio Codato, specialista di ortopedia e Traumatologia dell’istituto clinico Sant’Anna di Brescia.
Con il Dr. Codato abbiamo affrontato un argomento sempre attuale e che interessa a molti nostri utenti, ovvero, i traumi dello sportivo.
Dr. Codato, quali sono e come si manifestano i traumi dello sportivo?
I traumi dello sportivo sono molti, partendo dalla semplice contusione per passare alla distorsione, alle fratture e lussazioni.
Sicuramente dobbiamo fare una valutazione di quello che è lo sport che pratica l’atleta. Se pratica uno sport ad alta intensità, alta velocità dove c’è un grande dispendio di energia, pensiamo al motociclista o allo sciatore, questi vanno incontro a traumi che, di solito, riportano fratture.
Gli sciatori, per esempio, oltre le fratture sono a rischio distorsioni capsulo legamentose dove l’articolazione maggiormente colpita è il ginocchio, con danni ai legamenti crociati e al menisco.
Danni ai legamenti o menischi se l’atleta fa uno sport di salto, uno sport di cambi di direzione, come può essere il calcio.
Poi c’è la pallacanestro in cui si verificano tantissime distorsioni, soprattutto a carico dell’arto inferiore; quindi distorsione del ginocchio, distorsione della caviglia con danni all’apparato capsulo legamentoso del ginocchio e all’apparato capsulo legamentoso della caviglia.
Se abbiamo un atleta che pratica uno sport dove l’arto superiore è sollecitato, pensiamo al tennista o al nuotatore, oppure al pallavolista, la spalla è l’articolazione maggiormente sollecitata in questo caso.
Abbiamo una instabilità che è la causa principale del dolore alla spalla.
Se pensiamo a degli sport nuovi, come può essere il paddle, sport che sta prendendo piede sempre di più ed è praticato dal 14enne fino al pensionato, abbiamo diversi tipi di traumi.
Per esempio problemi di distorsioni alle ginocchia, o a livello delle caviglie.
Si possono avere problemi di schiena e soprattutto, a causa delle rotazioni, abbiamo visto anche diverse lesioni al tendine d’Achille per i movimenti brevi, per i cambi direzione per la superficie d’impatto con la scarpa. Questo perchè dove non c’è scivolamento il piede si impianta ed il tendine d’Achille viene lesionato.
Quindi, a seconda del tipo di sport praticato possiamo avere, in conclusione, distorsioni o addirittura fratture con lussazioni.
Quali sono, dr. Codato, i trattamenti conservativi o chirurgici che consiglia?
Una volta valutato il paziente, dopo un’anamnesi, un esame obiettivo accurato che ci permette eventualmente di chiedere degli esami strumentali precisi.
Radiografia piuttosto che una ecografia, una risonanza, una tac, ed una volta che abbiamo impostato le terapie ed abbiamo capito qual è il problema di solito eseguiamo la terapia conservativa.
Nelle terapie conservative, per un ipotetico stiramento o un ipotetico problema muscolare, partiamo con una fisioterapia, fisioterapia al laser, ultrasuoni, la tecar, la magnetoterapia.
E’ tuttavia sempre importante il ghiaccio perché la crioterapia toglie l’infiammazione e quindi riduce quelli che sono i dolori e le infiammazioni delle strutture.
Segue poi sempre una terapia di tipo farmacologica, un antinfiammatorio sia per via orale che topico, come pomate, l’arnica, l’argilla ovvero sostanze che eliminano l’infiammazione a livello dei tessuti.
Ultimamente stiamo utilizzando anche il taping, grazie alla collaborazione con i fisioterapisti.
I taping servono per scaricare l’articolazione, per togliere il sovraccarico e dare una stimolazione propriocettiva anche a livello dell’articolazione soprattutto se dobbiamo fare un recupero di un atleta che ha avuto una distorsione alla caviglia.
Il taping ci permette anche di fare un recupero dell’atleta prima del tempo.
Quindi la terapia conservativa è fondamentale quando non dobbiamo intervenire chirurgicamente.
Se viene un atleta e vediamo che ha un’instabilità di ginocchio, facciamo fare una risonanza troviamo che ha legamento crociato rotto o c’è una lesione flap del menisco, in questo caso la terapia conservativa non serve a nulla.
Subito gli diciamo che bisogna fare un intervento di ricostruzione del crociato.
Dr. Codato, ma si possono prevenire questi traumi sportivi? E se sì, come?
Sì, si possono prevenire ma è importante garantire all’atleta quella che è la massima performance del gesto.
Noi ortopedici collaboriamo con le società sportive ed il ruolo dell’ortopedico è fondamentale in relazione a fisioterapista e all’osteopata, l’allenatore e lo staff del preparatore atletico.
È fondamentale per garantire una preparazione corretta e far sì che l’atleta, a livello muscolare, sia sempre
nella formazione giusta. Se ci sono dei difetti correggerli tramite test atletici, test fisici.
È importante l’alimentazione.
L’atleta deve avere un’alimentazione corretta e se troviamo dell’instabilità bisogna correggerla con dei taping neuromuscolari per dare una stabilizzazione dell’articolazione.
È importante il recupero da un infortunio facendo rispettare le tabelle mediche per far sì che non ci siano ricadute, soprattutto a livello muscolare, ed infortuni in caso di legamenti.
Dr.Fabio Codato – specialista di ortopedia e Traumatologia