La lussazione della clavicola (acromion-claveare) è una condizione che solitamente si manifesta a seguito di una caduta o di un trauma diretto alla spalla.
La clavicola, in pratica, esce dalla sede naturale, che è appunto l’articolazione acromion-claveare.
Qual è la sintomatologia della lussazione clavicolare e come intervenire?
Lussazione della clavicola: sintomatologia e diagnosi
In presenza di lussazione, la clavicola esce dalla sede naturale a causa di allentamento dell’involucro dell’articolazione stessa o a causa della rottura dei legamenti che la mantengono in posizione.
Nel primo caso, si parla di lussazione incompleta (o sublussazione), mentre nel secondo caso di lussazione completa.
La sintomatologia della lussazione acromion-claveare è il dolore locale che si irradia, talvolta, a spalla e collo.
La presenza di dolore limita il movimento, spesso sia attivo che passivo.
Altre sintomatologie possono essere: la evidente deformità del profilo acromion-claveare, lividi, ecchimosi, edemi, gonfiore.
In ogni caso, i sintomi possono variare in base all’entità del danno ed al paziente.
Per quanto riguarda la diagnosi, è fondamentale un esame radiologico, ecografia o risonanza magnetica possono essere utili.
Lussazione della clavicola: test clinici preliminari
Prima di stabilire quale di questi esami di approfondimento eseguire, per diagnosticare precisamente la lussazione della clavicola, il professionista esegue alcuni test clinici accurati durante una visita specialistica.
Posizionando il paziente seduto o in piedi, per rendere più evidente la deformità causata dalla lussazione, il professionista procede a:
- Palpazione (l’estremo laterale della clavicola non è più allineato con l’acromion e la deformità è quindi palpabile e spesso dolorosa).
- Compressione (comprimendo l’articolazione si cerca di riprodurre il dolore per essere certi che il dolore principale venga da quel danno e non dalla lesione di altre strutture della spalla).
- Test del tasto di pianoforte (molte volte comprimendo l’estremo lussato della clavicola è possibile riposizionarlo momentaneamente in sede simulando un tasto di un pianoforte).
Al termine dei test il professionista decide quale degli esami di approfondimento eseguire fra i radiografia, ecografia e risonanza magnetica.
Lussazione della clavicola: trattamento conservativo e chirurgico
Il trattamento della lussazione acromion-claveare viene stabilito in base a vari fattori:
- Gravità della lesione.
- Gravità dei sintomi.
- Età del paziente.
- Stile di vita del paziente.
La classificazione di Rockwood permette di determinare la gravità della lesione inquadrandola in uno dei 6 gradi previsti.
Lussazione lieve
Quando la lussazione acromion-claveare è lieve e non coinvolge lesioni dei legamenti, il trattamento eseguito è di tipo conservativo, senza intervenire chirurgicamente.
Esso prevede l’uso di un tutore che, in pratica, sorregge il braccio immobilizzandolo per circa un mese.
L’immobilità permette la cicatrizzazione delle lesioni.
Alla rimozione del tutore è prevista riabilitazione fisica per il ripristino del movimento dell’arto e del tono muscolare.
Lussazione grave
In caso di lussazione acromion-claveare grave, in cui i legamenti sono lacerati, può essere indicato un intervento chirurgico.
Se la lesione è recente, è possibile eseguire una riduzione, completamente in artroscopia, permettendo la guarigione dei legamenti rotti.
Nel caso in cui invece siano passati più di 21 giorni dal trauma, è necessario utilizzare un tendine del paziente stesso, di un donatore o l’utilizzo di un legamento artificiale.
Anche in questo caso, l’intervento può essere eseguito tutto in artroscopia.
In alternativa, è possibile eseguire un intervento a cielo aperto con una riduzione e sintesi con placca e viti (Placca di Hook).
Dopo l’intervento, è necessario un periodo di circa 30-45 giorni di immobilizzazione con un tutore, terapie farmacologiche e, al termine dei giorni di riposo, un programma riabilitativo.
Lussazione della clavicola: rischi post-intervento chirurgico e risultati
Rischi e complicanze specifiche dell’intervento chirurgico, per ricomporre la lussazione acromion-claveare, possono essere diversi.
Spesso, dopo la fase di riabilitazione, si ottiene un completo recupero dell’articolarità senza dolore. Tuttavia, come per tutti gli interventi esistono dei rischi.
Il movimento dell’articolazione può risultare non fluido, rigido. Questo può accadere in caso di eccessivo prolungamento del tempo di immobilità dell’arto, a causa di una fisioterapia mal eseguita o una cattiva applicazione della routine riabilitativa.
La recidiva (il ritorno della lussazione) è un altro rischio dovuto al fatto che i legamenti possono non guarire, nonostante l’intervento, perché i neo legamenti non si riescono a fissare come quelli naturali.
La completa mobilità dell’arto si riacquista dopo due o tre mesi dall’intervento e solo eseguendo regolare fisioterapia.
Lavinia Giganti
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