Dott. Cuccia, partiamo dalla domanda più banale: cos’è l’acne?
L’acne è una infiammazione delle ghiandole pilo-sebacee del volto che colpisce soprattutto gli adolescenti, ma può essere presente anche in età adulta. E’ tra le malattie più frequentemente osservate e curate dal dermatologo, chiamato ad individuare i trattamenti anti acne più corretti.
Si manifesta con lesioni chiamate comunemente ‘brufoli’ o foruncoli infiammati (papule) o ripieni di pus (pustole), ‘punti neri’ (comedoni), untuosità della pelle (seborrea).
Nei casi gravi, possono insorgere noduli, cisti, ascessi, fistolizzazioni ed esiti cicatriziali permanenti. La sede più colpita è il volto, ma possono essere interessate le spalle, la schiena e la regione pettorale.
Quali sono le cause dell’acne?
La comparsa degli ormoni nell’adolescenza causa l’aumento di volume delle ghiandole sebacee e l’inizio della produzione del sebo. Se la secrezione risulta eccessiva, ecco che può formarsi il comedone o punto nero.
Il comedone è come un tappo, che impedisce lo scorrimento del sebo dalla ghiandola alla superficie della cute. In tale situazione, alcuni batteri possono causare infezioni ed infiammazione con formazione di pus. Infine, può avvenire la distruzione del follicolo con la formazione della relativa cicatrice.
Quale impatto ha l’acne sulla qualità di vita?
Nonostante sia benigno nei casi lievi, l’acne comporta disagi estetici con ripercussioni psicologiche importanti specialmente in età adolescenziale, periodo in cui si è alla ricerca della perfezione della propria immagine. Questo ha ricadute sul rapporto con i genitori e con i coetanei, con il rischio di condurre all’isolamento.
Un ruolo negativo a volte è dei genitori, vero?
E’ verissimo. Spesso le difficoltà causate dall’acne ad un adolescente non sono capite dal mondo degli adulti, tesi a sottovalutare l’impatto che può avere su bambini e ragazzi.
Non è infrequente, infatti, sentire genitori di adolescenti con forme lievi, e persino moderate, di acne, affermare: “tanto di acne non si muore” o “tutti i ragazzi allo sviluppo hanno i brufoli, è normale, non crea problemi e passa da solo” o anche “mia figlia è fissata con questi brufoli, ma io sono contraria a curarli con medicine, mi consigli una cremina”.
Il dermatologo come può mediare tra genitore che minimizza il problema e figlio che ne sente il peso?
Non è facile perché ci si trova un po’ tra due fuochi. In questi casi, osservando l’espressione triste e rassegnata dell’adolescente durante la visita dermatologica, si percepisce un grande disagio inespresso a parole. Altre volte, l’atteggiamento di ribellione del teenager sfocia in una chiara dichiarazione di dissenso dall’incomprensione del genitore con frasi tipo: “a te cosa importa, tanto i brufoli ce li ho io” oppure “ma pensa un po’, mamma, quando fai tutte quelle scenate perché hai una riunione di lavoro e ti svegli con un solo brufolo sul naso…”.
Il dermatologo deve cercare, appunto, di mediare, senza parteggiare per nessuno, ma facendo capire che è giusto curare qualcosa che genera un disagio psicosociale, oltre che un evidente inestetismo.
Questa situazione peggiora le cose?
Assolutamente sì. Il vero problema è che spesso lo scontro in atto tra genitore e figlio fa sì che si arrivi dal dermatologo quando l’acne è già in una forma grave, dopo mesi o anni di trascuratezza e di tentativi di cura appresi in ambienti non specialistici o propinati da youtuber. A quel punto il dermatologo farà più fatica ad intervenire efficacemente perché non ha la bacchetta magica.
Come si arriva alla diagnosi?
Nella maggior parte dei casi la diagnosi è semplice e non richiede l’esecuzione di esami particolari. E’ importante, però, che venga fatta da un esperto dermatologo che si baserà sulla clinica. E’ fondamentale, infatti, comprendere subito se si è di fronte a un acne con lesioni lievi, moderate o gravi, oltre che il tipo di lesione.
Quali sono i trattamenti per curare l’acne?
I trattamenti impiegati per curare l’acne sono molteplici in funzione dell’entità del disturbo, dell’età, del sesso, della causa e di altre variabili che differiscono da paziente a paziente. Possono essere utilizzate cure locali come creme e lozioni, fino ad arrivare a veri e propri trattamenti farmacologici (antibiotici, terapie ormonali, isotretinoina), sempre su prescrizione del medico specialista in dermatologia.
Le terapie attuali consentono di guarire completamente quasi tutti i pazienti, sempre che si sappia prescrivere quella giusta per il caso specifico.
Per porre rimedio, invece, alle conseguenze dell’acne (cicatrici e inestetismi vari), si può fare ricorso a metodiche di dermatologia estetica, quali i peeling chimici e laser.
Cosa non bisogna fare se si soffre di acne?
Molto spesso, in effetti, si peggiorano le cose mettendo in atto comportamenti scorretti, magari convinti che in realtà facciano bene! Ad esempio, non vanno applicate creme irritanti o troppo aggressive su pelli sensibili o soggette all’acne. Assolutamente non bisogna “scoppiare i brufoli”, una cattiva abitudine che può aggravare il disturbo perché diffonde l’infiammazione e l’infezione nelle sedi vicine, causando cicatrici. Trattamenti anti acne sbagliati sono la cosa peggiore che si possa fare!
Le donne predisposte all’acne dovrebbero porre particolare attenzione e cura al make-up del viso, cercando di utilizzare meno prodotto possibile.
Se si sta portando avanti una terapia farmacologica antiacne, non bisogna esporre per troppo tempo il viso o comunque la zona interessata al sole. Alcuni farmaci specifici ad applicazione topica possono, infatti, provocare reazioni cutanee. Inoltre, l’esposizione solare, senza una adeguata protezione, può essere causa di un peggioramento.
Si può prevenire o contrastare con l’alimentazione?
Anche se non esiste acclarata correlazione diretta tra dieta ed acne, una corretta alimentazione aiuta senz’altro ad avere una pelle sana. Preferire alimenti vegetali, come frutta e verdura, in quanto ricchi di antiossidanti, farà bene sia alle pelli acneiche che a quelle sane.
Cosa infine può facilitarne l’insorgenza?
Il fumo e lo stress sono senza dubbio fattori che facilitano la comparsa di acne in chi ne è predisposto a livello ormonale. Anche coprire il volto con i capelli, che non lasciano respirare la pelle, può causare la comparsa di brufoli e comedoni.
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