Fertilità, qualità dello sperma e stato ossido-riducente (s-ORP)

Focus

Abbiamo discusso in tre precedenti articoli gli aspetti relativi alla analisi dello sperma e alla sua importanza, non solo ai fini della fertilità, ma anche della valutazione dello stato di salute genitale e generale.

Lo stato ossido-riducente

Uno degli aspetti poco o quasi mai valutati nell’analisi dello sperma, riguardante la sua qualità, è lo stato ossido-riducente (s-ORP).

Ciò nonostante, nelle terapie per i problemi della fertilità è spesso presente un prodotto antiossidante, senza che nessuno abbia testato la sua necessità e testi successivamente la sua efficacia nel rimettere in equilibrio la situazione.

Alterazione dell’equilibrio ossido-riducente

L’ambiente spermatico deve avere un moderato stato ossidativo, in quanto questo consente agli spermatozoi di potersi attivare e preparare per il processo di fecondazione. Inoltre, consente al liquido seminale di mantenere una condizione protettiva.

Tuttavia, molte condizioni (le infiammazioni, lo squilibrio metabolico-nutrizionale, lo stress, il varicocele, l’aumento della temperatura, l’ipermobiltà testicolare, la congestione circolatoria, il fumo, lo squilibrio ormonale locale, diversi fattori tossici) alterano l’equilibrio ossido-riducente, con un aumento della componente ossidante dannosa per gli spermatozoi.

I danni riguardano la mobilità progressiva rettilinea, l’integrità del DNA e la capacità di aggancio all’ovocito.

L’importanza dello stato ossido-riducente in caso di varicocele

In particolare, nel quadro del varicocele, soprattutto di 1^ o 2^ grado che molte volte si è in dubbio se operare o meno, il poter conoscere quale sia lo stato ossido-riducente consente di decidere in merito alla correzione chirurgica del varicocele ed all’efficacia della correzione chirurgica apportata.

Inoltre, un aumento dello stato ossidativo dello sperma è spesso indice delle disfunzioni vascolari locali e della congestione infiammatoria pelvico-prostatica.

Conoscere lo stato ossido-riducente consente dunque di gestire meglio la terapia e la verifica della sua efficacia.

Come misurare lo stato dell’equilibrio ossido-riducente

La tecnologia da oltre un anno ha messo a disposizione un test molto semplice di pochi minuti, quindi è facilmente inseribile nell’analisi dello sperma.

Il nuovo metodo determina lo stato dell’equilibrio ossido-riducente spermatico (s-ORP), in relazione alla concentrazione degli spermatozoi.

 Lo svolgimento e i possibili risultati del test

Il test è svolto applicando su un apposito sensore, già inserito nello specifico lettore, 30 μl di sperma (fresco o decongelato).

Lo sperma, così inserito, si sposta nella cella di reazione a cui è applicata una corrente che misura la differenza di potenziale ossido-riducente, dando la misura in mV (millivolt) derivante dal rapporto tra ossidanti e riducenti.

Il valore ottenuto viene poi corretto in base alla concentrazione degli spermatozoi, cosicché il dato finale è espresso in mV/milione di spermatozoi/ml.

Questo dato finale è più utile. Infatti, per esempio, in uno sperma con molti spermatozoi a bassa attività metabolica si può avere un alto livello di s-ORP, simile a quello di uno sperma con pochi spermatozoi ad alta attività metabolica.

Tuttavia, nel secondo caso lo squilibrio ossido-riducente è maggiore e ciò viene appunto evidenziato dividendo il valore di s-ORP per la concentrazione degli spermatozoi.

Il metodo e gli aspetti tecnici sono rilevabili negli studi pubblicati, di cui segnaliamo i due principali:

  • Fertility and Sterility 2016;106:566-573.e1-e10
  • Andrologia 2018;50:e12881

Conclusioni

Il problema dell’analisi, ancora oggi in Italia, è la sua scarsa diffusione nei laboratori e nelle richieste degli andrologi. L’augurio è che essa possa rapidamente diffondersi per dare un fondamentale e semplice supporto alla valutazione della qualità dello sperma, alle ragioni delle disfunzioni spermatiche ed alle correzioni terapeutiche.

 

Prof. Dr. Carlo Rando

 

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