Benessere, definizione globale dello stato di salute

Sempre più frequentemente da parte non solo dei media, dei social network, ma anche da parte di tutti coloro che si occupano di salute, si sente parlare di “benessere” Questo deriva dalla necessità, percepita dalla globalità della società moderna, di raggiungere un livello di benessere personale soddisfacente.

Tale obiettivo, oltre ad essere senz’altro legittimo, diventa sicuramente più ambito se si entra nella consapevolezza che non solo esso sia a portata di mano, ma che soprattutto dipenda dalle nostre capacità il raggiungimento ed il mantenimento del livello agognato. Per poter mettere in pratica tale proposito occorre innanzitutto avere però chiarire in mente alcuni dati importanti.

La definizione di “benessere” si è andata modificando negli anni, quando divenne chiaro che benessere non poteva solo significare “essere fisicamente in salute” o meglio “non avere malattie”, ma necessariamente doveva implicare anche un soggettivo stato di “appagamento psico-fisico” vale a dire “stare bene!”

Questo è il motivo per cui attualmente il concetto di benessere ha una valenza ben più ampia, tale da includere tutti gli aspetti dell’essere umano (fisico, mentale, relazionale, emozionale)

La Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha proposto di definire benessere “uno stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”. Nel 1986 con la Carta di Ottawa venne stabilito il concetto di promozione della salute come risorsa della vita quotidiana che mira al benessere. Ecco quindi che il raggiungimento di un adeguato livello di benessere non è solo un diritto, ma diventa un vero e proprio dovere, per noi e per gli altri! Essere artefici del proprio benessere implica innanzitutto preservare la propria salute psico-fisica e per far ciò non si può prescindere dal conoscere quelle che sono le misure difensive che ogni istante il corpo mette in atto per mantenere il proprio equilibrio. E’ risaputo che in ogni momento l’organismo è il bersaglio dell’azione di svariati agenti patogeni (funghi, batteri, virus, parassiti) e solo un adeguato e valido sistema immunitario fa si che esso non debba soccombere!

A questo punto ci si può legittimamente domandare che cosa si intenda per Sistema Immunitario Alla luce di studi sempre più approfonditi (nonchè affascinanti!) riguardanti le dinamiche relazionali esistenti tra Sistema nervoso, ormonale e raggiungimento della salute, diventa sempre più difficile dare una definizione univoca e sintetica di sistema immunitario. Semplicisticamente si può affermare che il sistema immunitario costituisce la globalità del sistema difensivo dell’organismo, ma è tale la sua complessità che vale la pena di metter un po’ di ordine nelle idee….. Ciò che segue non ha alcuna presunzione di completezza ed esaustività, ma si pone solo l’obiettivo di fornire alcune indicazioni su quelli che sono i mattoni che possono e devono costituire i pilastri su cui erigere la solida costruzione del nostro benessere.

Sistema Immunitario

Per sistema immunitario si intende l’insieme di strutture, molecole, e cellule, deputato, in modo sinergico, alla difesa dell’organismo dall’azione dei differenti agenti patogeni. La caratteristica principale di un efficace sistema immunitario è innanzitutto la capacità di distinguere tra strutture interne o esterne all’organismo che non costituiscono un potenziale pericolo (self) e quelle la cui azione potrebbe rivelarsi realmente dannosa (non self) Sulla base dei differenti tipi di risposta si distingue un’immunità aspecifica ed una specifica

Immunità Aspecifica

(o Naturale) già presente alla nascita. E’ la prima risposta attuata dall’organismo in caso di “attacco” da parte di un agente patogeno e costituisce anche la parte più “antica” dal punto di vista evoluzionale, essendo presente anche negli invertebrati. E’ costituita dalle barriere fisiche (cute, mucose..) e chimiche (sostanze battericide presenti nelle secrezioni quali il sudore) dell’organismo nonché da alcune cellule del sangue e dei tessuti quali granulociti neutrofili e macrofagi in grado di “attaccare e digerire” gli agenti patogeni ed i corpi estranei attraverso il meccanismo della fagocitosi. All’immunità aspecifica appartengono anche le proteine del Complemento in grado di legarsi ad alcuni tipi di batteri, portando alla lisi della cellula batterica. L’attivazione del Complemento può anche avvenire tramite gli anticorpi (vedi dopo) e quindi far parte dei meccanismi immunologici di difesa aspecifici e specifici (vedi dopo).

Immunità Specifica

E’ la risposta immunologica più tardiva, ma più specifica e complessa. Si basa sull’attivazione di specifiche cellule (linfociti B – immunità umorale) che, venute in contatto con l’agente patogeno (Antigene), producono sostanze proteiche, meglio note come Anticorpi, che non solo provvedono all’inattività dell’antigene, ma presentano anche una caratteristica importante, cioè quella di “ricordarsi” dell’avvenuto contatto e di “riattivarsi” più velocemente in caso di un eventuale secondo “attacco” da parte del medesimo agente patogeno (memoria immunologica). Grande impulso allo studio dell’immunologia venne dato dai Dottori Niels Kaj Jerne ,Cesar Milstein e Georges Kohler (ricevettero il premio Nobel per la medicina nel 1984) che evidenziarono le strette analogie intercorrenti tra sistema immunitario e nervoso (teoria del network immunitario): in entrambi i sistemi le cellule riescono a modulare la loro attività in rapporto ai differenti stimoli ricevuti. Inoltre i due sistemi sono strettamente in contatto anche grazie all’azione delle Citochine, sostanze prodotte dalle cellule immunitarie (linfociti T – immunità cellulo -mediata) e cerebrali (cellule gliali), in grado di attivare altre cellule e molecole per un’ulteriore risposta difensiva.

Il linfocita inoltre provvede anche alla produzione di ormoni e neurotrasmettitori e questo spiega il perché sia sempre più difficile ed arbitrario considerare i tre sistemi (nervoso, ormonale ed immunologico) come entità funzionali distaccate, mentre numerosi studi sottolineano la stretta connessione esistente tra “sfera” psichica, ormonale ed immunologica, tanto che in tempi recenti sempre più spesso si sente parlare di P.N.E.I. (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia).

Ad ulteriore conferma dell’integrazione esistente tra sistema nervoso ed immunologico va ricordato inoltre che le fibre del sistema nervoso autonomo innervano gli organi linfatici, consolidando così la stretta sinergia di azione. Importante caratteristica del sistema immunitario è la sua totale ubiquità in ogni distretto del corpo umano, ma una delle più importanti vie con la quale l’organismo viene a contatto con differenti agenti potenzialmente patogeni è quella gastro-intestinale. Non deve allora lasciar stupiti l’enorme ampiezza nonché l’enorme importanza funzionale dell’intestino. Dedicheremo ampio spazio alle caratteristiche funzionali dell’intestino ed alla necessità derivante di una corretta nutrizione. Per il momento ricordiamo che l’alimentazione deve essere adeguata e personalizzata in relazione al fatto che ogni individuo ha caratteristiche immunologiche peculiari che devono essere rispettate nella scelta di una corretta dieta alimentare. Quando ciò non avviene (e negli anni recenti questa è una problematica in grande sviluppo!), vengono poste le basi di disturbi che, come si è visto, sono destinati ad uscire dal contesto prettamente gastro-enterico per andare ad interessare la completezza dell’organismo umano. A conclusione di questa disamina sembra opportuno sottolineare che: “ non ci deve essere divario tra la saggezza e la medicina: la medicina dovrebbe possedere tutte le qualità che ne fanno una forma di saggezza” (Ippocrate).

Dott.ssa Cinzia Barberis

Dott.ssa Cinzia Barberis

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