Il bite dentale, dall’inglese “to bite” = mordere, è una sorta di cuscinetto che va posizionato nella bocca tra le due arcate dentarie e serve a risolvere in maniera efficace alcuni disturbi mandibolari.
Il bite è un apparecchio mobile, personalizzabile, realizzato in resina o altri materiali adattabili e trasparenti, modellati sull’arcata dentaria di ciascun paziente.
A cosa serve il bite?
Il bite ha la funzione di migliorare alcune patologie legate all’apparato stomatognatico, ovvero quella parte dell’organismo umano composto da:
- Denti.
- Gengive.
- Mascelle
- Muscoli della masticazione.
- Articolazioni Temporo-Mandibolari.
L’apparato stomatognatico è responsabile di funzioni vitali per l’uomo, quali:
- Masticazione.
- Deglutizione.
- Fonazione.
- Inoltre influenza e a sua volta viene influenzato dal sistema posturale
Una cattiva occlusione dentale, un malfunzionamento delle due arcate nella mandibola o il digrignamento dei denti (volontario o involontario) possono provocare disfunzioni all’apparato stomatognatico, con conseguenze anche importanti.
A questo scopo lo gnatologo, lo specialista delle articolazioni della bocca e dei suoi organi, può suggerire l’utilizzo del bite, che rappresenta una soluzione immediata, semplice ed efficace.
I diversi tipi di bite
Esistono diverse tipologie di bite dentale distinguibili in:
- personalizzati o rigidi.
- Automodellanti o morbidi.
- Preformati o preconfezionati.
I bite personalizzati vengono realizzati su misura dallo gnatologo o dal dentista, dopo aver preso l’impronta delle arcate dentali come anche dell’arco facciale , indispensabili, per un corretto montaggio dei modelli dentali nell’articolatore.
Questo tipo di bite è l’ausilio più corretto, perché realizzato ad hoc per l’individuo, sulla base della diagnosi precisa della sua patologia.
Anche per questo i bite personalizzati o rigidi sono i più costosi, nonché quelli che hanno durata maggiore.
I bite automodellanti sono apparecchi facilmente reperibili in farmacia a costi molto contenuti e sono costruiti in resina o silicone termoplastici che si adattano alla forma dentaria di chi lo indossa.
Questa tipologia di bite è indicata per trattamenti di breve durata (solo poche settimane), possono essere adattati sia all’arcata superiore che a quella inferiore o, in alcuni casi, ad entrambe.
Non essendo progettati per il singolo paziente, possono risultare scomodi e inefficaci.
I bite preformati sono, invece, placche occlusive in resina a conformazione standard.
Anche questo tipo è da intendersi come presidio mandibolare occasionale, di breve durata.
Infatti la loro conformazione “fissa” può, a lungo andare, causare problemi legati all’occlusione dentale, alla muscolatura mandibolare o può provocare lo spostamento anomalo e la caduta dei denti.
Uso del bite: quali sono i benefici?
Analizziamo ora quali problematiche possono essere risolte grazie all’ausilio di questo piccolo apparecchio.
A seconda del problema per il quale viene prescritto dallo gnatologo, esistono varie forme di bite e vari usi specifici.
Il bite risolve efficacemente problemi di:
- Bruxismo.
- Malocclusione , compensando scivolamenti e latero deviazioni mandibolari causati
Dalla malocclusione
- cefalee, dolori da cervicale, sindrome della vertigine parossistica benigna.
- riposizionamento del condilo mandibolare.
- Può coadiuvare un trattamento ortodontico.
Vediamo nello specifico quali problematiche può risolvere l’uso del bite.
Bite per il bruxismo
Il problema del bruxismo è la motivazione più diffusa perché si ricorra all’uso del bite.
Il bruxismo è il digrignamento involontario dei denti, soprattutto durante la notte o nelle condizioni di sforzo eccessivo o forte concentrazione.
Si manifesta anche con serramento involontario delle due arcate, causando contrazione della muscolatura mandibolare.
Le cause del bruxismo vanno da un non corretto rapporto tra le arcate dentali a motivazioni prettamente psicologiche o tensioni muscolari di testa e collo.
Spesso, serrare o digrignare i denti, rappresenta un modo involontario per manifestare stress o disagio.
In questo caso il bite rappresenta un ottimo rimedio perché consente di:
- scaricare la tensione sul dispositivo bite e non sui denti.
- Rilassare i muscoli e le Articolazioni-Temporo-Mandibolari.
- Mantenere il giusto rapporto tra le arcate.
- Preservare la superficie dentale dallo sfregamento e quindi dall’usura.
- Scongiurare il pericolo di sofferenze gengivali in seguito a traumatismo occlusale.
Bite per malocclusione
Quando le due arcate dentarie non coincidono in maniera equilibrata, si parla di malocclusione.
L’uso di un bite personalizzato può correggere la malocclusione o, quantomeno, non peggiorarne le conseguenze, rappresentando un ausilio nelle terapie ricostruttive e ortodontiche intraprese dallo specialista.
Bite per cefalee, dolori da cervicalgia, vertigini
L’apparato stomatognatico è strettamente legato alle articolazioni-temporo-mandibolari.
Per questo bruxismo e malocclusione possono causare e a loro volta essere causati da cefalee, dolori della cervicale e sensazioni vertiginose non riconducibili a problematiche di competenza Otorinolaringoiatrica.
Una malocclusione ,inoltre, può determinare disequilibrio muscolare e influenzare la postura, alterando l’equilibrio del paziente.
A questo scopo lo specialista può consigliare l’uso di bite preferibilmente di notte, in modo da alleggerire le tensioni a carico di quelle articolazioni.
Il beneficio sarà anche a carico della postura, che influenza e a sua volta viene influenzata dalla testa, dai muscoli della masticazione, dal collo e dalle spalle.
Bite per riposizionamento condilo mandibolare
Questo tipo di bite è progettato con funzione ortopedica e permette di riposizionare la mandibola nella sua posizione naturale.
Il bite come apparecchio ortodontico
Frequentemente il bite viene consigliato dallo specialista a pazienti che abbiano avuto o si accingono ad intraprendere un trattamento ortodontico
Bite per il russamento MAD, Mandibular Advancement Device
Per quanto possa sembrare bizzarro l’uso del bite può scongiurare il russamento!
Utilizzato in una coppia di maschere di resina gemelle, una per ciascuna arcata, il bite costringe la mandibola in un posizione che riduce le ostruzioni tra naso e laringe e limita i “rumori del sonno”.
Come prendersi cura del bite
Che sia rigido, morbido o preformato il bite è un apparecchio delicato al quale prestare massima attenzione.
Va osservata la massima igiene, lavandolo appena tolto e prima di indossarlo, può essere strofinato con dentifricio e spazzolino morbido e riposto in contenitore sterile.
Ogni due settimane è consigliabile immergerlo in una soluzione di collutorio oppure di acqua e bicarbonato.
La Redazione