4 validi motivi per sterilizzare il coniglio

Il coniglio sta diventando sempre più un animale domestico molto apprezzato e anche per lui si pone il dilemma della sterilizzazione. Spesso si giustifica la non sterilizzazione del coniglio per mancata consapevolezza e cultura etologica. In questo articolo parleremo dei motivi per cui è consigliato sterilizzare il coniglio, per la sua salute e per una pacifica convivenza.

Sterilizzare il coniglio: problemi comportamentali, convivenze, salute e randagismo

Molti sostengono che la sterilizzazione sia contro natura, perché gli animali andrebbero lasciati liberi di vivere la loro condizione piuttosto che intervenire chirurgicamente. Non sarebbe giusto privarli della possibilità di accoppiarsi e procreare.

La sterilizzazione, in realtà, è un atto d’amore nei confronti dei nostri amati animali da compagnia e apporta diversi benefici che andremo a trattare focalizzandoci sui conigli.

La salute del coniglio

La principale ragione e la più importante per sterilizzare il proprio coniglio è proprio la sua salute.

Difatti, ricerche dimostrano che più dell’80% dei conigli interi a partire dal secondo anno di età, hanno un’elevata probabilità di sviluppare infezioni e tumori.

In particolare, sono colpite le coniglie femmine perché possono contrarre infezioni e tumori uterini.

Non seguendo una profilassi di prevenzione, come succede con il pap-test per le donne, e avendo i genitali interni, è più difficile diagnosticare la malattia e procedere con le cure veterinarie.

Sterilizzare il coniglio: problemi comportamentali

I conigli interi, come sono chiamati quelli non sterilizzati, possono essere soggetti a stress ormonale, quindi ad un malessere diffuso e generalizzato che si ripercuote sui suoi comportamenti.

Le coniglie femmine sono animali ad ovulazione indotta pertanto non vanno in calore come gli altri animali.

Essendo animali da preda, per preservare la conservazione della specie e massimizzare la proliferazione, le coniglie hanno una produzione di ormoni costante. Lo sviluppo ormonale è molto precoce, avviene infatti tra i 3 e i 6 mesi di vita. In questo modo, le coniglie rimarranno gravide ogni volta che saranno coperte (come si dice in gergo) da un maschio.

Ciò detto, la produzione di ormoni, oltre a causare problemi di salute come abbiamo già spiegato, porta a comportamenti spiacevoli e fastidiosi come:

  • frequenti marcature del territorio,
  • scavo o rosicchiamenti eccessivi,
  • atteggiamenti di monta nei maschi,
  • gravidanze isteriche nelle femmine.

La pseudo gravidanza o gravidanza isterica nelle coniglie porta a strapparsi il pelo della pancia come se fossero gravide per costruire il nido per i piccoli. Ciò comporta un grande stress e malessere.

Convivenze serene tra conigli

Per facilitare l’inserimento a formare una coppia, è necessario che entrambi i conigli siano sterilizzati. Questo agevola la convivenza, facilita l’inserimento ed evita cucciolate indesiderate.

Inoltre, per aver maggior successo di inserimento meglio scegliere coppie maschio e femmina sterilizzati.

Fanno eccezione due maschi o due femmine se sono cresciuti insieme o fanno parte della stessa cucciolata, ma sempre sterilizzati in quanto, raggiunta la maturità sessuale, se interi, potrebbero rompersi gli equilibri con conseguente necessità di separazione.

Limitare randagismo e abbandoni

La coniglia femmina raggiunge la maturità sessuale a quattro o cinque mesi pertanto può rimanere incinta, la gestazione dura 30 giorni e i cuccioli per ogni gravidanza variano da uno a otto.

Accoppiamenti incontrollati possono portare ad una difficoltà di gestazione perché già da poche ore dopo il parto, la femmina può rimanere di nuovo incinta. Se consideriamo che la coniglia potrebbe avere 12 gestazioni all’anno, senza un controllo, si potrebbe avere la casa con quasi un centinaio di cuccioli.

Ovviamente, si tratta di calcoli ipotetici perché gestazioni così ravvicinate metterebbero a serio rischio la vita della coniglietta e la sopravvivenza dei cuccioli.

La cosa peggiore è che si finisca per ricorrere all’abbandono dei cuccioli per non aver adottato misure preventive. E’ impensabile, infatti, che essi possano fronteggiare le avversità della vita selvatica come i predatori, il procacciamento di cibo o le intemperie.

Essendo nati in cattività, non hanno alcuna risorsa per sopravvivere, se abbandonati.  

Esistono diverse associazioni di volontari che si occupano di recuperare i conigli abbandonati, ma questo non può risolvere il problema al 100%.

Sterilizzare il coniglio assicura il suo benessere il benessere ed una migliore gestione domestica per noi.

A che età sterilizzare un coniglio?

Anche se la sterilizzazione non è obbligatoria per legge, per le femmine di coniglio è sempre consigliabile per motivi di salute.

Per minimizzare i rischi dovuti all’intervento e all’anestesia, i veterinari esperti in animali esotici consigliano la sterilizzazione a partire dai 5/6 mesi di età fino all’anno e mezzo.

Alessia Almasio

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