L’autismo è un disturbo caratterizzato da interessi e comportamenti limitati e ripetitivi, dall’incapacità di comunicare e sviluppare relazioni sociali.
A queste caratteristiche si possono associare anche disturbi del sonno e dell’alimentazione, deficit nelle abilità cognitive, disturbi sensoriali (i soggetti autistici non sopportano i rumori), autolesionismo, aggressività e scarsa autonomia.
Autismo: le cause e i trattamenti
L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo, ovvero della crescita e sviluppo del sistema nervoso centrale, in particolare della parte dell’encefalo.
La causa scatenante oggi non è assolutamente conosciuta, non è stata individuata, ma alcune teorie supportano tesi secondo cui la causa potrebbe essere riconducibile a natura genetica o ambientale.
Sicuramente nell’ambito medico si è arrivati ad una certezza, ovvero che l’autismo non ha legame con vaccini quali:
- Morbillo.
- Rosolia.
- Orecchioni.
Non ci sono cure per l’autismo ma trattamenti di supporto che hanno come obiettivo:
- minimizzare i problemi indotti dall’autismo.
- Massimizzare le capacità dei soggetti autistici.
Come capire i bambini autistici
I bambini colpiti da autismo assumono comportamenti problematici, difficili da capire a volte e difficili da gestire anche perché molto soggettivi.
I bambini autistici, cioè, non sono assolutamente tutti uguali.
Per questo è molto importante saper, e poter, interpretare i motivi per cui i bambini agiscono in determinati modi per accompagnarli consapevolmente nella loro vita quotidiana.
Il decalogo che aiuta a comprendere l’autismo
In un articolo di oggi, il quotidiano la Repubblica pubblica un interessante ed utile decalogo che aiuta ad orientarsi nel modo quasi sconosciuto dell’autismo:
- I bambini autistici provano tantissime emozioni: spesso le percepiscono, le elaborano e le gestiscono in modo estremamente differente dalle persone neurotipiche.
- I disturbi dello spettro autistico non sono causati da uno scarso affetto da parte dei genitori del bambino, ma hanno un’origine neurobiologica.
- L’autismo non passa con l’età: è una condizione che comporta un funzionamento cerebrale ‘neurodiverso’, che dura tutta la vita e di cui molte persone autistiche vanno assolutamente fiere.
- Per aiutare un bambino autistico serve indubbiamente tanto amore, ma questo da solo non basta: sono altrettanto fondamentali le competenze specifiche e il lavoro di rete.
- Anche le persone ‘a sviluppo tipico’ devono cercare di compiere degli sforzi per ‘mettersi nei panni’ delle persone neurodiverse, non solo il contrario.
- Non tutte le persone autistiche sono dei geni o dei fenomeni. La maggior parte delle persone con disturbi dello spettro autistico presenta delle significative difficoltà cognitive, comunicative e relazionali che spesso rendono difficile la vita in totale autonomia.
- I comportamenti di un bambino con disturbi dello spettro autistico non vanno considerati ‘patologici’ solo perché si ha una diagnosi: spesso le persone neurotipiche non riescono a comprenderne alcuni comportamenti che possono sembrare in qualche modo ‘sbagliati’ o ‘da modificare’, ma in realtà non lo sono affatto. Valutare attentamente quali comportamenti si vuole cercare di ridurre o eliminare e se è davvero il caso di farlo.
- Farsi aiutare a comprendere il funzionamento neurodiverso guardando le interviste o leggendo le tante esperienze e testimonianze di persone con autismo, oggi ampiamente disponibili.
- Trovare tutti i possibili punti di forza e sfruttarli per aumentare la motivazione e il senso di autoefficienza del bambino: i bambini con autismo sono una risorsa per tutti i loro compagni di classe e spesso le soluzioni educative e didattiche adottate dai docenti per venire incontro ai loro bisogni speciali risultano molto utili anche ai compagni a sviluppo tipico.
- I bambini autistici non sono ‘rinchiusi in una bolla’: a volte però, a causa di un sistema percettivo estremamente particolare e sensibile, hanno bisogno di ridurre al minimo gli input sensoriali.
Lavinia Giganti – Redazione