Il 10 ottobre si celebra il World Health Mental Day – Giornata mondiale della salute mentale – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo, mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale, combattere stigma e discriminazioni.
Un tempo c’erano l’ansia, la depressione, lo stress a segnare il perimetro dei disturbi mentali più conosciuti dalla popolazione, anche solo per avere un parente o un amico che ne soffriva. Oggi, con l’avvento del web prima e dei social dopo, anche il linguaggio del ‘benessere mentale’ cambia e sono arrivati nuovi termini ad allargare questo perimetro sempre più elastico. O altri già conosciuti dagli addetti ai lavori hanno cominciato a circolare in modo più intenso rilanciati da chi su Twitter, Instagram o TikTok fa divulgazione sulla salute mentale. La Giornata mondiale della salute mentale è l’occasione per passarne in rassegna alcuni, soprattutto quelli nuovi. L’Adhd o sindrome da deficit di attenzione; burnout o sindrome da burn-out; coping; Fomo o ‘Fear of missing out’, la paura di essere esclusi; Mindfulness o consapevolezza; Trigger e il ‘trigger warning (Tw)’, la reazione stressante a immagini e storie traumatiche.
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