Tumore dell’endometrio: la gestione chirurgica

I tumori del sesso femminile sono sempre più comuni ed il tumore dell’endometrio è tra questi.

Quali sono i sintomi e quali le cause?

La cura più efficace del cancro dell’endometrio è la chirurgia, in cosa consiste?

Tumore dell’endometrio: tra le neoplasie femminili più comuni

Le statistiche parlano chiaro, sia in Italia che all’estero, nei Paesi maggiormente industrializzati, il cancro dell’endometrio è considerato tra le neoplasie femminili più diffuse, al quarto posto dopo :

  • il carcinoma della mammella
  • tumore del colon
  • cancro del polmone

In Italia si verificano circa 7.750 casi nuovi ogni anno, e sono sempre più in aumento, dati riportati dall’ Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Questo tipo di tumore si manifesta in donne dopo i 40 anni, maggiormente nella fase post-menopausa, viene considerato una neoplasia ginecologica che fa parte delle neoplasie dell’utero.

Si suddivide in:

  •  stadio I, in funzione della profondità d’infiltrazione della parte muscolare dell’utero;
  • stadio II: il tumore si è esteso dall’endometrio alla cervice, ma non oltre l’utero;
  • stadio III: il tumore è esteso fuori dall’utero entro le pelvi o ai linfonodi .

Il primo tipo è quello più comune, rappresenta infatti l’80% dei tumori endometriali, è diagnosticato in stadi precoci ed è associato a prognosi migliori, può essere preceduto da iperplasia.

L’iperplasia è il processo biologico attraverso il quale vi è una progressiva crescita del volume di un organo dovuta da una anomala moltiplicazione di cellule che lo costituiscono.

Questa forma precancerosa è denominata iperplasia atipica.

Le cause del tumore dell’endometrio

Non è un caso che questa neoplasia sia comune in Paesi più ricchi in quanto alcuni fattori tipici delle zone più industrializzate incidono negativamente sulla salute della donna, come le condizioni ambientali e lo stile di vita.

Uno stile di vita che concerne un’alimentazione troppo grassa, ricca di zuccheri, carni rosse e la sedentarietà correlata è un fattore che incide.

La conseguenza derivante è l’obesità e l’ Indice di massa corporea è un fattore di rischio che può scatenare l’insorgenza della malattia.

Altre cause potrebbero essere:

  • menarca precoce
  • menopausa tardiva
  • assenza di gravidanza nella vita della donna (nulliparità)
  • policistosi ovarica (Sindrome dell’ovaio policistico , caratterizzata dall’insorgenza di molteplici cisti nelle ovaie)
  • diabete
  • assenza di ovulazione
  • ereditarietà
  • Sindrome di Lynch (nota come cancro colorettale ereditario non poliposico, è una patologia ereditaria che può sviluppare il carcinoma colorettale etc)

Anche l’attività ormonale della donna può entrare a far parte delle cause del tumore dell’endometrio.

Non sono da sottovalutare alcune terapie ormonali a base di estrogeni  o con bassi livelli di progesterone utilizzate per alleviare i sintomi della menopausa.

Molte terapie consigliate oggi con la combinazione estro-progestinica ( cioè contraccettivi orali) hanno un’azione protettiva (a differenza di vecchie cure).

Tumore dell’endometrio: i sintomi

Tra i sospetti che generano sintomi possono esserci le perdite ematiche vaginali anomale (metrorragia in post- menopausa) , queste possono comparire sia durante la menopausa che in età fertile.

Il dolore è un ulteriore sintomo (avvertito in fasi più avanzate della malattia) che appare quando il tumore coinvolge gli organi dell’addome o colon, intestino tenue, vescica etc.

E’ possibile che insorgano anche tumefazioni linfonodali all’inguine.

Se in presenza di alcuni di questi sintomi, la donna dovrà eseguire alcuni test consigliati dopo una visita ginecologica dal proprio ginecologo che potrà effettuare:

  • un’ecografia transvaginale
  • l’isteroscopia
  • la risonanza magnetica o TAC
  • la PET (per identificare le cellule tumorali)

La chirurgia è il trattamento ideale per combattere il cancro dell’endometrio,

La chirurgia: primo atto terapeutico

L’approccio chirurgico comunemente preso in considerazione di fronte a carcinoma con Stadio I è l’isterectomia (asportazione dell’utero) , denominata isterectomia radicale (extrafasciale).

Soluzione in caso di malattia maligna dell’endometrio.

A questa terapia ne consegue la perdita della funzione riproduttiva e vengono asportati utero, tube di Falloppio, la cervice, il parametrio ( tessuto connettivo che avvolge l’utero) e la parte superiore della vagina.

L’intervento di isterectomia può avvenire per via vaginale o laparotomia, in caso di tumore al secondo stadio, cioè nel momento in cui il tumore si è ormai esteso al collo dell’utero.

Prima di sottoporsi ad intervento di isterectomia, la paziente dovrà effettuare radioterapia all’interno di utero e vagina.

Dopo alcune settimane il chirurgo potrà effettuare la procedura chirurgica.

Nel caso in cui non vi siano linfonodi con metastasi dopo l’operazione viene eseguita una radioterapia della pelvi con annessa chemioterapia.

La chemioterapia può migliorare la prognosi per pazienti con tumore dell’endometrio in stadio avanzato o con rischio di recidive.

Le recidive possono essere controllate in anticipo con diagnosi precoce, effettuano ad esempio l’esame citologico vaginale e due volte l’anno va eseguita una radiografia del torace con TAC di addome e pelvi.

La sopravvivenza è correlata al tipo di carcinoma, come la presenza di linfonodi, il grado di tumore, se è penetrato nel miometrio (la muscolatura che riveste l’utero) ed il volume del tumore.

La Redazione

Dott. Marco Salvatores Ginecologo ad Aosta

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