Dott. Ripamonti, cos’è l’isterosonografia diagnostica (HSG)?
E’ un esame con elevata sensibilità e specificità che permette di visualizzare l’interno dell’utero mediante ecografia che si effettua in ambulatorio. Il procedimento non è doloroso e ha una durata di pochi minuti.
A cosa serve?
L’isterosonografia è utilizzata per verificare eventuali anomalie e patologie della pervietà uterina, quali polipi, fibromi, miomi, malformazioni uterine, aderenze ed ispessimenti endometriali.
Spesso queste problematiche possono essere la causa di irregolarità mestruali, perdite ematiche o infertilità.
Come si svolge?
Si svolge mediante l’utilizzo dello speculum, che permette l’inserimento nell’utero di un piccolo catetere sterile, attraverso il quale viene introdotta lentamente una soluzione fisiologica. A questo punto viene effettuata una ecografia transvaginale (TVS).
Al termine della procedura il catetere viene rimosso e la soluzione fisiologica fuoriesce a livello vaginale nel corso di alcune ore. Solo nei casi in cui è necessario un controllo più approfondito, aggiungendo un piccolo quantitativo di aria alla soluzione fisiologica, è possibile valutare il passaggio attraverso le tube (sonosalpingografia).
La paziente non deve eseguire nessun tampone cervico-vaginale nei giorni precedenti. L’esame va effettuato al termine del ciclo mestruale.
Quali sono i vantaggi?
Il vantaggio più evidente è l’invasività nettamente minore rispetto ad altri esami diagnostici, risultando quindi utile la sua applicazione routinaria come tecnica di primo approccio.
Rappresenta una valida alternativa alla più tradizionale isterosalpingografia(ISG) che espone la paziente ai raggi-X. Inoltre, consente lo studio delle metrorragie anomali (AUB) che non è possibile esaminare con la classica isteroscopia.
La metodica previene ogni situazione che potrebbe sfociare in ansia, paura e soprattutto dolore.
Ci sono controindicazioni, limiti e possibili complicanze?
L’isterosonografia è da evitare in presenza di infezioni vaginali e non è effettuabile in caso di gravidanza in corso o presunta.
L’HSG è assolutamente controindicata nei casi in cui si sospetti la presenza di una neoplasia endometriale. Occorre poi escludere qualsiasi forma di allergie in genere.
Un limite di tale tecnica è che permette di controllare solo se le tube sono aperte, senza dare informazioni sulla loro funzionalità. In questo esame possono esserci dei falsi positivi, perché è difficile distinguere uno spasmo tubarico da una vera ostruzione.
Le complicanze non sono frequenti, tuttavia in alcune pazienti l’isterosonografia può comportare dolore pelvi-peritoneale, nausea e vomito (nel 10% dei casi), stati febbrili e peritonite (nell’1% dei soggetti).
Alberto Bozzolan