L’iperemesi gravidica è il termine medico che indica la nausea e il vomito gravi durante la gravidanza. I sintomi possono essere molto fastidiosi. Potreste vomitare più di quattro volte al giorno, disidratarvi, avere costantemente vertigini e giramenti di testa e perdere peso.
Fortunatamente esistono diversi trattamenti, compresi i farmaci per prevenire la nausea.
Indice
- sintomi e cause
- Quali sono i sintomi dell’iperemesi gravidica?
- Quali sono i fattori di rischio dell’iperemesi gravidica?
- Quali sono i fattori di rischio dell’iperemesi gravidica?
- Diagnosi e test
- gestione e trattamento
- I farmaci
- Prevenzione
- Comporta dei rischi?
Quali sono le cause dell’iperemesi gravidica?
L’iperemesi gravidica può essere causata dal rapido aumento dei livelli sierici di ormoni come l’HCG (gonadotropina corionica umana) e gli estrogeni. La nausea e il vomito estremi durante la gravidanza potrebbero indicare una gravidanza plurima.
Quali sono i sintomi dell’iperemesi gravidica?
L’iperemesi gravidica si manifesta di solito durante il primo trimestre di gravidanza. Potreste avere l’iperemesi gravidica se siete incinte e vomitate:
- Più di tre o quattro volte al giorno.
- Tanto da perdere più di 3 chili.
- Tanto da avere vertigini e giramenti di testa.
- Al punto da disidratarsi.
Quali sono i fattori di rischio dell’iperemesi gravidica?
Nel caso dell’iperemesi gravidica fattori di rischio possono essere:
- Iperemesi gravidica durante una gravidanza precedente.
- Essere in sovrappeso.
- Avere una gravidanza multipla.
- La presenza di una malattia trofoblastica, che comporta la crescita anomala di cellule all’interno dell’utero.
Diagnosi e test
Come viene diagnosticata l’iperemesi gravidica?
Il proprio medico di fiducia chiede informazioni sui sintomi, fa un’anamnesi accurata ed effettua un esame fisico. Potrebbe ordinare alcuni esami di laboratorio per aiutare a formulare una diagnosi ancor più precisa.
Come viene trattata l’iperemesi gravidica?
Il tipo di trattamento necessario dipende dall’entità della condizione. I possibili trattamenti possono includere
- Misure preventive: Possono includere un braccialetto con punti di pressione, simile a quelli usati per la cinetosi, la vitamina B6 e/o lo zenzero.
- Pasti piccoli e frequenti: La nausea e il vomito possono essere trattati con cibi secchi (come i cracker) e pasti piccoli e frequenti.
- Fluidi per via endovenosa: è importante per una donna incinta mantenere l’assunzione di liquidi. Se la donna continua a vomitare durante la gravidanza, potrebbe essere necessario somministrare liquidi per via endovenosa. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario ricoverare la donna in ospedale e somministrarle liquidi per via endovenosa. La somministrazione di liquidi per via endovenosa può essere interrotta quando la donna è in grado di assumere liquidi per bocca.
- Nutrizione parenterale totale: Nei casi più gravi di iperemesi gravidica può essere necessario somministrare soluzioni complesse e bilanciate di sostanze nutritive attraverso una flebo per tutta la durata della gravidanza. Si tratta della cosiddetta nutrizione parenterale totale (TPN), condizione rarissima.
I Farmaci
I farmaci per prevenire la nausea vengono utilizzati quando il vomito è persistente e comporta possibili rischi per la madre o il bambino.
Se una donna non può assumere farmaci per bocca, questi possono essere somministrati attraverso una flebo o una supposta. I farmaci utilizzati per prevenire la nausea includono la prometazina, la meclizina e il droperidolo.
È possibile prevenire l’iperemesi gravidica?
Anche se non esistono metodi noti per prevenire completamente l’iperemesi gravidica, le seguenti misure possono aiutare a evitare che la nausea mattutina diventi grave:
- Mangiare pasti piccoli e frequenti.
- Mangiare cibi insipidi.
- Aspettare che la nausea sia migliorata prima di assumere integratori di ferro.
- Utilizzare un braccialetto a punti di pressione, vitamina B6 e/o zenzero, come raccomandato da un operatore sanitario.
Comporta dei rischi?
L’iperemesi gravidica è un fenomeno del tutto naturale, non è una malattia.
Solitamente la condizione migliora o cessa dopo i primi tre mesi, comunque non ci sono rischi né per la mamma, né per nascituro.
La Redazione – Lavinia Giganti
La redazione in collaborazione con il Dott. Marco Salvatores Ginecologo ad Aosta
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