La riabilitazione è un processo fondamentale per il recupero e il mantenimento della funzionalità fisica e cognitiva dei pazienti. In questo articolo esploreremo il percorso riabilitativo, dalla fase acuta fino alla gestione della cronicità, con particolare attenzione all’evoluzione degli interventi dai contesti ospedalieri a quelli domiciliari.
La fase acuta in ospedale
Durante la fase acuta di una patologia o di un trauma, il paziente può richiedere interventi riabilitativi immediati. In ambito ospedaliero, il team multidisciplinare si occupa di valutare le necessità del paziente e pianificare un piano di trattamento personalizzato. Le terapie possono includere fisioterapia, terapia occupazionale e logopedia, a seconda delle esigenze. L’obiettivo principale è favorire il recupero delle funzioni compromesse e preparare il paziente al successivo passaggio nella fase subacuta o nel ritorno a casa.
Ecco alcuni consigli utili per chi deve seguire un percorso riabilitativo in fase acuta:
- Segui le indicazioni del team medico: Durante la fase acuta, è essenziale seguire attentamente le indicazioni del team medico e dei terapisti per massimizzare il recupero e prevenire complicanze.
- Sii attivo nella riabilitazione: Partecipa attivamente alle sessioni di fisioterapia, terapia occupazionale e altre terapie prescritte. Segui gli esercizi e le attività proposte con impegno e costanza.
- Mantieni una mentalità positiva: Affronta la riabilitazione con una mentalità positiva e determinata. Focalizzati sui progressi che fai ogni giorno, anche se piccoli, e non scoraggiarti dai momenti di difficoltà.
- Coinvolgi la famiglia e i caregiver: Coinvolgi i tuoi familiari e i caregiver nel processo di riabilitazione. Il loro sostegno emotivo e pratico può essere prezioso per affrontare le sfide e facilitare il tuo recupero.
La fase subacuta e il percorso di riabilitazione
Nella fase subacuta, il paziente potrebbe essere trasferito in strutture dedicate alla riabilitazione, con modalità diverse.
Esistono strutture di ricovero vere e proprie, di riabilitazione “intensiva” o riabilitazione “estensiva” che si differenziano per la rispondenza alle diverse caratteristiche del paziente che deve iniziare il processo di recupero delle proprie capacità motorie e funzionali. Qui, la terapia si concentra sul miglioramento delle capacità funzionali attraverso esercizi mirati e protocolli specifici in un contesto che è ancora protetto.
Ovvero, supportato dalla presenza di personale che supporta il paziente non solo per il recupero motorio “specifico” ma che accompagna il paziente all’addestramento alle autonomie della vita quotidiana tenendo conto delle difficoltà legate alla malattia. La restituzione alla vita quotidiana diventa un obiettivo primario, con un focus particolare sulla mobilità, sull’autonomia nelle attività di vita quotidiana e sul controllo del dolore.
Durante questo periodo, il coinvolgimento della famiglia del paziente è cruciale per garantire un supporto continuo e una transizione efficace verso il ritorno a casa. Altra attività riabilitativa è il cosiddetto DAY-HOSPITAL RIABILITATIVO, caratterizzato dall’utilizzo della struttura riabilitativa ospedaliera durante la giornata e il rientro al domicilio per la notte: il rientro a casa è il momento fondamentale del percorso riabilitativo, in cui il paziente mette in pratica le strategie funzionali imparate durante il ricovero e ha la possibilità di proseguire nel recupero e sperimentare la bontà dei progressi acquisiti, sempre con la possibilità di fare riferimento alla equipe multidisciplinare nel caso emergano problemi legati alla gestione domestica
Ultima tipologia di attività riabilitativa subacuta è l’ambulatorio riabilitativo, presente sia nei poli ospedalieri pubblici e privati che nelle strutture territoriali dei cosiddetti poliambulatori: una attività riabilitativa destinata ad esiti non gravi di patologia, caratterizzata dalla presenza di fisioterapisti massoterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali che aiutano il paziente nella gestione della malattia e ripresa funzionale per i danni di entità ridotta.
Nel gestire la fase subacuta di un percorso riabilitativo, applica questi suggerimenti :
- Educazione e autogestione: Investi tempo nell’educazione sulla tua condizione e impara le strategie di autogestione per gestire i sintomi e prevenire complicanze. Parla con il tuo team medico e partecipa a programmi educativi specifici.
- Mantieni il piano prescritto: Continua a seguire il piano di trattamento prescritto dal tuo team medico, compresi farmaci, terapie e programmi di esercizio. La costanza nel seguire il piano di cura è fondamentale per mantenere la tua salute e il tuo benessere nel lungo termine.
- Attività fisica regolare: lo svolgimento regolare di attività fisica ed ogni esercizio di recupero specifico per tue capacità e per tue condizioni di malattia e l’apprendimento di queste strategie da utilizzare una volta concluso il periodo della fase subacuta e in questa fase un processo essenziale. L’esercizio regolare può aiutare a migliorare la forza, la flessibilità e la qualità della vita.
- Cerca il supporto sociale: Continua a cercare il supporto emotivo e pratico dai tuoi familiari, amici e gruppi di supporto. La condivisione delle esperienze e il sostegno reciproco possono essere estremamente utili nella gestione della cronicità.
Il ruolo della tele-riabilitazione
Negli ultimi anni, la tele-riabilitazione si è affacciata anche al mondo delle cure riabilitative riabilitativo. Questo approccio consente ai pazienti di ricevere cure e supporto anche a distanza, tramite l’utilizzo di tecnologie come videoconferenze e app specializzate. La tele-riabilitazione può essere utile per i pazienti che necessitano di supervisione nel controllo delle proprie attività, per consigli di gestione e/o counseling specifici. Tuttavia, è importante sottolineare che, sebbene efficace, questo approccio potrebbe non essere adatto a tutti i pazienti e a tutte le condizioni cliniche, non potendo sostituire l’attività riabilitativa in presenza.
Il passaggio al domicilio e la gestione della cronicità
Una volta che il paziente ha raggiunto una buona stabilità e autonomia nelle attività quotidiane, può essere dimesso per continuare il percorso riabilitativo a casa. In questa fase, la gestione della cronicità e delle difficoltà legate alla gestione nel proprio domicilio (spesso le nostre case non sono adatte a ricevere e facilitare la permanenza a casa di un malato cronico con difficoltà motorie e di spostamento) diventa un elemento chiave. Il paziente potrebbe dover affrontare sfide continue nel mantenere e migliorare le proprie capacità funzionali nel lungo termine. Pertanto, è essenziale stabilire un piano di assistenza domiciliare personalizzato, che potrebbe includere visite periodiche di fisioterapisti e altri professionisti sanitari, oltre a programmi di esercizio specifici da svolgere autonomamente.
La gestione della cronicità rappresenta una fase cruciale nel percorso riabilitativo, che richiede un approccio integrato. Attraverso l’educazione del paziente, l’adozione di un approccio multidisciplinare, il monitoraggio continuo e il supporto psicologico e sociale, è possibile ottimizzare i risultati ottenuti durante il ciclo di riabilitazione ospedaliero, riducendo al minimo le difficoltà di reinserimento del paziente nel suo contesto sociale, soprattutto nei casi in cui la malattia o il trauma originario non ha permesso un recupero completo delle autonomie precedenti, e promuovere il benessere nel lungo termine. Investire nelle risorse e nei servizi necessari per gestire efficacemente la cronicità può portare a una migliore qualità della vita per i pazienti e a una riduzione dei costi a lungo termine per il sistema sanitario.
Strategie di autogestione e supporto continuo
Per favorire il successo del percorso riabilitativo a lungo termine, è fondamentale fornire al paziente strumenti e risorse per l’auto-gestione. In primo luogo il riconoscimento dell’esistenza e l’abbattimento delle barriere architettoniche domestiche, per facilitare il paziente nell’utilizzo delle strategie compensatorie imparate durante tutte le fasi del percorso riabilitativo.
Oltre a ciò, la comprensione del ruolo degli ausili di facilitazione dei gesti quotidiani e di quelli della vita sociale e loro successivo utilizzo.
L’educazione sui fattori di rischio e sulle strategie per prevenire complicanze o nuovi problemi derivanti da un non perfetto adattamento del paziente al un ambiente che gli è caro ma non sempre il più adatto alle sue nuove e ridotte funzionalità.
Inoltre, il supporto continuo da parte dei caregiver e la partecipazione a gruppi di sostegno.
Esistono associazioni di volontariato specifiche per moltissime patologie che sostengono moltissimi pazienti, che giocano un ruolo essenziale nella divulgazione di tutti gli aspetti specifici di ogni singola patologia e che possono essere un contributo fondamentale per non ritrovarsi “soli” con le proprie difficoltà e possono aiutare il paziente a mantenere la motivazione e affrontare le sfide che possono sorgere lungo il percorso.
Il percorso riabilitativo rappresenta un importante viaggio che può accompagnare i pazienti dalla fase acuta di una malattia o di un trauma fino alla gestione della cronicità. Attraverso interventi mirati e un supporto continuo, è possibile favorire il recupero delle funzioni compromesse e migliorare la qualità della vita dei pazienti. La diversificazione dei servizi di riabilitazione, che inizia in ospedale e, procedendo attraverso le diverse modalità elencate poco sopra, tiene un contatto diretto e personalizzato con il paziente fino al proprio domicilio, apre nuove opportunità per ottimizzare i risultati e garantire un’assistenza più accessibile e centrata sul paziente.
La Redazione
La redazione in collaborazione con la Dr.ssa Marta Nava – fisioterapista
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