Il legame sottovalutato tra sessualità e infertilità

Il legame sottovalutato tra sessualità e infertilità

 

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In Letteratura sono relativamente pochi gli autori che trattano il legame tra sessualità e infertilità soprattutto nell’esaminare le cause sessuali di infertilità. Nello studio della coppia infertile di rado l’aspetto sessuale viene valutato in maniera approfondita, anche perché sono le coppie stesse che richiedono al medico di occuparsi solo della procreazione, mostrandosi disponibili a una valutazione sessuologica perché essa risulta integrata nel percorso necessario per avere un figlio. Con le tecniche attuali di procreazione, inoltre, l’aspetto sessuale dell’infertilità può essere assolutamente ignorato e spesso l’età avanzata femminile non permette una lunga terapia sessuale che contrasterebbe con l’urgenza della procreazione. Il personale medico, infine, raramente ha anche una competenza sessuologica.

Tra le cause sessuali di infertilità si segnala innanzitutto il Vaginismo, che nel DSM V è compreso nel disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione. Nella mia esperienza in un centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) ho preso in carico spesso coppie che non hanno avuto mai rapporti completi proprio a causa di un problema di vaginismo oppure per l’inibizione dell’uomo nei confronti dell’atto penetrativo. In questi casi la coppia in teoria si dimostra interessata a risolvere il problema sessuale di entrambi, ma di fatto, in genere, finiscono per insorgere gravi resistenze al percorso terapeutico, anche dopo la PMA, e, soprattutto in caso di gravidanza, vi è un frequente abbandono del fragile sostegno psicologico.

Dal punto di vista maschile l’eiaculazione precoce (EP) non è mai causa di infertilità, a esclusione di alcuni rarissimi casi di EP costante “Ante Portam”. L’unico caso venuto alla mia valutazione in realtà nascondeva un grave vaginismo della moglie. Anche la disfunzione erettile non è quasi mai causa di infertilità, poiché le terapie attuali sono molto efficaci. Talvolta un desiderio sessuale ipoattivo inibisce l’attività sessuale e in questi casi spesso si associa una depressione del paziente, raramente riconosciuta dallo stesso. In qualche caso l’inibizione è dovuta a un’ipogonadismo severo. Raramente il calo dell’attività coitale è secondaria a una parafilia misconosciuta. L’anorgasmia maschile non è rara, invece, come causa di infertilità. In questi casi il maschio è in grado di eiaculare solo in masturbazione e non sempre in presenza della partner. Le cause dell’anorgasmia sono diverse e talvolta il sintomo nasconde gravi conflitti psicologici, ma nella maggior parte dei casi il paziente è egosintonico con il problema, cioè non lo percepisce come tale. Per questo motivo, quindi, una valutazione sessuale risulta difficile e una terapia sessuale improponibile.

L’infertilità stessa può essere causa di disturbi sessuali. Innanzitutto, per la Scuola di Ginevra la creazione, e in genere la procreazione, è la massima espressione della sessualità, uno dei suoi elementi costitutivi. Ogni elemento è legato agli altri e ogni sua alterazione determina una variazione anche nelle altre componenti della sessualità. Nella maggior parte delle coppie non viene accertata una sola causa di infertilità, ma normalmente entrambi i partner sono coinvolti. Si parla infatti più frequentemente di infertilità di coppia. Nella donna l’incapacità procreativa può mettere in crisi la relazione (altro elemento costitutivo della sessualità), mentre nell’uomo è più frequente il manifestarsi di una ferita narcisistica e la componente dell’identità è quella maggiormente messa in crisi. Non è facile per un uomo accettare un’alterazione dell’identità gonadica (riscontro di “testicoli piccoli”, alterazioni gravi del liquido seminale) o addirittura dell’identità genetica.

Nel maschio la sessualità e la fertilità sono più strettamente collegate che nella donna. Il meccanismo dell’eiaculazione, infatti, indispensabile per la procreazione, necessita di un orgasmo, mentre la donna può rimanere gravida anche senza provare alcun piacere sessuale. L’obbligo assoluto da parte del maschio di raggiungere un’eccitazione massimale e un orgasmo a comando, sia nella diagnostica (esame seminale) sia nei frequenti rapporti mirati, crea spesso un disturbo del piacere e secondariamente del desiderio. Nei casi più severi si arriva a un deficit erettile secondario.

Dott. Giorgio Del Noce

Dott. Giorgio Del Noce

 

 

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