I disturbi dell’intimità sono da sempre stati un tabù per il maschio, tuttavia possiamo tranquillamente affermare, e senza grossi tabù, che vi sono problematiche quali la disfunzione erettile, che compiscono in maniera sempre più frequente la popolazione maschile e non solo nella terza età.
Non bisogna affatto vergognarsi, anzi.
Ci rendiamo conto che la disfunzione erettile potrebbe risultare una grossa problematica da affrontare da soli, ed è proprio per questo motivo che forse il primoi passo per risolvere efficacemente il problema, potrebbe essere rivolgersi ad un medico competente e dedicato.
Quest’ultimo saprà indicare il percorso diagnostico-terapuetico migliore ed eventualmente valutare soluzioni chirurgiche.
Perché avviene l’erezione del pene
Prima di capire cos’è una disfunzione erettile, facciamo un passo indietro. Piuttosto, partiamo dalle basi e spieghiamo brevemente che cos’è l’erezione del pene e quando ciò avviene.
Quando si parla del pene ci si riferisce all’organo riproduttivo maschile. Infatti, attraverso quest’ultimo è possibile, letteralmente, procreare. Il suo compito è molto delicato: durante un rapporto sessuale trasferisce all’interno dell’utero della donna lo sperma. Ovvero quel liquido ricco di spermatozoi che permette di avviare una gravidanza.
In realtà, l’erezione del pene altro non è che un riflesso spinale. Avviene sostanzialmente un maggior afflusso di sangue nelle arterie cavernose e, di conseguenza, il pene ne diviene più turgido e le dimensioni aumentano notevolmente.
L’erezione peniena è una manifestazione del tutto fisiologica e, quando la maturazione sessuale ed il suo successivo sviluppo sono completati, tutto ciò si trasforma in normalità.
Quando tutto questo avviene, significa che è presente una perfetta combinazione di meccanismi vascolari, endocrini, ormonali, neurologici, muscolari ed anche emozionali.
Da questo momento in poi, il corpo diventa un orologio perfetto dove tutto è collegato.
Cos’è la disfunzione erettile
Parlare di disfunzione erettile significa riferirsi all’impossibilità di avere, o comunque di mantenere, un’erezione adeguata. Attenzione però, ciò non significa non provare un desiderio sessuale, anzi. Significa piuttosto che la voglia di un incontro intimo sia pesente ma che i genitali non rispondano adeguatamente.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, è una situazione alquanto comune superati i 40 anni di età.
Ma quali sono le motivazioni di tutto questo?
Le basi organiche della disfunzione erettile sono sempre secondarie a qulche altra patologia: diabete, arteriosclerosi, sclerosi multipla, ipogonadismo, ipertensione, morbo di Parkinson, ictus, ecc…
Tuttavia sono tanti i fattori che possono influire. Spesso anche l’assunzione di determinate cure farmacologiche (diuretici, antipsicotici, farmaci citotossici ecc…) si ripercuotono negativamente sulla vita sessuale di un uomo.
Non bisogna sottovalutare nemmeno i problemi di natura psicologica come la depressione e l’ansia. Quest’ultime due, purtroppo, l’ansia soprattutto, spesso non vengono curate come invece si dovrebbe fare.
Anche i disturbi neurologici possono influire in tutto ciò.
Attenzione anche alle dipendenze, quali: abuso di alcol, consumo di droga e consumo esagerato di sigarette. Forse non è abbastanza noto, ma queste dipendenze non solo creano danni al cervello, ai polmoni e al fegato, ma hanno anche delle ripercussioni generali sul fisico e specificatamente a livello genitale.
La sfera psicologica ne risente non poco
A volte, alla base dei disturbi dell’erezione possono esservi problematiche di tipo psicologico.
Del resto, comprendiamo bene che per un uomo – giovane o maturo – sia facile perdere la propria autostima in caso di defaillance nella proprioas vita privata. E quando l’autostima manca, tutto si ripercuote sulla vita quotidiana della persona, sul suo benessere, sulla vita sociale ed amorosa, nonché sul posto di lavoro.
Proprio per questo motivo, individuare una cura fin da subito è fondamentale al fine di mantenere il benessere psico-fisico del paziente.
Tutto questo disagio può, infatti, essere curato mediante un approccio multimdale che preveda un supporto psicodinamico e, quando indicata, una terapia medica valida.
Una buona diagnosi e una cura efficace
Se anche tu hai riscontrato quindi questa problematica, la prima cosa utile e consigliata da fare, è quella di rivolgerti ad un medico specialista.
Quest’ultimo, dopo un primo colloquio conoscitivo e alla raccolta di una scrupolosa ed attenta anamnes, procederà con un esame obiettivo.
Trovare il giusto trattamento farmacologico diventa quindi la priorità assoluta. La cura comprende sia una terapia causale che una terapia sintomatica.
La prima, ovvero la terapia causale, ha come obiettivo quello di curare all’origine il problema relativo all’erezione. Mentre, la terapia sintomatica aiuta il paziente ad avere un’erezione.
Potrebbe sembrare un po’ complesso da comprendere ma ti assicuriamo che non lo è affatto.
Nel caso in cui, invece, i farmaci risultino inefficaci, allora si potrà valutare un intervento chirurgico.
Impianto di protesi peniena: quando farlo?
Purtroppo non sempre le terapie farmacologiche funzionano come dovrebbero. Per cui, in casi come questi, l’unica alternativa valida è l’intervento chirurgico. Solo procedendo in questo modo si potrà ottenere un risultato tangibile.
La protesi peniena è un dispositivo medico che viene ovviamente impiantato da un medico chirurgo mediante un intervento con anestesia totale. È appunto una soluzione che viene presa in considerazione quando il paziente presenta un grave deficit erettile e quando quest’ultimo non risponde a nessuna cura provata.
Esistono due tipologie di protesi peniene: non idrauliche ed idrauliche.
Quelle non idrauliche consistono una coppia di cilindri formata da materiale di vario tipo e donano al pene uno stato di turgore parziale o permanente. Una condizione che gli permetterà di avere dei normali rapporti sessuali.
In questo caso però c’è una ulteriore suddivisione in malleabili e soffici. Le protesi malleabili hanno una consistenza più rigida, ma d’altra parte, sono parecchio scomode in quanto, il paziente avrà un pene che rimane sempre eretto in qualsiasi momento della giornata. Le protesi soffici invece, vengono realizzate in silicone morbido. E questo permette al paziente di avere una posizione più naturale (a riposo) e, diciamo, meno impegnativa durante l’arco della giornata.
Parliamo ora delle protesi idrauliche, decisamente più complesse. I cilindri sono dei cavi che vengono collegati ad un serbatoio il quale contiene dell’acqua sterile ed una pompa posizionata all’interno dello scroto.
Ogni qual volta che il soggetto deciderà di avere un’erezione dovrà premere il tasto della pompa e azionare, di conseguenza, il meccanismo. Terminato il rapporto sessuale il pene tornerà nella sua posizione naturale e l’acqua potrà defluire nel serbatoio.
Le protesi peniena idrauliche sono correlate ad un tasso di soddisfazione dei pazienti sottoposti ad impianto superiore al 90%.
Monica Penzo
Dr. Giorgio Gentile – specialista urologo