Prof. Dr. Rando, la disfunzione erettile è sinonimo di impotenza?
Non esattamente: con il termine impotenza si intende sempre il difetto di una funzione, quindi anche di altri organi…. poi è vero che nell’immaginario collettivo si fanno coincidere i due concetti.
Perché parliamo di diabete di tipo 2 nella relazione con la disfunzione erettile e non tanto anche di diabete di tipo 1?
Il diabete di tipo 2 è una disfunzione metabolica indotta da resistenza all’azione dell’insulina; legata all’età, in generale si manifesta dopo i 40-50 anni, dipende dallo stile di vita (alimentazione e squilibrio androgenico in particolare), tutti fattori che sono coinvolti anche nella generazione della disfunzione erettile, che può essere indipendente dal diabete di tipo 2.
Differenti sono le caratteristiche del diabete di tipo 1, una disfunzione metabolica indotta dalla carenza totale o quasi di insulina, che insorge fin dall’infanzia o dall’adolescenza e che, pur avendo, una volta diventati adulti, influenze negative sulla funzione genitale (fertilità ed erezione in particolare), queste sono di lunghissimo corso e non sono indipendenti dal diabete di tipo 1.
Quindi, possiamo dire che la disfunzione erettile nel diabete di tipo 2 è un importante segnale della carenza dell’equilibrio endocrino-metabolico connesso con l’età e lo stile di vita, mentre nel diabete di tipo 1 deriva dalle continue microlesioni neurovascolari che si accumulano negli anni anche in presenza di una buona gestione insulino-metabolica.
Nello specifico quindi il diabete di tipo 2 e la disfunzione erettile da cosa sono legati?
L’età è un fattore fondamentale: con l’avanzare degli anni si fanno sentire sempre di più le cattive abitudini alimentari (carenza di frutta e verdura, eccesso di apporto alimentare), la carenza di attività fisica (si tende a non fare attività sportiva), l’assunzione di prodotti tossici (alcool e fumo in particolare), la riduzione naturale della produzione di testosterone.
Tutti questi fattori, ma in particolare la riduzione naturale della produzione del testosterone (poi si può discutere se questa sia una causa o un effetto), agiscono negativamente sulle componenti vascolari (microvascolari) e sulla capacità di agire dell’insulina…ecco questa riduzione (si chiama resistenza) della capacità di agire dell’insulina lega i due problemi… in una sorta di circolo vizioso.
Dobbiamo anche sottolineare che il diabete di tipo 2 concorre allo sviluppo delle alterazione vascolari e aumenta il rischio di importanti malattie cardiovascolari (in particolare quelle coronariche). La disfunzione erettile in questa situazione ha una forte base nella alterazione microvascolare e spesso diventa il segnale marcato dello sviluppo o dell’accentuazione della malattia cardiovascolare, che sino a quel momento era rimasta silente.
Diversi Autori affermano che la riduzione del testosterone in questi casi sarebbe una sorta di evento protettivo per ridurre l’affaticamento cardiovascolare… e torniamo al circolo vizioso.
Il diabete di tipo 2 e la disfunzione erettile sono un’esclusiva di pigri e obesi?
I soggetti pigri o meglio sedentari e/o sovrappeso o peggio obesi hanno un alto rischio di sviluppare entrambe le disfunzioni, ma può anche accadere che queste si sviluppino in successione negli anni. Chi, al contrario, è in forma e non è sedentario ha senz’altro un rischio molto basso di sviluppare queste due disfunzioni.
Direi, tuttavia, che più che osservare l’una o l’altra separatamente, spesso in presenza dell’una non si valuta l’altra e viceversa ci si occupa di una soltanto di esse fino a quando anche l’altra diventa importante.
E’ poi altamente probabile che, dopo i 50-60 anni, la riduzione della produzione del testosterone sia alla base di entrambe o che comunque rinforzi l’attività negativa di tutti i fattori che abbiamo citato.
La completa valutazione diagnostica quindi è fondamentale?
Certamente sì. E’ compito dell’andrologo svolgere i test necessari per valutare lo stato metabolico, ormonale e vascolare… meglio se in collaborazione con il diabetologo/nutrizionista e il cardiologo per definire una coerente ed unitaria terapia.
Curando il diabete di tipo 2 si può quindi curare anche la disfunzione erettile o quest’ultima può essere curata a prescindere?
Una volta determinata la presenza di entrambe, è evidente che le due terapie devono essere parallele e concorrenti e, ove vi sia una carenza di testosterone, occorre una terapia o di stimolo alla produzione o di integrazione, così da riportare il livello a condizioni di buono e stabile equilibrio.
Ovviamente, la rilevazione di una concorrente condizione disfunzionale cardiovascolare richiederà la altrettanto concorrente ed integrata terapia.
Certamente, la disfunzione erettile può essere indipendente dal diabete di tipo 2 o 1 o da questioni metaboliche… quando si sia certi che sia così allora la terapia dipende sempre dalle altre ragioni che la producono… è bene ricordare che è un sintomo più che una malattia in sé.
E’ doveroso sottolineare che tutto può rientrare nel normale equilibrio funzionale ove si ripristini l’equilibrio nutrizionale, si riduca il peso grasso e si mantenga una sufficiente attività sportiva, eliminando il fumo e riducendo l’assunzione di alcolici ad un piccolo bicchiere di vino rosso (anche tutti i giorni)… senza questi aspetti non esiste terapia farmacologica che funzioni.