Varicocele maschile e femminile: sintomi, diagnosi, trattamenti

Il varicocele è una condizione caratterizzata dalla dilatazione e tortuosità delle vene nello scroto, comune negli uomini ma poco conosciuta nelle donne. In questo articolo parleremo con il Dr. Tommaso Lupattelli, radiologo interventista e chirurgo vascolare nonché grande esperto in Italia e all’estero  in questa tecnica, ed  esploreremo i sintomi, i metodi di diagnosi e le opzioni di trattamento del varicocele, con particolare attenzione all’innovativa procedura di embolizzazione.

Cos’è il varicocele?

Il varicocele è una condizione caratterizzata dalla dilatazione e tortuosità delle vene nello scroto, la sacca di pelle che contiene i testicoli. Questa condizione si verifica quando le vene che trasportano il sangue dai testicoli verso il cuore subiscono un’espansione anomala, formando delle vene varicose nello scroto.

Le vene varicose quindi non sono altro che  vene ingrossate e tortuose che possono compromettere il normale deflusso sanguigno. Nel caso del varicocele, questa dilatazione delle vene può portare a un accumulo di sangue nei testicoli, causando potenzialmente problemi dovuti al loro riscaldamento ( da stasi di sangue)  con conseguente compromissione della qualità dello sperma.

Il varicocele è più comune negli uomini tra i 15 e i 25 anni ed è spesso asintomatico, il che significa che molte persone potrebbero non essere consapevoli di esserne affetti. Tuttavia, in alcuni casi, può causare disagio, dolore o gonfiore nello scroto. La diagnosi avviene tipicamente attraverso un esame fisico e, se necessario, mediante esami di imaging come l’ecografia per valutare la gravità della condizione. I trattamenti possibili includono terapie conservative, chirurgia o l’embolizzazione, una procedura minimamente invasiva.

Varicocele maschile: sintomi e diagnosi

Il varicocele maschile è spesso asintomatico come abbiamo detto, ma alcuni individui possono avvertire un senso di pesantezza o dolore nello scroto. Alcuni potrebbero notare una sensazione di torsione o dilatazione delle vene, soprattutto dopo periodi prolungati in piedi. La diagnosi avviene solitamente mediante un esame fisico e, se necessario, con l’ausilio di ultrasuoni per valutare la gravità della condizione.

Come gia accennato per trattare il varicocele maschile, esistono diverse opzioni, dalle terapie conservative agli interventi chirurgici più invasivi. L’intervento chirurgico, noto come varicocelectomia, mira a correggere la dilatazione delle vene. Tuttavia, un’opzione molto meno invasiva e altamente efficace è l’embolizzazione, una procedura che merita sicuramente un approfondimento e che generalmente  viene eseguita da un radiologo interventista piuttosto che da un urologo.

L’embolizzazione nel trattamento del varicocele

L’embolizzazione è una procedura molto attrattiva che consiste nel semplice  inserimento e avanzamento  di un catetere vascolare attraverso una vena, solitamente all’inguine, fino alle vene del testicolo. Una volta giunti all’interno delle vena spermatica un agente  embolizzante viene rilasciato per occluderla ( a differenza dell’urologo che invece la lega chirurgicamente)  riducendo così il flusso sanguigno anomalo.

Questo approccio minimamente invasivo offre numerosi vantaggi, tra cui una semplice anestesia locale al gomito o all’inguine e una ripresa più rapida rispetto alla chirurgia tradizionale oltre che una minor probabilità di complicazioni. L’intervento dura  meno di 10 minuti e il paziente viene dimesso subito dopo la procedura e può tornare già a casa a distanza di solo 2 ore dall’intervento. A differenza della chirurgia infatti non si effettua nessun taglio e non c’è alcun punto di sutura perché il catetere vascolare è talmente piccolo che il foro praticato per inserirlo si chiude da solo in meno di 24 ore.

Varicocele femminile: una realtà meno conosciuta

Sebbene il varicocele sia comunemente associato agli uomini, è importante notare che può verificarsi anche nelle donne. Il varicocele femminile coinvolge la dilatazione delle vene nella regione pelvica, spesso legata a gravidanze multiple o a una predisposizione genetica. I sintomi possono variare da dolore pelvico o inguinale  sensazioni di pesantezza. Frequenti anche i dolori durante i rapporti o un aumentato stimolo ad urinare, spesso scambiato per cistiti ricorrenti.

La diagnosi avviene attraverso esami di imaging come l’ecografia o la risonanza magnetica, che consentono di visualizzare le vene dilatate nella regione pelvica.

Il trattamento del varicocele femminile dipende dalla gravità dei sintomi e dalle condizioni generali della paziente. Terapie conservative come il supporto compressivo possono essere utili per alleviare i sintomi lievi. Tuttavia, nei casi più gravi, l’embolizzazione è in grado di  risolvere efficacemente il problema.

Come faccio a sapere se ho il varicocele?

Se sospetti di avere un varicocele o riscontri sintomi come dolore, pesantezza o gonfiore allo scroto, è importante condultare un medico. Una figura esperta, come l’ urologo, sarà in grado di valutare la tua condizione attraverso un esame fisico e, se necessario, esami di imaging. Tuttavia in alcuni casi lo stesso radiologo interventista è particolarmente adatto a valutare la situazione indirizzando così la paziente all’embolizzazione.

Ecco alcuni passaggi che potresti seguire per determinare se hai il varicocele e la gravità della tua situazione:

  1. Visita semeiotica : il medico eseguirà  una palpazione generalmente quando sei in posizione eretta, per valutare la presenza di vene varicose nello scroto. Possono essere evidenti al tatto o visibili.
  2. Ecografia scrotale ( nel maschio)  o pelvica ( nella femmina) : se la visita medica suggerisce la presenza di un varicocele o se hai sintomi significativi, il medico potrebbe raccomandare un’ecografia. Questo esame di imaging fornisce immagini dettagliate delle strutture interessate e può confermare la presenza oltre che valutare la gravità del varicocele.
  3. Valutazione dei sintomi: il medico ti interrogherà sui sintomi che potresti sperimentare, come dolore, disagio e/o pesantezza. Questi sintomi sono di solito assenti al risveglio per aumentare progressivamente fino a sera. Queste informazioni sono importanti per determinare il grado di gravità e l’impatto sulla tua qualità di vita.

Se il varicocele è confermato, il medico discuterà con te le opzioni di trattamento disponibili in base alla gravità della condizione e ai tuoi sintomi. È essenziale consultare un medico per una valutazione accurata e una gestione appropriata della tua situazione.

In conclusione, il varicocele è una condizione che può colpire sia uomini che donne, con sintomi e opzioni di trattamento specifici per ciascun genere. L’embolizzazione, con la sua natura meno invasiva ed i risultati estremamente buoni (consente di trattare poi il varicocele da entrambe i lati nella stessa seduta, se necessario,  eseguendo un solo accesso cutaneo) rappresenta l’opzione migliore in termini di risultati e mininvasività. È fondamentale consultare uno specialista, come un radiologo interventista  per una valutazione accurata e una scelta informata del trattamento a cui il paziente andrà a sottoporsi. È importante sottolineare che i risultati sono direttamente proporzionali all’ esperienza di chi esegue l’embolizzazione. Per tale motivo il radiologo interventista che eseguirà la procedura dovrà necessariamente essere estremamente esperto in questo campo.

La redazione in collaborazione con il Dott. Tommaso Lupattelli Chirurgo Interventista a Milano


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