Tumore colorettale: la diagnosi precoce è fondamentale

Focus

Gli ultimi dati ufficiali 2015 resi noti sui tumori (AIRTUM – Associazione Italiana Registro Tumori) parlano di un trend in aumento del numero di casi (in Italia si calcolano circa 360.000 nuovi casi/anno – ovvero 1.000 diagnosi al giorno). Fortunatamente, aumenta anche il numero di casi in cui il paziente sopravvive (tra questi 1 su 4 guarisce del tutto). Il tumore colorettale in Italia è il secondo tumore più frequente in rapporto all’intera popolazione. Nel sesso maschile (14%) segue quello della prostata (20%) e del polmone (15%) mentre nel sesso femminile è secondo (13%) solo a quello del seno (29%). Rispetto al Nord Europa, la sopravvivenza nel nostro Paese è addirittura superiore.

In Piemonte, la Regione in cui vivo, nel 2013 si sono ammalate circa 3.500 persone e il numero di decessi dei pazienti portatori di questo male (oltre 20.000) si è attestato intorno ai 1.500 l’anno. Il segreto, se così lo si può chiamare, è arrivare a una diagnosi precoce, cosa che purtroppo spesso non avviene. Basti pensare che in media trascorrono quattro mesi tra i primi sintomi avvertiti e un intervento diagnostico mirato, come la colonscopia nel caso specifico: davvero troppo, troppo tempo. E’ brutto dirlo, ma nella maggior parte dei casi la colpa è di noi stessi, che ritardiamo di settimane/anni la visita dal Medico di Medicina Generale (MGG), o direttamente da uno Specialista, senza la quale non può partire l’iter diagnostico e terapeutico. Tra l’altro, non tutti i soggetti con tumore colorettale in atto presentano i sintomi tipici (solo la metà dei pazienti), motivo per cui è fondamentale procedere a un adeguato screening.

Ciò premesso, i sintomi più comuni possono essere:

  • anemia
  • sanguinamento
  • dolori addominali
  • alterazione dell’alvo (comparsa di stipsi o diarrea da almeno 2 mesi)
  • presenza di muco nelle feci
  • tenesmo rettale (stimolo impellente ad evacuare), senso di evacuazione incompleta

Va comunque precisato che questi sintomi sono comuni anche ad altre patologie benigne per cui non vanno sottovalutati, ma neppure devono far pensare subito al peggio!

Le principali patologie benigne a cui si fa riferimento sono:

  • malattia diverticolare del colon
  • polipi benigni colorettali
  • coliti specifiche ( rettocolite ulcerosa, Morbo di Crohn)
  • coliti microscopiche
  • sindrome dell’intestino irritabile
  • prolasso rettale, rettocele, enterocele, perineo discendente
  • emorroidi e ragadi
  • fistole anali

Ecco perché è fondamentale arrivare nel più breve tempo a una corretta diagnosi!

 L’8% dei tumori colorettali (CCR) insorge in soggetti con meno di 45 anni. Inoltre, è una patologia strettamente familiare, tanto che il rischio di insorgenza aumenta fino a 5 volte nei ceppi familiari con ascendenti e collaterali affetti rispetto alla popolazione non esposta. In questi casi esiste un percorso di screening dedicato (è possibile informarsi presso il proprio MMG) che consente di iniziare precocemente i controlli di prevenzione. Non bisogna spaventarsi, ma neppure indugiare di fronte ai sintomi sopra elencati e recarsi dallo specialista Coloproctologo o dal Gastroenterologo, così da essere adeguatamente seguiti nel determinare la giusta diagnosi e cura.

Dott. Luca Spreafico

Dott. Luca Spreafico

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