Triplaque, il gel che rileva il rischio di carie

Focus

In un’ottica di prevenzione in grado di intercettare sempre più precocemente i rischi di carie, è oggi possibile servirsi di un gel “diagnostico” a base di saccarosio, capace di individuare all’interno della bocca le zone a più alto rischio carioso, attraverso il rilevamento delle caratteristiche della placca.

Triplaque gel è di facile uso e non comporta alcun tipo di fastidio per il paziente, il tutto con tre semplici passaggi.

La procedura

In prima battuta si andrà ad applicare il gel sui denti con un pennellino, successivamente si  risciacquerà delicatamente l’area con getto d’acqua e aspirazione. A questo punto la placca presente sui denti si evidenzia in tre diversi colori che indicano le sue diverse caratteristiche. Terminata la diagnosi il residuo di gel sarà rimosso con lo spazzolino.

Tre colori per tre placche

Quando il film di placca è inconsistente, ovvero parliamo di placca di neo formazione,  il pigmento blu viene facilmente rimosso al risciacquo, mentre rimane il pigmento rosso che si evidenzia con tracce di colore rosso/rosa. Quando il biofilm di placca è maturo, ovvero parliamo di una placca presente nella bocca da  più di 48 ore, la sua struttura diventa densa e sia il pigmento blu che quello rosso permangono, formando uno strato di colore blu/viola. Infine, la placca  fortemente acidogena, quindi ad alto rischio, viene evidenziata in azzurro.

L’azione

Il saccarosio contenuto nel GC Tri Plaque ID Gel viene metabolizzato dai batteri acidogeni all’interno del biofilm di placca ad alto rischio. L’acido che viene successivamente prodotto abbassa il pH della placca (<pH 4.5), facendo scomparire il pigmento rosso, lasciando visibili le zone colorate in azzurro, più ad alto rischio. In questo modo sarà possibile individuare nel cavo orale di ogni singolo paziente dove si svilupperà la formazione del processo carioso e prevenirlo con le dovute istruzioni e manovre d’igiene, ricordando che i batteri si annidano anche tra le mucose, motivo per cui lingua e interno guance vanno puliti le prime con spazzolino e le secondo con energici sciacqui di collutorio. Il filo interdentale ormai è da considerarsi un amico inseparabile per i nostri denti e lo spazzolino va preso di dimensioni forme idonee a secondo  del biotipo delle mucose  e delle dimensioni dei denti!

L’importanza del ph e i metodi per tenerlo sotto controllo

Tanto più il ph salivare sarà tendente all’acido tanto più avremo un campo favorevole per la proliferazione dei batteri patogeni. Diversi sono gli ausili che, uniti ad una corrette igiene, consentono di far tendere il ph verso valori basici. Ad esempio, possiamo basificarlo con prodotti fitoterapia, che fanno alzare il ph parimenti alle difese immunitarie, oppure con polveri basificanti, che assunte in dosi corrette, sia per i pazienti più piccoli che per i più grandi, aiutano anch’essi ad mantenere alti i livelli di ph . Infine un metodo semplice è anche quello di assumere ogni mattina mezzo limone spremuto in acqua tiepida, da bere però con la cannuccia al fine di proteggere lo smalto dei nostri denti.

Qualche dato e i rischi se i batteri non vengono debellati

In italia circa 8.300.000 persone sono malate di parodontite (piorrea), una malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente con sintomi iniziali come rossore gengivale e sanguinamento allo spazzolamento, mai eclatanti, che però possono degenerare portando alla perdita dei denti. I batteri che determinano la malattia possono, attraverso il circolo sanguigno, infettare altri distretti ed essere corresponsabili di più gravi eventi patologici: aumento degli indici glicemici, ictus, parti pretermine e varie patologie polmonari. L’igiene orale è dunque alla base della prevenzione, oltre che del successo a lungo termine di qualsiasi terapia.

Dott.ssa Federica De Pascalis

 

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