Tendinopatia laterale di gomito

Il tendine comune dei muscoli estensori del polso e delle dita è il più frequentemente implicato nelle tendinopatie di gomito.

Comunemente questa condizione è conosciuta come “gomito del tennista”, anche se spesso chi ne soffre non ha mai praticato questo sport.

Fattori di rischio delle tendinopatie di gomito

I principali fattori di rischio delle tendinopatie del gomito sono:

  • Attività lavorativa: dal 35 al 64% dei lavoratori con occupazioni che richiedono compiti manuali ripetitivi presentano questa patologia.
  • Età tra i 40 e i 50 anni.

Ormai da molti anni siamo al corrente che l’infiammazione non è la causa di questa condizione dolorosa, infatti i farmaci antiinfiammatori non sono efficaci per gestire questo problema.

Alla base sono presenti fenomeni degenerativi della matrice del tendine, dovuti principalmente a movimenti ripetitivi o di precisione.

A questi si associano alcuni fenomeni reattivi difficilmente riscontrabili in altri distretti articolari come neovascolarizzazione, concentrazione di mediatori algogeni, ecc…

Fenomeni degenerativi associati ad alcuni fenomeni reattivi rendono questa condizione molto insidiosa e di difficile gestione.

Crea inoltre una notevole disabilità poiché i sintomi si presentano nell’utilizzo di precisi gesti motori, che tipicamente vengono svolti ripetutamente nella giornata.

Tendinopatia laterale di gomito: considerazioni diagnostiche

La diagnosi di tendinopatia laterale di gomito viene fatta attraverso l’esame clinico.

Non ci sono esami diagnostici specifici che confermino la patologia, e solitamente vengono fatti per escludere altre condizioni cliniche.

L’ecografia rimane comunque l’esame più appropriato per valutare lo stato di salute del tendine.

Le principali patologie da escludere durante la visita sono l’osteocondrite dissecante (nella popolazione giovane) e la degenerazione dell’articolazione radio-omerale (nella popolazione anziana).

Classicamente il paziente presenta dolore sull’area laterale del gomito, che può espandersi sul dorso dell’avambraccio fino al polso, senza raggiungere la mano né salire sopra il gomito (se quest’ultimi sono presenti non deve essere escluso un coinvolgimento del rachide cervicale).

Data la facile reperibilità della struttura dolente il paziente è in grado spesso di localizzare precisamente le zone dove sente dolore.

Dolore e debolezza sono evocabili richiedendo come test alcuni gesti funzionali (es: stappare una bottiglia, riempire un bicchiere, ecc…) o la contrazione dei muscoli estensori di polso e dita.

Tendinopatia laterale di gomito: considerazioni prognostiche

La gestione di questa patologia è complessa e generalmente di lunga durata.

 In letteratura scientifica viene descritto che tende all’auto-risoluzione in tempi lunghi senza nessun tipo di intervento terapeutico mirato.

Si parla, infatti, di una tempistica che va dai 6 mesi ai 2 anni, semplicemente gestendo le attività provocative del lavoro o della vita quotidiana.

La corretta valutazione di questa problematica permette di ridurre nettamente i tempi di guarigione.

La presenza associata di cervicalgia è uno dei fattori più importanti che allunga i tempi di recupero o complica il percorso terapeutico.

Disfunzioni al rachide cervicale, soprattutto nei tratti C5-C7, tendono a dare dolore riferito sul braccio, aumentando la soglia del dolore già percepito al gomito dovuto alla tendinopatia.

Trattamento

Il trattamento della tendinopatia laterale di gomito non prevede l’approccio chirurgico, salvo rarissimi casi, ma viene gestita con modalità conservative.

Tra queste la più invasiva è la terapia infiltrativa di corticosteroidi.

Gli effetti sul dolore sono molto buoni, di una durata registrata di 4-6 settimane.

Non è la prima strategia che solitamente viene adottata nella clinica quotidiana a causa dell’aggravamento della degenerazione del tendine e degli effetti che non si mantengono nel lungo periodo.

La fisioterapia risulta essere la strada migliore per gestire questo problema.

La terapia strumentale (laser, tecar, ultrasuoni,…) ha scarsi effetti sul dolore, se non associata a terapia manuale ed esercizio terapeutico.

Tendinopatia laterale di gomito: l’efficacia del trattamento manuale

La terapia manuale è molto efficace per la gestione del dolore del paziente, al quale viene consigliato di aggiungere un programma di esercizi della durata di 8 settimane.

L’approccio manuale può comprendere:

Gli esercizi non comprendono solo una modalità di lavoro per le strutture di polso e gomito, ma coinvolgono via via tutto l’arto superiore fino alla stabilizzazione del tronco.

Gli obiettivi rimangono tuttavia funzionali, ovvero finalizzati al rientro alla gestualità lavorativa o sportiva che è stata interrotta a causa del dolore.

Il percorso terapeutico prevede, inoltre, l’educare il paziente a gestire la problematica nella vita quotidiana.

Quindi sia i consigli di gestione, le tecniche manuali e gli esercizi (durata e quantità) non possono essere generalizzati, ma vengono personalizzati in base alle specifiche caratteristiche che presenta ogni caso.

Dott. Edoardo Balli Fisioterapista a Prato

Immagine: Sanitario vettore creata da brgfx – it.freepik.com

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