Sistema immunitario debole e Vitamina C

Il termine immunitario deriva dal latino immunis che significa inviolato. Tale significato denota la capacità del nostro sistema immunitario di difendere il nostro organismo dall’attacco di agenti esterni come virus, batteri, funghi e parassiti. Il sistema immunitario debole può essere dovuto a diverse cause.

Il sistema immunitario è costituito da un insieme di cellule (globuli bianchi) e strutture anatomiche che hanno la facoltà’ di distinguere ciò che appartiene all’organismo da ciò che ne risulta estraneo.

In pratica, esso identifica i patogeni aggressori e mette in atto meccanismi di risposta anticorpale (immunità specifica e adattativa) per debellarli.                                                                                                          

Perchè il sistema immunitario può indebolirsi

Dal punto di vista medico l’immunodepressione (sistema immunitario debole) consiste in una riduzione dei leucociti (globuli bianchi) in circolo, condizione nota con il termine leucopenia.

Essa si verifica come conseguenza di un processo patologico o ad una minore produzione di globuli bianchi dal midollo osseo.

L’abbassamento delle difese immunitarie può essere causato da diverse patologie come ad esempio:

  • malattie autoimmuni,
  • anemia megaloblastica,
  • anemia plastica,
  • artrite reumatoide,
  • tumori,
  • miastenia grave,
  • ipertiroidismo,
  • infezioni virali.

Può essere dovuto anche a cause non patologiche quali:

  • Cambi di stagione,
  • Stress,
  • abuso di alcol,
  • fumo,
  • alcuni farmaci (cortisonici, chemioterapici, diuretici),
  • carenze vitaminiche,
  • stress ossidativo.

Il risultato dell’indebolimento del sistema immunitario, qualunque sia la causa, comporta una maggiore esposizione dell’organismo a virus e batteri, quindi un maggior rischio di contrarre infezioni e malattie (compreso il coronavirus che sta sconvolgendo le nostre vite).

Sistema immunitario debole: sintomi

I sintomi correlati alla debilitazione del sistema immunitario sono:

  • astenia,
  • pallore,
  • febbre,
  • malessere generale,
  • cefalea,
  • caduta dei capelli,
  • unghie fragili,
  • afte.                                                      

Acido ascorbico: origini

La capacità della vitamina C di contrastare le infezioni respiratorie provocate da virus è da molti anni oggetto di studio e tuttora rimane una questione aperta.

L’acido ascorbico in essa contenuto prende il nome dalla capacità di curare lo scorbuto, una malattia che colpiva i marinai che passavano mesi e mesi nelle navi lontani dalla terra ferma senza consumare frutta e verdure.

In conseguenza di questa carenza, essi manifestavano sintomi come forte debilitazione, anemia, dolori muscolari, febbre, gonfiore delle gambe, ecchimosi, emorragie gengivali, talvolta con perdita dei denti.

Studi

Il primo ad effettuare uno studio controllo sulla vitamina C (senza saperlo perché non era stata ancora scoperta) fu James Lind nel 1747. Lind era un chirurgo della marina britannica che sottopose 12 marinai affetti da scorbuto ad una cura di arance e limoni, annotando gli effetti migliorativi sullo stato generale di salute dei marinai.

Fu poi Charles Glenn King ad isolare l’acido ascorbico dal succo di limone nel 1932, anche se la scoperta fu attribuita a Szent-giorgyi nel 1937 (questione che all’epoca suscitò parecchie polemiche.

Proprietà della vitamina C

La vitamina C è un antiossidante che contrasta i danni causati dai radicali liberi coinvolti nei processi di invecchiamento cellulare, diminuendo lo stress ossidativo.

Inoltre, aumenta l’assorbimento del ferro e del collagene. Il collagene è una proteina che rinforza le ossa e i tendini. E’ responsabile del tono e della compattezza della pelle, aiuta la guarigione delle ferite. L’uomo non può creare collagene senza vitamina C.

Vitamina C contro raffreddore e influenza

La vitamina c è fondamentale per l’omeostasi dei globuli bianchi, stimola la chemiotassi (movimento dei leucociti verso i patogeni aggressori). Una sua deficienza può dunque indebolire il nostro sistema immunitario.

Non ci sono evidenze cliniche che dimostrino che la vitamina C possa prevenire il raffreddore e l’influenza. Tuttavia, numerosi studi, condotti dagli anni 50 fino ad oggi, hanno provato che l’acido ascorbico (alla dose di 1-2g) riduce la gravità dei sintomi e la durata delle patologie respiratorie causate da virus.

Inoltre, sono state segnalate riduzioni significative di attacchi d’asma e di iperattività bronchiale in pazienti non asmatici.

Dosaggio della vitamina C

La dose giornaliera raccomandata attualmente è fissata a 90-120 mg. Ciò nonostante, sono molti gli autorevoli scienziati che ritengono tale dose troppo bassa, almeno per quanto riguarda l’effetto antivirale. Il Nobel Luc Montagnier, ad esempio, consiglia l’assunzione di 1 grammo al giorno.

Teoria delle megadosi

La teoria delle megadosi di vitamina C, come panacea per la cura di diverse malattie, fu sostenuta da Linus Pauling, due volte premio Nobel. Pauling in un libro intitolato “Il raffreddore e la vitamina C”, pubblicato nel 1970, incoraggia la popolazione ad assumere dosi massicce di vitamina C (lo stesso Pauling ne assumeva fino a 12 grammi al giorno).

Tuttavia, le convinzioni di Pauling furono smentite dalla medicina ufficiale. Per megadosi si intendono livelli di assunzione di vitamina C superiori ai 2 grammi, che possono arrivare oltre i 10 grammi.

Vitamina C e coronavirus

Un trial molto attuale pubblicato su the Conversation (un network di no profit media dedicato a studi accademici e di ricerca scientifica) riguarda 140 pazienti affetti da covid-19 (un tipo di coronavirus), trattati in Cina con dosi elevate di vitamina C (12 grammi due volte al giorno) per uso endovenoso per una settimana.

I risultati saranno, però, formalizzati solo a settembre.

Effetti collaterali e fonti disponibili in natura

Ad alte dosi, la vitamina C assunta per via orale può provocare acidità e disturbi gastrointestinali. La vitamina C è presente in grande quantità nelle piante Acerola e Rosa Canina (oltre 1500 mg per 100 grammi).

E’ presente inoltre:

  • in tutta la frutta acida (agrumi, ribes, kiwi, fragole);
  • nelle verdure da insalata (lattuga, radicchio, spinaci);
  • nei tuberi (patate novelle in particolare).

In un successivo articolo approfondiremo ulteriormente la conoscenza del sistema immunitario.

Dott. Marco Pagnotta – Farmacia Colace Dr. Anna Maria

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